Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

Riga 61: Riga 61:
Nonostante la nascita di queste organizzazioni [[anarchiche]], persistettero coloro che vedevano nell'atto individualistico l'unico mezzo efficace per contrastare l'arroganza dello [[Stato]] e delle classi dominanti: nell'estate del [[1919]] l'[[anarco-individualismo|individualista]] [[Bruno Filippi]] organizzò una serie di azioni dirette contro esponenti della borghesia ([[Bruno Filippi|Filippi]] morirà durante una di queste azioni); nel [[1921]] venne fatta esplodere una bomba al [[La strage del Teatro Diana|Teatro Diana]] a Milano che provocò 21 morti e 200 feriti. La bomba era opera di alcuni [[anarco-individualismo|individualisti]] ([[Ettore Aguggini|Aguggini]], [[Giuseppe Boldrini|Boldrini]] e [[Giuseppe Mariani|Mariani]]) che intendevano colpire il questore di Milano Gasti, contro l'ingiusta detenzione  subita da molti [[anarchici]], tra cui tre redattori di ''[[Umanità Nova]]'': [[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] ([[Armando Borghi]] era stato arrestato il [[13 ottobre]] [[1920]], il [[15 ottobre|15]] era stata perquisita la sede di ''[[Umanità Nova]]'' e il [[17 ottobre|17]] erano stati arrestati [[Malatesta]], [[Carlo Frigerio]], [[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ed altri). Seppur compiuta in buona fede, gran parte degli [[anarchici]] si dissociarono da quell'azione, che giudicarono inutile e deleteria per il movimento.
Nonostante la nascita di queste organizzazioni [[anarchiche]], persistettero coloro che vedevano nell'atto individualistico l'unico mezzo efficace per contrastare l'arroganza dello [[Stato]] e delle classi dominanti: nell'estate del [[1919]] l'[[anarco-individualismo|individualista]] [[Bruno Filippi]] organizzò una serie di azioni dirette contro esponenti della borghesia ([[Bruno Filippi|Filippi]] morirà durante una di queste azioni); nel [[1921]] venne fatta esplodere una bomba al [[La strage del Teatro Diana|Teatro Diana]] a Milano che provocò 21 morti e 200 feriti. La bomba era opera di alcuni [[anarco-individualismo|individualisti]] ([[Ettore Aguggini|Aguggini]], [[Giuseppe Boldrini|Boldrini]] e [[Giuseppe Mariani|Mariani]]) che intendevano colpire il questore di Milano Gasti, contro l'ingiusta detenzione  subita da molti [[anarchici]], tra cui tre redattori di ''[[Umanità Nova]]'': [[Armando Borghi|Borghi]], [[Malatesta]] e [[Corrado Quaglino|Quaglino]] ([[Armando Borghi]] era stato arrestato il [[13 ottobre]] [[1920]], il [[15 ottobre|15]] era stata perquisita la sede di ''[[Umanità Nova]]'' e il [[17 ottobre|17]] erano stati arrestati [[Malatesta]], [[Carlo Frigerio]], [[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ed altri). Seppur compiuta in buona fede, gran parte degli [[anarchici]] si dissociarono da quell'azione, che giudicarono inutile e deleteria per il movimento.


In questo periodo gli [[anarchici]] italiani guardavano con grande attenzione a quanto avveniva a '''[[Impresa di Fiume|Fiume]]'''. ''[[Umanità Nova]]'' inviò [[Randolfo Vella]] a fare il resoconto giornaliero degli accadimenti fiumani. In un'intervista a D'Annunzio [[Randolfo Vella|Vella]] domandò: «Lei è per il comunismo?», al che il Vate rispose: «Nessuna meraviglia, poiché tutta la mia cultura è [[anarchica]], e poiché è radicata in me la convizione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello verso un audacissimo lido. È mia intenzione di fare questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione eminentemente comunista verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che la mia opera non è nazionalista». <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref> Anche dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio invitò a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli [[anarchici]] [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente), anche se in seguito il processo ridimensionerà il progetto insurrezionale (tutti assolti tranne [[Cerati]], condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e [[Annunzio Filippi|Filippi]], condannato a due anni).
In questo periodo gli [[anarchici]] italiani guardavano con grande attenzione a quanto avveniva a '''[[Impresa di Fiume|Fiume]]'''. ''[[Umanità Nova]]'' inviò [[Randolfo Vella]] a fare il resoconto giornaliero degli accadimenti fiumani. In un'intervista a D'Annunzio [[Randolfo Vella|Vella]] domandò: «Lei è per il comunismo?», al che il Vate rispose: «Nessuna meraviglia, poiché tutta la mia cultura è [[anarchica]], e poiché è radicata in me la convizione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello verso un audacissimo lido. È mia intenzione di fare questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione eminentemente comunista verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che la mia opera non è nazionalista». <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref> Anche dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio invitò a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli [[anarchici]] [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente). In seguito il processo ridimensionò il progetto insurrezionale (furono tutti assolti tranne [[Cerati]], condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e [[Annunzio Filippi|Filippi]], condannato a due anni).


== Durante il fascismo ==
== Durante il fascismo ==
64 364

contributi