Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il '''gruppo Humanitas di Napoli''' diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il Congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il '''[[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]]''' (parteciparono al congresso l'ex [[anarchico]] [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la '''divisione tra [[socialisti]]''' (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) '''e [[anarchici]]'''. I tentativi d'organizzare il movimento e i conseguenti '''conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]]''', caratterizzarono la fine del secolo.
Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il '''gruppo Humanitas di Napoli''' diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il Congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il '''[[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]]''' (parteciparono al congresso l'ex [[anarchico]] [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la '''divisione tra [[socialisti]]''' (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) '''e [[anarchici]]'''. I tentativi d'organizzare il movimento e i conseguenti '''conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]]''', caratterizzarono la fine del secolo.


Molti [[anarchici]] sostennero le lotte siciliane dei '''[[Fasci siciliani]]''' (detti anche '''Fasci siciliani dei lavoratori'''), un movimento di massa democratico-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu dato all''''[[insurrezione in Lunigiana]]''' nel gennaio del [[1894]] e a tutte le battaglie sociali e [[sindacali]] nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
Molti [[anarchici]] sostennero le lotte siciliane dei '''[[Fasci siciliani]]''' (detti anche '''Fasci siciliani dei lavoratori'''), un movimento di massa democratico-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra proletariato urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu dato all''''[[insurrezione in Lunigiana]]''' nel gennaio del [[1894]] e a tutte le battaglie sociali e [[sindacali]] nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
[[image:Bresci1.jpg|thumb|left|[[Gaetano Bresci]] uccide Umberto I di Savoia, illustrazione di Flavio Costantini, particolare]]
[[image:Bresci1.jpg|thumb|left|[[Gaetano Bresci]] uccide Umberto I di Savoia, illustrazione di Flavio Costantini, particolare]]
Durante questa fase storica la [[repressione]] del [[movimento anarchico|movimento]] fu molto forte, costringendo la fuga forzata di figure di primo piano come Cafiero, Merlino (alla fine del secolo questi divenne un teorico del [[socialismo libertario]]), [[Malatesta]] e altri. La [[repressione]] portò paradossalmente ad una maggior diffusione di pratiche [[anarco-individualismo |individualiste]] e d'azione diretta ("[[propaganda col fatto]]") particolarmente [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|violente]]. Molti di questi attentati furono compiuti all'estero, dove molti di loro si erano trasferiti per sfuggire alla [[repressione]] o in cerca di migliori fortune:
Durante questa fase storica la [[repressione]] del [[movimento anarchico|movimento]] fu molto forte, costringendo la fuga forzata di figure di primo piano come Cafiero, Merlino (alla fine del secolo questi divenne un teorico del [[socialismo libertario]]), [[Malatesta]] e altri. La [[repressione]] portò paradossalmente ad una maggior diffusione di pratiche [[anarco-individualismo |individualiste]] e d'azione diretta ("[[propaganda col fatto]]") particolarmente [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|violente]]. Molti di questi attentati furono compiuti all'estero, dove molti di loro si erano trasferiti per sfuggire alla [[repressione]] o in cerca di migliori fortune:
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