Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Molti partigiani [[anarchici]] divennero figure di spicco della [[antifascismo|resistenza antifascista]], tra questi [[Pietro Bruzzi]], [[Silvano Fedi]] e [[Emilio Canzi]] ([[Emilio Canzi|Canzi]], nome di battaglia “Ezio Franchi”, nell'estate del [[1944]] divenne Comandante Unico della zona piacentina della C.L.N. Alta Italia)
Molti partigiani [[anarchici]] divennero figure di spicco della [[antifascismo|resistenza antifascista]], tra questi [[Pietro Bruzzi]], [[Silvano Fedi]] e [[Emilio Canzi]] ([[Emilio Canzi|Canzi]], nome di battaglia “Ezio Franchi”, nell'estate del [[1944]] divenne Comandante Unico della zona piacentina della C.L.N. Alta Italia)


Nonostante le difficoltà e la necessità di operare in clandestinità, molti [[libertari]] che si trovavano al confino costituirono, nel [[1943]], la '''[[Federazione Comunista Anarchica Italiana]]''', la quale successivamente confluirà nella '''[[Federazione Anarchica Italiana]]'''.  
Nonostante le difficoltà e la necessità di operare in clandestinità, molti [[libertari]] che si trovavano al confino costituirono, nel [[1943]], la '''[[Federazione Comunista Anarchica Italiana]]''', la quale successivamente confluirà nella [[Federazione Anarchica Italiana]].  


Nel gennaio [[1945]], a Ragusa, [[Maria Occhipinti]] e [[Franco Leggio]] “capeggiarono” la '''[[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!”|resistenza popolare antimilitarista]]''' al richiamo alle armi voluto dal governo dell'Italia liberata.
Nel gennaio [[1945]], a Ragusa, [[Maria Occhipinti]] e [[Franco Leggio]] “capeggiarono” la '''[[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!”|resistenza popolare antimilitarista]]''' al richiamo alle armi voluto dal governo dell'Italia liberata.
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