Storia del movimento anarchico in Spagna: differenze tra le versioni

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In un primo momento (seconda metà  dell'800), gli [[:Categoria:Anarchici spagnoli|anarchici spagnoli]] organizzarono [[scioperi]] e lotte contro il padronato senza avvalersi di gruppi particolarmente strutturati sul territorio, spesso dovendo fare i conti con la [[repressione]] istituzionale che frequentemente da una parte riduceva il numero dei militanti e dall'altra ne incrementava la radicalizzazione. All'inizio del '900 ci fu un'esplosione di [[violenza]] repressiva: agli spari dei gruppi paramilitari (''pistoleros''), al servizio del padronato, contro i sindacalisti, gli anarchici risposero con gruppi di autodifesa armati come ''[[Los Solidarios]]''.
In un primo momento (seconda metà  dell'800), gli [[:Categoria:Anarchici spagnoli|anarchici spagnoli]] organizzarono [[scioperi]] e lotte contro il padronato senza avvalersi di gruppi particolarmente strutturati sul territorio, spesso dovendo fare i conti con la [[repressione]] istituzionale che frequentemente da una parte riduceva il numero dei militanti e dall'altra ne incrementava la radicalizzazione. All'inizio del '900 ci fu un'esplosione di [[violenza]] repressiva: agli spari dei gruppi paramilitari (''pistoleros''), al servizio del padronato, contro i sindacalisti, gli anarchici risposero con gruppi di autodifesa armati come ''[[Los Solidarios]]''.


Lentamente, a partire dal '900, cominciarono a svilupparsi gruppi organizzati come la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], impegnata in ambito [[anarco-sindacalista]], e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], nata come associazione puramente anarchica ma in strettissimi rapporti con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]. La [[rivoluzione spagnola]] fu lo zenit del movimento spagnolo ma durò poco. A partire dal [[1937]], l'atteggiamento politico autoritario del Partito Comunista di Spagna (PCE), direttamente "ispirato" dal Ministero degli Esteri dell’Unione Sovietica stalinista, che mal sopportava anarchici e [[POUM|poumisti]],determinò la [[repressione]] dei non allineati e l'emarginazione graduale degli [[anarchismo|anarchici]]. Fu prima la fine della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] e poi la vittoria del [[franchismo]].  
Lentamente, a partire dal '900, cominciarono a svilupparsi gruppi organizzati come la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], impegnata in ambito [[anarco-sindacalista]], e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], nata come associazione puramente anarchica ma in strettissimi rapporti con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]. La [[rivoluzione spagnola]] fu lo zenit del movimento spagnolo ma durò poco. A partire dal [[1937]], l'atteggiamento politico autoritario del Partito Comunista di Spagna (PCE), direttamente "ispirato" dal Ministero degli Esteri dell'Unione Sovietica stalinista, che mal sopportava anarchici e [[POUM|poumisti]],determinò la [[repressione]] dei non allineati e l'emarginazione graduale degli [[anarchismo|anarchici]]. Fu prima la fine della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] e poi la vittoria del [[franchismo]].  


Durante la dittatura di [[Francisco Franco]] gli anarchici svolsero un ruolo di primo piano nella resistenza armata contro il regime, parteciparono ad azioni di [[sabotaggio]] e ad altre [[azione diretta|azioni dirette]] (es. alcuni progetti di attentato alla vita del ''caudillo'' <ref>Caudillo è una parola spagnola (in italiano leader, capo) utilizzata per indicare un leader politico-militare a capo di un regime autoritario. Francisco Franco utilizzò dal 1936 il titolo ''Caudillo de España''</ref>.).
Durante la dittatura di [[Francisco Franco]] gli anarchici svolsero un ruolo di primo piano nella resistenza armata contro il regime, parteciparono ad azioni di [[sabotaggio]] e ad altre [[azione diretta|azioni dirette]] (es. alcuni progetti di attentato alla vita del ''caudillo'' <ref>Caudillo è una parola spagnola (in italiano leader, capo) utilizzata per indicare un leader politico-militare a capo di un regime autoritario. Francisco Franco utilizzò dal 1936 il titolo ''Caudillo de España''</ref>.).
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== Il XIX° secolo==
== Il XIX° secolo==


=== Alle origini dell’anarchismo spagnolo (metà  ‘800) ===
=== Alle origini dell'anarchismo spagnolo (metà  ‘800) ===


A metà  del diciannovesimo secolo le idee rivoluzionarie anarchiche in [[Spagna]] erano quasi del tutto sconosciute. Le più prossime erano quelle facenti riferimento al [[federalismo]] di [[Proudhon]], ed erano sostenute soprattutto dallo scrittore e filosofo [[Francisco Pi y Margall]] <ref> sarà  il secondo Presidente della Prima repubblica spagnola dall'[[11 giugno]] al [[18 luglio]] [[1873]].</ref>, definito da [[Ricardo Mella]]: «Il più saggio dei federalisti, quasi un anarchico».  
A metà  del diciannovesimo secolo le idee rivoluzionarie anarchiche in [[Spagna]] erano quasi del tutto sconosciute. Le più prossime erano quelle facenti riferimento al [[federalismo]] di [[Proudhon]], ed erano sostenute soprattutto dallo scrittore e filosofo [[Francisco Pi y Margall]] <ref> sarà  il secondo Presidente della Prima repubblica spagnola dall'[[11 giugno]] al [[18 luglio]] [[1873]].</ref>, definito da [[Ricardo Mella]]: «Il più saggio dei federalisti, quasi un anarchico».  
[[File:Congressof1870.JPG|thumb|250px|Un Congresso del 1870.]]
[[File:Congressof1870.JPG|thumb|250px|Un Congresso del 1870.]]
[[File:Fanelli Madrid.JPG|left|210px|thumb|Gruppo dei fondatori della [[I Internazionale]], a Madrid (ottobre [[1868]]). Fanelli è al centro con la lunga barba]]
[[File:Fanelli Madrid.JPG|left|210px|thumb|Gruppo dei fondatori della [[I Internazionale]], a Madrid (ottobre [[1868]]). Fanelli è al centro con la lunga barba]]
Vi erano però in tutta la [[Spagna]] idee e azioni che erano condivise dall'[[anarchismo]], come per esempio l’[[anticlericalismo]] e la critica radicale ai governi. Molti malesseri vigevano nelle campagne e anche se i contadini non appartenevano ad alcun movimento politico specifico, essi facevano frequentemente sentire la propria voce. Gli stessi malumori vi erano anche nelle città  e già  molto prima che gli operai cominciassero ad abbracciare le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] erano stati messi in atto diversi scioperi e rivolte contro il padronato. Questa predisposizione verso l'[[autorità |antiautoritarismo]] degli spagnoli è dimostrata dal primo [[stampa anarchica|giornale di tendenza libertaria]], «El Porvenir», editato da [[Ramón de la Sagra Peris]] e [[Antolín Faraldo]] nel [[1845]]. Comparve a Santiago de Compostela e fu poi soppresso dal generale Narváez.
Vi erano però in tutta la [[Spagna]] idee e azioni che erano condivise dall'[[anarchismo]], come per esempio l'[[anticlericalismo]] e la critica radicale ai governi. Molti malesseri vigevano nelle campagne e anche se i contadini non appartenevano ad alcun movimento politico specifico, essi facevano frequentemente sentire la propria voce. Gli stessi malumori vi erano anche nelle città  e già  molto prima che gli operai cominciassero ad abbracciare le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] erano stati messi in atto diversi scioperi e rivolte contro il padronato. Questa predisposizione verso l'[[autorità |antiautoritarismo]] degli spagnoli è dimostrata dal primo [[stampa anarchica|giornale di tendenza libertaria]], «El Porvenir», editato da [[Ramón de la Sagra Peris]] e [[Antolín Faraldo]] nel [[1845]]. Comparve a Santiago de Compostela e fu poi soppresso dal generale Narváez.


Il primo vero tentativo, riuscito, di introduzione dell’[[anarchismo]] in [[Spagna]], fu realizzato nel [[1868]] dall’italiano [[Giuseppe Fanelli]]. Egli si era recato nella penisola iberica su espresso “ordine” di [[Michail Bakunin]], che intendeva reclutare nuovi membri per la [[Prima Internazionale]], un’organizzazione nella quale gli anarchici internazionalisti ponevano al tempo molte speranze (gli anarchici nel [[1872]] saranno espulsi dalla maggioranza [[marxista]]).
Il primo vero tentativo, riuscito, di introduzione dell'[[anarchismo]] in [[Spagna]], fu realizzato nel [[1868]] dall'italiano [[Giuseppe Fanelli]]. Egli si era recato nella penisola iberica su espresso “ordine” di [[Michail Bakunin]], che intendeva reclutare nuovi membri per la [[Prima Internazionale]], un'organizzazione nella quale gli anarchici internazionalisti ponevano al tempo molte speranze (gli anarchici nel [[1872]] saranno espulsi dalla maggioranza [[marxista]]).


[[Giuseppe Fanelli|Fanelli]] parlava francese e italiano, così le persone che accorsero ad ascoltarlo potevano capire ben poco di quello che diceva, se si esclude Tomás González Morago, che invece parlava francese. L'effetto sugli spagnoli, tuttavia, fu ugualmente importante, giacché [[Anselmo Lorenzo]] così descrisse il discorso dell'anarchico italiano:
[[Giuseppe Fanelli|Fanelli]] parlava francese e italiano, così le persone che accorsero ad ascoltarlo potevano capire ben poco di quello che diceva, se si esclude Tomás González Morago, che invece parlava francese. L'effetto sugli spagnoli, tuttavia, fu ugualmente importante, giacché [[Anselmo Lorenzo]] così descrisse il discorso dell'anarchico italiano:
:«La sua voce aveva un tono metallico ed era suscettibile a tutte le inflessioni appropriate per quello che stava dicendo, passando rapidamente da intonazioni di rabbia e di minaccia contro i tiranni e gli sfruttatori fino a divenire pietosa e confortante ...noi potevamo comprendere la sua mimica e seguire il suo discorso.»
:«La sua voce aveva un tono metallico ed era suscettibile a tutte le inflessioni appropriate per quello che stava dicendo, passando rapidamente da intonazioni di rabbia e di minaccia contro i tiranni e gli sfruttatori fino a divenire pietosa e confortante ...noi potevamo comprendere la sua mimica e seguire il suo discorso.»


I lavoratori più radicali abbracciarono immediatamente, e con entusiasmo, l’[[anarchia|idea anarchica]], divenendo il nucleo del movimento anarchico [[Spagna|spagnolo]] e contribuendo alla rapida diffusione dell'"idea" in tutta la penisola. Le classi oppresse ed emarginate rimasero estremamente affascinate dalla forza con cui gli anarchici denunciavano l’istituzione responsabile dei loro problemi e delle disuguaglianze sociali: lo [[Stato]].
I lavoratori più radicali abbracciarono immediatamente, e con entusiasmo, l'[[anarchia|idea anarchica]], divenendo il nucleo del movimento anarchico [[Spagna|spagnolo]] e contribuendo alla rapida diffusione dell'"idea" in tutta la penisola. Le classi oppresse ed emarginate rimasero estremamente affascinate dalla forza con cui gli anarchici denunciavano l'istituzione responsabile dei loro problemi e delle disuguaglianze sociali: lo [[Stato]].


Una sezione della [[Prima Internazionale]] fu fondata a Madrid da [[Giuseppe Fanelli]] e compagni. Nel [[1870]] la sezione raggiunse i 2.000 membri. L’[[anarchismo]] si diffuse rapidamente anche a Barcellona, storica roccaforte della ribellione proletaria, del [[luddismo]] e del [[sindacalismo]], dove la prima sezione dell'[[Prima Internazionale|AIT]] si costituì nel [[1869]]. L’[[anarchismo]] era stato introdotto nelle due più importanti città  spagnole negli anni ’60, di conseguenza bastarono pochi anni per fare così tanti proseliti. Quasi improvvisamene sorsero in molte città  gruppi più o meno grandi ed un ruolo decisivo nella diffusione lo ebbero anche giornali propagandistici come «La Solidaridad».  
Una sezione della [[Prima Internazionale]] fu fondata a Madrid da [[Giuseppe Fanelli]] e compagni. Nel [[1870]] la sezione raggiunse i 2.000 membri. L'[[anarchismo]] si diffuse rapidamente anche a Barcellona, storica roccaforte della ribellione proletaria, del [[luddismo]] e del [[sindacalismo]], dove la prima sezione dell'[[Prima Internazionale|AIT]] si costituì nel [[1869]]. L'[[anarchismo]] era stato introdotto nelle due più importanti città  spagnole negli anni '60, di conseguenza bastarono pochi anni per fare così tanti proseliti. Quasi improvvisamene sorsero in molte città  gruppi più o meno grandi ed un ruolo decisivo nella diffusione lo ebbero anche giornali propagandistici come «La Solidaridad».  


Un evento molto importante fu il Congresso del [[1870]] di Barcellona, dove i delegati di 150 organizzazioni del lavoro si riunirono insieme a migliaia di lavoratori comuni, «occupando ciascuna sedia, riempiendo i corridoi e debordando oltre l’ingresso» ([[Murray Bookchin]]). La sezione spagnola dell'Internazionale prese il nome di [[Federación Regional Española]] (o anche più semplicemente ''Federación Española''). I presenti non erano tutti anarchici ma la tendenza era quella e ciò suscitò le preoccupazioni della stampa e dei partiti politici ufficiali. Per il congresso fu invece un grande segnale, in quanto quel congresso pose le basi per la costruzione di futuri sindacati anarco-sindacalisti (la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] nacque nel [[1910]]).
Un evento molto importante fu il Congresso del [[1870]] di Barcellona, dove i delegati di 150 organizzazioni del lavoro si riunirono insieme a migliaia di lavoratori comuni, «occupando ciascuna sedia, riempiendo i corridoi e debordando oltre l'ingresso» ([[Murray Bookchin]]). La sezione spagnola dell'Internazionale prese il nome di [[Federación Regional Española]] (o anche più semplicemente ''Federación Española''). I presenti non erano tutti anarchici ma la tendenza era quella e ciò suscitò le preoccupazioni della stampa e dei partiti politici ufficiali. Per il congresso fu invece un grande segnale, in quanto quel congresso pose le basi per la costruzione di futuri sindacati anarco-sindacalisti (la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] nacque nel [[1910]]).


I [[socialismo|socialisti]] e i liberali, presenti all’interno della federazione spagnola, tentarono di costituire dei gruppi autonomi, ma furono espulsi nel [[1872]] perché non in linea con i principi dell'organizzazione libertaria. Nello stesso anno, [[Michail Bakunin]] fu espulso dalla [[Prima Internazionale]], oramai totalmente controllata dai [[marxismo|marxisti]]. Gli anarchici spagnoli, consapevoli dell’ostilità  di molti partiti e movimenti della sinistra, svilupparono organizzazioni strutturate antiteticamente a quelle [[marxismo|marxiste]], favorendo così la decentralizzazione, l’[[autonomia]] delle sezioni e mettendo al bando ogni forma di burocrazia e [[gerarchia|centralismo gerarchico]].
I [[socialismo|socialisti]] e i liberali, presenti all'interno della federazione spagnola, tentarono di costituire dei gruppi autonomi, ma furono espulsi nel [[1872]] perché non in linea con i principi dell'organizzazione libertaria. Nello stesso anno, [[Michail Bakunin]] fu espulso dalla [[Prima Internazionale]], oramai totalmente controllata dai [[marxismo|marxisti]]. Gli anarchici spagnoli, consapevoli dell'ostilità  di molti partiti e movimenti della sinistra, svilupparono organizzazioni strutturate antiteticamente a quelle [[marxismo|marxiste]], favorendo così la decentralizzazione, l'[[autonomia]] delle sezioni e mettendo al bando ogni forma di burocrazia e [[gerarchia|centralismo gerarchico]].


Quando [[Giuseppe Fanelli]] ritornò in [[Italia]], [[Bakunin]] criticò duramente il suo operato poiché, del tutto involontariamente, egli aveva fondato le sezioni dell’[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] col programma dell’[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]], ponendo le basi ideologiche dell’[[anarco-sindacalismo]], cui tanto [[Bakunin]] quanto [[Malatesta]] si opponevano tenacemente <ref name="amsterdam">Si veda la posizione di [[Malatesta]] in merito alla questione [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] espressa nel [[Congresso di Amsterdam (1907)]]</ref> poiché ritenevano che le due organizzazioni (operaia-sindacalista e politico-anarchica) andassero separate senza equivoci ([[dualismo organizzativo]]) <ref>[http://www.anarchaos.org/?p=1159 L'errore di Fanelli] di [[Abel Paz|Diego Camacho]]</ref>.
Quando [[Giuseppe Fanelli]] ritornò in [[Italia]], [[Bakunin]] criticò duramente il suo operato poiché, del tutto involontariamente, egli aveva fondato le sezioni dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] col programma dell'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]], ponendo le basi ideologiche dell'[[anarco-sindacalismo]], cui tanto [[Bakunin]] quanto [[Malatesta]] si opponevano tenacemente <ref name="amsterdam">Si veda la posizione di [[Malatesta]] in merito alla questione [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] espressa nel [[Congresso di Amsterdam (1907)]]</ref> poiché ritenevano che le due organizzazioni (operaia-sindacalista e politico-anarchica) andassero separate senza equivoci ([[dualismo organizzativo]]) <ref>[http://www.anarchaos.org/?p=1159 L'errore di Fanelli] di [[Abel Paz|Diego Camacho]]</ref>.


=== Tumulti e repressioni di fine secolo (1873-1900) ===
=== Tumulti e repressioni di fine secolo (1873-1900) ===
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La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità  rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà ), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà  del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).
La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità  rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà ), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà  del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).


Man mano che la violenza calava, da entrambe le parti, proporzionalmente il [[movimento anarchico]] organizzava la sua ripresa, conscio che il lavoro fatto negli anni precedenti aveva comunque sviluppato una forte coscienza libertaria. I più importanti anarchici dell’epoca furono i medici Soriano, [[García Viñas]] e [[Gaspar Sentiñon]], i tipografi [[Anselmo Lorenzo]] e [[Rafael Farga Pellicer]], passando anche per i contadini come [[Francisco Rubio]]. Anarchici come [[Federico Urales]] e [[Soledad Gustavo]], futuri genitori di [[Federica Montseny]], fondarono sul finire del secolo [[La Revista Blanca]]», una rivista [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] pubblicata a Barcellona in una prima fase dal [[1898]] al [[1905]] ed in seguito dal [[1° giugno]] [[1923]] al [[15 agosto]] [[1936]].
Man mano che la violenza calava, da entrambe le parti, proporzionalmente il [[movimento anarchico]] organizzava la sua ripresa, conscio che il lavoro fatto negli anni precedenti aveva comunque sviluppato una forte coscienza libertaria. I più importanti anarchici dell'epoca furono i medici Soriano, [[García Viñas]] e [[Gaspar Sentiñon]], i tipografi [[Anselmo Lorenzo]] e [[Rafael Farga Pellicer]], passando anche per i contadini come [[Francisco Rubio]]. Anarchici come [[Federico Urales]] e [[Soledad Gustavo]], futuri genitori di [[Federica Montseny]], fondarono sul finire del secolo [[La Revista Blanca]]», una rivista [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] pubblicata a Barcellona in una prima fase dal [[1898]] al [[1905]] ed in seguito dal [[1° giugno]] [[1923]] al [[15 agosto]] [[1936]].


Sul finire del secolo, gli anarchici spagnoli fecero tesoro delle rivolte precedenti e cominciarono a vedere nell'[[anarco-sindacalismo]] un mezzo per rovesciare [[Stato]] e [[capitalismo]]. Una nuova organizzazione, la ''[[Federación de Sociedades de Resistencia de la Región Española]]'' (Federazione delle Società  di Resistenza della Regione Spagnola), si costituì nel [[1900]] avendo come proprio principio fondante il [[sindacalismo libertario]]. Immediatamente, nello stesso anno, fu proclamato uno [[sciopero generale]] in tutta la [[Spagna]]. Pur mancando di chiarezza nei fini, l'organizzazione ebbe sempre atteggiamenti radicali, rifiutando riformismo e compromessi. Pur essendo stata dichiarata illegale dalle [[autorità ]] spagnole, la ''Federacion de Sociedades'' trasmise molto entusiasmo tra le masse e la volontà  di proseguire nelle lotte, nonostante le intimidazioni governative, non mancò mai tra i lavoratori e le lavoratrici spagnole.
Sul finire del secolo, gli anarchici spagnoli fecero tesoro delle rivolte precedenti e cominciarono a vedere nell'[[anarco-sindacalismo]] un mezzo per rovesciare [[Stato]] e [[capitalismo]]. Una nuova organizzazione, la ''[[Federación de Sociedades de Resistencia de la Región Española]]'' (Federazione delle Società  di Resistenza della Regione Spagnola), si costituì nel [[1900]] avendo come proprio principio fondante il [[sindacalismo libertario]]. Immediatamente, nello stesso anno, fu proclamato uno [[sciopero generale]] in tutta la [[Spagna]]. Pur mancando di chiarezza nei fini, l'organizzazione ebbe sempre atteggiamenti radicali, rifiutando riformismo e compromessi. Pur essendo stata dichiarata illegale dalle [[autorità ]] spagnole, la ''Federacion de Sociedades'' trasmise molto entusiasmo tra le masse e la volontà  di proseguire nelle lotte, nonostante le intimidazioni governative, non mancò mai tra i lavoratori e le lavoratrici spagnole.
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Il [[movimento anarchico]] spagnolo, nei primi anni del nuovo secolo, non si era ancora dotato di alcuna stabile organizzazione nazionale. Terminata l'esperienza della ''[[Federación de Trabajadores de la Región Española]]'' (FRE), per un breve periodo la sua eredità  fu raccolta dalla ''[[Organización Anarquista de la Región Española]]'', la quale si evolse poi, nel [[1890]], nel ''[[Pacto de Unión y Solidaridad]]''.   
Il [[movimento anarchico]] spagnolo, nei primi anni del nuovo secolo, non si era ancora dotato di alcuna stabile organizzazione nazionale. Terminata l'esperienza della ''[[Federación de Trabajadores de la Región Española]]'' (FRE), per un breve periodo la sua eredità  fu raccolta dalla ''[[Organización Anarquista de la Región Española]]'', la quale si evolse poi, nel [[1890]], nel ''[[Pacto de Unión y Solidaridad]]''.   
[[File:Bandera CNT-AIT.png|left|210 px|]]
[[File:Bandera CNT-AIT.png|left|210 px|]]
Una legislazione [[repressione|repressiva]] del [[1896]] portò allo scioglimento del ''Pacto'' che diede vita ad una miriade di diversi gruppi. Il più importante nacque il [[3 agosto]] [[1907]] a Barcellona, quando alcuni anarchici fondarono [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]]. Durante il suo secondo congresso di Barcellona di ([[30 ottobre|30]], [[31 ottobre]] e [[1 novembre|1° novembre]] [[1910]]) i militanti del nuovo gruppo diedero vita alla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]: un'organizzazione non [[gerarchia|gerarchica]] che si poneva in antitesi rispetto all'''[[Union General de Trabajadores]]'' (UGT), un sindacato burocratico d’ispirazione socialista legato al [[PSOE]].  
Una legislazione [[repressione|repressiva]] del [[1896]] portò allo scioglimento del ''Pacto'' che diede vita ad una miriade di diversi gruppi. Il più importante nacque il [[3 agosto]] [[1907]] a Barcellona, quando alcuni anarchici fondarono [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]]. Durante il suo secondo congresso di Barcellona di ([[30 ottobre|30]], [[31 ottobre]] e [[1 novembre|1° novembre]] [[1910]]) i militanti del nuovo gruppo diedero vita alla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]: un'organizzazione non [[gerarchia|gerarchica]] che si poneva in antitesi rispetto all'''[[Union General de Trabajadores]]'' (UGT), un sindacato burocratico d'ispirazione socialista legato al [[PSOE]].  


Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città  della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].
Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città  della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].
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=== Lo sciopero generale del 1919 ===
=== Lo sciopero generale del 1919 ===


Nel [[1919]] i proprietari di una centrale idroelettrica di Barcellona ridussero gli stipendi agli operai, provocando la loro immediata rabbiosa reazione. Il [[5 febbraio]] fu attuato uno [[sciopero generale]] (''Huelga de La Canadiense'') che durò ben 44 giorni e a cui aderirono almeno 100 mila persone. Il padronato provò a rispondere militarmente ma lo [[sciopero]] si era oramai diffuso talmente rapidamente che coinvolse anche molti altri impianti e lavoratori. Quasi una settimana dopo, tutti i lavoratori del settore tessile scesero in piazza. Ben presto, anche quasi tutti gli occupati nell’industria elettrica aderirono allo [[sciopero]].
Nel [[1919]] i proprietari di una centrale idroelettrica di Barcellona ridussero gli stipendi agli operai, provocando la loro immediata rabbiosa reazione. Il [[5 febbraio]] fu attuato uno [[sciopero generale]] (''Huelga de La Canadiense'') che durò ben 44 giorni e a cui aderirono almeno 100 mila persone. Il padronato provò a rispondere militarmente ma lo [[sciopero]] si era oramai diffuso talmente rapidamente che coinvolse anche molti altri impianti e lavoratori. Quasi una settimana dopo, tutti i lavoratori del settore tessile scesero in piazza. Ben presto, anche quasi tutti gli occupati nell'industria elettrica aderirono allo [[sciopero]].
[[File:Quemades, Seguí i Pestaña.jpg|thumb|[[Salvador Segui]] (al centro) partecipò allo sciopero del 1919]]
[[File:Quemades, Seguí i Pestaña.jpg|thumb|[[Salvador Segui]] (al centro) partecipò allo sciopero del 1919]]
Barcellona fu posta sotto legge marziale, ma questo non impedì agli [[sciopero|scioperanti]] di proseguire nella loro lotta. I tipografi si rifiutarono di stampare giornali di critica ai rivoltosi; il [[governo]], sentendosi accerchiato, provò a stroncare la protesta ricorrendo alla chiamata alle armi dei lavoratori. Fu comunque tutto vano, a Barcellona in risposta alle minacce governative fu proclamato un altro [[sciopero]] da parte dei sindacati ferroviari e dei trasporti.
Barcellona fu posta sotto legge marziale, ma questo non impedì agli [[sciopero|scioperanti]] di proseguire nella loro lotta. I tipografi si rifiutarono di stampare giornali di critica ai rivoltosi; il [[governo]], sentendosi accerchiato, provò a stroncare la protesta ricorrendo alla chiamata alle armi dei lavoratori. Fu comunque tutto vano, a Barcellona in risposta alle minacce governative fu proclamato un altro [[sciopero]] da parte dei sindacati ferroviari e dei trasporti.


Le [[autorità ]] di Barcellona alla fine dovettero cedere, l’[[economia]] catalana era stata infatti seriamente compromessa e non poteva subire altri danni. Furono accettate le richieste degli scioperanti: le 8 ore lavorative, il riconoscimento dei sindacati e la reintegrazione dei lavoratori licenziati. Anche la liberazione di tutti i prigionieri politici  (tra questi c'era per esempio [[Salvador Segui]]) fu accolta, esclusi però quelli che già  si trovavano sotto processo. I lavoratori risposero allora con il grido: «'''''Libertà  per tutti!'''''» e minacciarono la prosecuzione della rivolta. Questa volta il [[governo]] intervenne immediatamente, arrestò molto leader sindacali e così la [[sciopero|protesta]] fu temporaneamente bloccata. Il [[governo]], sapendo che comunque la rabbia covava sotto la cenere, provò a prevenire possibili nuove rivolte facendo entrare in vigore il decreto che prevedeva l’introduzione unificale delle 8 ore lavorative.
Le [[autorità ]] di Barcellona alla fine dovettero cedere, l'[[economia]] catalana era stata infatti seriamente compromessa e non poteva subire altri danni. Furono accettate le richieste degli scioperanti: le 8 ore lavorative, il riconoscimento dei sindacati e la reintegrazione dei lavoratori licenziati. Anche la liberazione di tutti i prigionieri politici  (tra questi c'era per esempio [[Salvador Segui]]) fu accolta, esclusi però quelli che già  si trovavano sotto processo. I lavoratori risposero allora con il grido: «'''''Libertà  per tutti!'''''» e minacciarono la prosecuzione della rivolta. Questa volta il [[governo]] intervenne immediatamente, arrestò molto leader sindacali e così la [[sciopero|protesta]] fu temporaneamente bloccata. Il [[governo]], sapendo che comunque la rabbia covava sotto la cenere, provò a prevenire possibili nuove rivolte facendo entrare in vigore il decreto che prevedeva l'introduzione unificale delle 8 ore lavorative.


Dopo lo [[sciopero generale]] del [[1919]], alcuni militanti carlisti <ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/carlismo.html Carlismo]</ref> nello stesso anno diedero vita ai ''[[Sindicatos libres]]'' (Sindacati liberi). I membri di questo "sindacato", sostenuto economicamente dalle più alte sfere dello [[Stato]] spagnolo (capitalisti, Chiesa, nazionalisti e partiti di estrema destra), furono dei veri e propri ''pistoleros'', cioè sicari dediti a sparare e assassinare sindacalisti e anarchici. Due delle loro più celebri vittime saranno l'anarchico [[Salvador Segui]] e l’avvocato [[Francesc Layret]].
Dopo lo [[sciopero generale]] del [[1919]], alcuni militanti carlisti <ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/carlismo.html Carlismo]</ref> nello stesso anno diedero vita ai ''[[Sindicatos libres]]'' (Sindacati liberi). I membri di questo "sindacato", sostenuto economicamente dalle più alte sfere dello [[Stato]] spagnolo (capitalisti, Chiesa, nazionalisti e partiti di estrema destra), furono dei veri e propri ''pistoleros'', cioè sicari dediti a sparare e assassinare sindacalisti e anarchici. Due delle loro più celebri vittime saranno l'anarchico [[Salvador Segui]] e l'avvocato [[Francesc Layret]].


Alla [[violenza]] padronale gli anarchici risponderanno con altrettanta violenza.
Alla [[violenza]] padronale gli anarchici risponderanno con altrettanta violenza.
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Contro le minacce fisiche rivolte dai ''pistoleros'' ai lavoratori, ai sindacalisti e agli anarchici, alcuni militanti diedero vita a gruppi di difesa armati. I più attivi furono ''Los Justicieros'' (I giustizieri) di Saragozza e i ''[[Los Solidarios]]'' (I solidali) di Barcellona, fondato da [[Buenaventura Durruti]], [[Francisco Ascaso]], [[Antonio Ortiz]], [[Juan Garcia Oliver]] e [[Gregorio Jover]]; i ''Solidarios'' possono essere considerati come i successori de ''Los Justicieros'', giacchè gra parte dei membri fondatori erano gli stessi.  
Contro le minacce fisiche rivolte dai ''pistoleros'' ai lavoratori, ai sindacalisti e agli anarchici, alcuni militanti diedero vita a gruppi di difesa armati. I più attivi furono ''Los Justicieros'' (I giustizieri) di Saragozza e i ''[[Los Solidarios]]'' (I solidali) di Barcellona, fondato da [[Buenaventura Durruti]], [[Francisco Ascaso]], [[Antonio Ortiz]], [[Juan Garcia Oliver]] e [[Gregorio Jover]]; i ''Solidarios'' possono essere considerati come i successori de ''Los Justicieros'', giacchè gra parte dei membri fondatori erano gli stessi.  


In una di queste [[azione diretta|azioni di difesa]], il [[4 giugno]] [[1923]], [[Francisco Ascaso]] e [[Rafael Torres Escartín]], con l’aiuto di  [[Juliana Lopez]] ed [[Esteban Salamelo]], uccisero il '''cardinal Soldevila''' di Saragozza, uno dei principali finanziatori dei ''Pistoleros''. Ricercati dalla polizia spagnola, molti militanti del gruppo scelsero l'esilio, prima in [[Francia]] e poi in Sud America.
In una di queste [[azione diretta|azioni di difesa]], il [[4 giugno]] [[1923]], [[Francisco Ascaso]] e [[Rafael Torres Escartín]], con l'aiuto di  [[Juliana Lopez]] ed [[Esteban Salamelo]], uccisero il '''cardinal Soldevila''' di Saragozza, uno dei principali finanziatori dei ''Pistoleros''. Ricercati dalla polizia spagnola, molti militanti del gruppo scelsero l'esilio, prima in [[Francia]] e poi in Sud America.


Intanto, in [[Spagna]], nel settembre [[1923]] salì al potere il militare Miguel Primo de Rivera. Sostenuto dal padronato e dalla monarchia, il dittatore istituì la legge marziale, impose una rigida censura e bandì tutti i partiti politici (alcuni sopravvissero in clandestinità ). De Rivera non riuscì però ad impedire la nascita, nel [[1927]], della [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI), un'organizzazione estremamente radicale che si oppose al moderatismo (''[[Treintismo]]'') che si stava diffondendo nella [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].
Intanto, in [[Spagna]], nel settembre [[1923]] salì al potere il militare Miguel Primo de Rivera. Sostenuto dal padronato e dalla monarchia, il dittatore istituì la legge marziale, impose una rigida censura e bandì tutti i partiti politici (alcuni sopravvissero in clandestinità ). De Rivera non riuscì però ad impedire la nascita, nel [[1927]], della [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI), un'organizzazione estremamente radicale che si oppose al moderatismo (''[[Treintismo]]'') che si stava diffondendo nella [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].
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==== L'eccidio di Casas Viejas ====
==== L'eccidio di Casas Viejas ====
{{vedi|Casas Viejas}}
{{vedi|Casas Viejas}}
Nel [[1933]] a Casas Viejas, vicino a Cadice (Andalusìa), i militanti della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], sostenuti da tutta la popolazione, organizzarono uno [[sciopero generale]]: fu dichiarata la destituzione del sindaco, distribuito cibo a tutti e abolita la [[proprietà  privata]]. Durante le sommosse morirono due soldati e ciò fu usato come pretesto dal [[governo]] repubblicano, guidato da Manuel Azaña, per inviare nuove truppe con il compito di stroncare la rivolta e riportare l’ordine nel paese. E così fu: i soldati spararono indiscriminatamente sulla folla, incendiarono le case, catturarono uomini e donne, torturarono e fucilarono molti cittadini. Alla fine il bilancio fu di 22 contadini uccisi, tra cui il leader della rivolta, l’anarchico [[Francisco Cruz Gutiérrez]] detto ''Seisdedos'', morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato perché non aveva accettato di arrendersi.
Nel [[1933]] a Casas Viejas, vicino a Cadice (Andalusìa), i militanti della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], sostenuti da tutta la popolazione, organizzarono uno [[sciopero generale]]: fu dichiarata la destituzione del sindaco, distribuito cibo a tutti e abolita la [[proprietà  privata]]. Durante le sommosse morirono due soldati e ciò fu usato come pretesto dal [[governo]] repubblicano, guidato da Manuel Azaña, per inviare nuove truppe con il compito di stroncare la rivolta e riportare l'ordine nel paese. E così fu: i soldati spararono indiscriminatamente sulla folla, incendiarono le case, catturarono uomini e donne, torturarono e fucilarono molti cittadini. Alla fine il bilancio fu di 22 contadini uccisi, tra cui il leader della rivolta, l'anarchico [[Francisco Cruz Gutiérrez]] detto ''Seisdedos'', morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato perché non aveva accettato di arrendersi.


L’orrore suscitato nel paese dal massacro provocò reazioni sdegnate anche tra i militanti dei partiti conservatori. Il governo Azaña, pesantemente criticato da destra e da sinistra, dovette dimettersi.  
L'orrore suscitato nel paese dal massacro provocò reazioni sdegnate anche tra i militanti dei partiti conservatori. Il governo Azaña, pesantemente criticato da destra e da sinistra, dovette dimettersi.  


====La Rivolta delle Asturie ====
====La Rivolta delle Asturie ====
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Nel [[1934]], nelle Asturie <ref>Il Principato delle Asturie (in asturiano: Principáu d'Asturies), è una comunità  autonoma della [[Spagna]] settentrionale composta da una sola provincia ed avente una popolazione di circa 1.100.000 abitanti. Fregiata del titolo di principato, ancora oggi, l'erede al trono spagnolo viene chiamato príncipe de Asturias. Bagnata dal Mar Cantabrico, tra la Galizia e la Cantabria, il principato è divisa in 78 concejos, figura che corrisponde al municipio. Il capoluogo delle Asturie è Oviedo (Uviéu), anche se è Gijón (Xixón) la città   più abitata. Altri centri importanti sono Avilés, Mieres, Langreo, Cangas de Onís, Villaviciosa e Llanes.</ref>, si concretizzò una delle più importanti rivolte della storia di [[Spagna]], segnale inequivocabile che il processo rivoluzionario era stato avviato.  
Nel [[1934]], nelle Asturie <ref>Il Principato delle Asturie (in asturiano: Principáu d'Asturies), è una comunità  autonoma della [[Spagna]] settentrionale composta da una sola provincia ed avente una popolazione di circa 1.100.000 abitanti. Fregiata del titolo di principato, ancora oggi, l'erede al trono spagnolo viene chiamato príncipe de Asturias. Bagnata dal Mar Cantabrico, tra la Galizia e la Cantabria, il principato è divisa in 78 concejos, figura che corrisponde al municipio. Il capoluogo delle Asturie è Oviedo (Uviéu), anche se è Gijón (Xixón) la città   più abitata. Altri centri importanti sono Avilés, Mieres, Langreo, Cangas de Onís, Villaviciosa e Llanes.</ref>, si concretizzò una delle più importanti rivolte della storia di [[Spagna]], segnale inequivocabile che il processo rivoluzionario era stato avviato.  


L’insurrezione vide in prima fila tutte le differenti forze della sinistra anarchica e comunista asturiana. Entrambe auspicavano l'abolizione della Costituzione Repubblicana del [[1931]] e l'instaurazione di un regime socialista. La rivolta delle Asturie va comunque inserita in un processo assai più ampio, che coinvolse diverse città  spagnole ed è conosciuto come la "Rivoluzione del [[1934]]".
L'insurrezione vide in prima fila tutte le differenti forze della sinistra anarchica e comunista asturiana. Entrambe auspicavano l'abolizione della Costituzione Repubblicana del [[1931]] e l'instaurazione di un regime socialista. La rivolta delle Asturie va comunque inserita in un processo assai più ampio, che coinvolse diverse città  spagnole ed è conosciuto come la "Rivoluzione del [[1934]]".


Motore principale della ribellione furono i minatori, altamente sindacalizzati nelle Asturie, che il [[5 ottobre]] del [[1934]] si impossessarono delle armi della Guardia Civil e in pochi giorni presero il controllo di tutta la regione asturiana. Ad Oviedo proclamarono la nascita della [[Repubblica Socialista Asturiana]].  
Motore principale della ribellione furono i minatori, altamente sindacalizzati nelle Asturie, che il [[5 ottobre]] del [[1934]] si impossessarono delle armi della Guardia Civil e in pochi giorni presero il controllo di tutta la regione asturiana. Ad Oviedo proclamarono la nascita della [[Repubblica Socialista Asturiana]].  
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L'estrema destra si faceva sempre più prepotente e violenta; monarchici, nazionalisti e fascisti della Falange sfilavano sempre più frequentemente per le strade. Fu quest'arroganza della destra spagnola a far nascere il [[Fonte Popolare]].
L'estrema destra si faceva sempre più prepotente e violenta; monarchici, nazionalisti e fascisti della Falange sfilavano sempre più frequentemente per le strade. Fu quest'arroganza della destra spagnola a far nascere il [[Fonte Popolare]].
====Il Fronte Popolare====
====Il Fronte Popolare====
Con la nascita dei partiti politici di destra (l'ultraconservatore Gil-Robles a capo del partito cattolico CEDA o la Falange di ispirazione [[fascista]], per esempio), i partiti di sinistra sentirono il bisogno di costruire un "Fronte Popolare" (''Frente Popular'') in prossimità  delle elezioni. Venivano inclusi repubblicani, socialisti, [[comunismo|comunisti]] e altri partiti di sinistra. Gli anarchici non ne fecero parte ma non proclamarono il loro solito invito all’[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], indirizzando, di fatto, il voto dei libertari verso il Fronte. Agli anarchici era stato promesso in caso di vittoria la liberazione dei prigionieri politici detenuti nelle famigerate carceri spagnole.
Con la nascita dei partiti politici di destra (l'ultraconservatore Gil-Robles a capo del partito cattolico CEDA o la Falange di ispirazione [[fascista]], per esempio), i partiti di sinistra sentirono il bisogno di costruire un "Fronte Popolare" (''Frente Popular'') in prossimità  delle elezioni. Venivano inclusi repubblicani, socialisti, [[comunismo|comunisti]] e altri partiti di sinistra. Gli anarchici non ne fecero parte ma non proclamarono il loro solito invito all'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], indirizzando, di fatto, il voto dei libertari verso il Fronte. Agli anarchici era stato promesso in caso di vittoria la liberazione dei prigionieri politici detenuti nelle famigerate carceri spagnole.


I più radicali della [[CNT-FAI]] non erano certo soddisfatti della politica elettorale e, infatti, dopo la vittoria del Fronte alle elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] (decisivo fu il voto degli anarchici) gli [[scioperi]] si susseguirono in tutta la [[Spagna]]. I contadini occuparono molti latifondi e il Fronte Popolare temette di non riuscire a controllore il ribellismo rivoluzionario degli anarchici.
I più radicali della [[CNT-FAI]] non erano certo soddisfatti della politica elettorale e, infatti, dopo la vittoria del Fronte alle elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] (decisivo fu il voto degli anarchici) gli [[scioperi]] si susseguirono in tutta la [[Spagna]]. I contadini occuparono molti latifondi e il Fronte Popolare temette di non riuscire a controllore il ribellismo rivoluzionario degli anarchici.


Il congresso nazionale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] del maggio [[1936]] si dichiarò espressamente in favore dell’immediata [[rivoluzione]]; si discusse anche di [[sessualità |libertà  sessuale]], della costruzione di comuni agricole, l’eliminazione della [[gerarchia]] in ogni aspetto della vita, ecc.
Il congresso nazionale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] del maggio [[1936]] si dichiarò espressamente in favore dell'immediata [[rivoluzione]]; si discusse anche di [[sessualità |libertà  sessuale]], della costruzione di comuni agricole, l'eliminazione della [[gerarchia]] in ogni aspetto della vita, ecc.


===La Rivoluzione Spagnola (1936-1939)===
===La Rivoluzione Spagnola (1936-1939)===
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Tra il [[16 luglio|16]] e il [[17 luglio]] [[1936]], con l'ammutinamento della guarnigione militare del Marocco, [[Francisco Franco]], mettendosi alla guida delle forze reazionarie, iniziò il colpo di [[Stato]] militare (i franchisti conquistarono subito le Canarie, il Marocco, buona parte dell'Andalusia, la Castiglia–León, e quasi tutta la Galizia e a Saragozza). La debolezza del governo convinse gli anarchici e i rivoluzionari della “sinistra” spagnola (es. [[POUM]]). ad intervenire e a fermare con la forza la reazione [[fascismo|fascista]]. Ne scaturì quindi una Guerra Civile tra i nazionalisti, guidati dal "Caudillo" [[Francisco Franco]] (comprendevano i fascisti della Falange, i monarchici, i nazionalisti spagnoli e la maggior parte dei conservatori clericali (i cattolici baschi si schierarono con le forze progressiste [http://www.mascellaro.it/node/37171 I cattolici del partito rosso nella guerra civile]), e i Repubblicani (i Liberali, i nazionalisti Baschi e Catalani, i socialisti, i comunisti Stalinisti e Trotzkyisti, e gli anarchici di varia tendenza).
Tra il [[16 luglio|16]] e il [[17 luglio]] [[1936]], con l'ammutinamento della guarnigione militare del Marocco, [[Francisco Franco]], mettendosi alla guida delle forze reazionarie, iniziò il colpo di [[Stato]] militare (i franchisti conquistarono subito le Canarie, il Marocco, buona parte dell'Andalusia, la Castiglia–León, e quasi tutta la Galizia e a Saragozza). La debolezza del governo convinse gli anarchici e i rivoluzionari della “sinistra” spagnola (es. [[POUM]]). ad intervenire e a fermare con la forza la reazione [[fascismo|fascista]]. Ne scaturì quindi una Guerra Civile tra i nazionalisti, guidati dal "Caudillo" [[Francisco Franco]] (comprendevano i fascisti della Falange, i monarchici, i nazionalisti spagnoli e la maggior parte dei conservatori clericali (i cattolici baschi si schierarono con le forze progressiste [http://www.mascellaro.it/node/37171 I cattolici del partito rosso nella guerra civile]), e i Repubblicani (i Liberali, i nazionalisti Baschi e Catalani, i socialisti, i comunisti Stalinisti e Trotzkyisti, e gli anarchici di varia tendenza).


La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e l’[[UGT]] convocarono uno [[sciopero generale]] dal [[19 luglio|19]] al [[23 luglio]] quale risposta unitaria tanto al sollevamento militare quanto all’apatia dello [[Stato]]. Durante questo sciopero molti [[sindacalismo| sindacalisti]] e rivoluzionari assaltarono le caserme delle forze dell’ordine, s'impadronirono delle armi e le distribuirono alla popolazione.
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e l'[[UGT]] convocarono uno [[sciopero generale]] dal [[19 luglio|19]] al [[23 luglio]] quale risposta unitaria tanto al sollevamento militare quanto all'apatia dello [[Stato]]. Durante questo sciopero molti [[sindacalismo| sindacalisti]] e rivoluzionari assaltarono le caserme delle forze dell'ordine, s'impadronirono delle armi e le distribuirono alla popolazione.


In queste prime settimane si consolidarono tra i repubblicani due correnti di pensiero: il gruppo radicale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] (oltre ad altri gruppi minoritari), vincolato alla [[Federazione Anarchica Iberica]] (di tendenza rivoluzionaria), e il gruppo “possibilista” (moderato) formato da altri settori della [[CNT]] che ambivano alla partecipazione ad un fronte ampio, successivamente chiamato [[Fronte Popolare Antifascista]] (ottenuto dall’aggiunta dei sindacati alla coalizione elettorale del Fronte Popolare).  
In queste prime settimane si consolidarono tra i repubblicani due correnti di pensiero: il gruppo radicale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] (oltre ad altri gruppi minoritari), vincolato alla [[Federazione Anarchica Iberica]] (di tendenza rivoluzionaria), e il gruppo “possibilista” (moderato) formato da altri settori della [[CNT]] che ambivano alla partecipazione ad un fronte ampio, successivamente chiamato [[Fronte Popolare Antifascista]] (ottenuto dall'aggiunta dei sindacati alla coalizione elettorale del Fronte Popolare).  


Contemporaneamente alla guerra i libertari svilupparono strutture amministrative a carattere popolare e libere dall’influenza dello [[Stato]]. Tra gli anarchici morti nei primissimi giorni di combattimento vanno citati [[Francisco Ascaso]] ([[20 luglio]] [[1936]]) e [[Agostino Sette]] ([[31 luglio]] [[1936]]), primo italiano rivoluzionario morto in [[Spagna]].
Contemporaneamente alla guerra i libertari svilupparono strutture amministrative a carattere popolare e libere dall'influenza dello [[Stato]]. Tra gli anarchici morti nei primissimi giorni di combattimento vanno citati [[Francisco Ascaso]] ([[20 luglio]] [[1936]]) e [[Agostino Sette]] ([[31 luglio]] [[1936]]), primo italiano rivoluzionario morto in [[Spagna]].


==== Gli anarchici nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937) ====
==== Gli anarchici nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937) ====
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[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], anarchico italiano assassinato dagli stalinisti il [[5 maggio]] [[1937]]]]
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], anarchico italiano assassinato dagli stalinisti il [[5 maggio]] [[1937]]]]
{{vedi|Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista}}
{{vedi|Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista}}
Dal [[3 maggio|3]] all’[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" che videro da una parte il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), ''[[Los Amigos de Durruti]]'' (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]''), dall'altra, il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) <ref> Il PSUC fu correlato al Partito Comunista di Spagna (PCE). Fondato il [[23 luglio]] del [[1936]] dall'unione della Federazione Catalana del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il Partito Comunista di Catalogna, l'Unione Socialista della Catalogna e il Partito Catalano Proletario, è importante notare che "uno spezzone" del PSOE  fu anche entro il partito stalinista del PSUC da cui si evince che all'interno del PSOE ci fu una lotta intestina che portò all'uccisione del segretario dell'UGT, che a livello nazionale era legata allo stesso PSOE </ref> e la ''Guardia de Asalto'' (polizia). Gli scontri furono ingenerati dai '''decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative'''. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]], che poi riuscì a sfuggire alla [[repressione]].) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al Partito Socialista Operaio Spagnolo, fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref>)
Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" che videro da una parte il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), ''[[Los Amigos de Durruti]]'' (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]''), dall'altra, il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) <ref> Il PSUC fu correlato al Partito Comunista di Spagna (PCE). Fondato il [[23 luglio]] del [[1936]] dall'unione della Federazione Catalana del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il Partito Comunista di Catalogna, l'Unione Socialista della Catalogna e il Partito Catalano Proletario, è importante notare che "uno spezzone" del PSOE  fu anche entro il partito stalinista del PSUC da cui si evince che all'interno del PSOE ci fu una lotta intestina che portò all'uccisione del segretario dell'UGT, che a livello nazionale era legata allo stesso PSOE </ref> e la ''Guardia de Asalto'' (polizia). Gli scontri furono ingenerati dai '''decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative'''. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]], che poi riuscì a sfuggire alla [[repressione]].) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al Partito Socialista Operaio Spagnolo, fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref>)


==== Fine della rivoluzione ====
==== Fine della rivoluzione ====
[[Image:CNTFAI.jpg|thumb|left|170 px|Manifesto della [[CNT]]-[[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione Spagnola]]]]
[[Image:CNTFAI.jpg|thumb|left|170 px|Manifesto della [[CNT]]-[[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione Spagnola]]]]
Con la repressione stalinista di tutti i partiti e i movimenti non allineati, la [[rivoluzione sociale|Rivoluzione sociale]] e popolare ormai era stata quasi del tutto seppellita, rimaneva quindi da combattere la guerra contro il franchismo che ormai stava drammaticamente prevalendo anche per l’aiuto dato loro dal [[nazismo]] e dal [[fascismo]] italiano.
Con la repressione stalinista di tutti i partiti e i movimenti non allineati, la [[rivoluzione sociale|Rivoluzione sociale]] e popolare ormai era stata quasi del tutto seppellita, rimaneva quindi da combattere la guerra contro il franchismo che ormai stava drammaticamente prevalendo anche per l'aiuto dato loro dal [[nazismo]] e dal [[fascismo]] italiano.


Il Presidente del Consiglio Juan Negrín, cercando di salvare il salvabile, negoziò la pace con Francisco Franco ma nel frattempo continuavano le violenze tra anarchici e stalinisti. Dopo la caduta di Barcellona e Madrid, la vittoria franchista fu definitiva (aprile 1939). Iniziò a questo punto la drammatica [[Retirada]] e la resistenza antifranchista in [[patria]].
Il Presidente del Consiglio Juan Negrín, cercando di salvare il salvabile, negoziò la pace con Francisco Franco ma nel frattempo continuavano le violenze tra anarchici e stalinisti. Dopo la caduta di Barcellona e Madrid, la vittoria franchista fu definitiva (aprile 1939). Iniziò a questo punto la drammatica [[Retirada]] e la resistenza antifranchista in [[patria]].
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Nel [[1939]], immediatamente dopo la vittoria dei nazionalisti, l'immediata promulgazione della legge sulle responsabilità  politiche mise fuorilegge tantissime organizzazioni di sinistra e si appropriò dei loro beni materiali (edifici, attrezzature, veicoli, conti bancari, attività  commerciali, collettivi e la documentazione). I danni subiti dalla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] furono incalcolabili, visto che contava su un milione di iscritti e le infrastrutture in sua dotazione erano assai ampie.
Nel [[1939]], immediatamente dopo la vittoria dei nazionalisti, l'immediata promulgazione della legge sulle responsabilità  politiche mise fuorilegge tantissime organizzazioni di sinistra e si appropriò dei loro beni materiali (edifici, attrezzature, veicoli, conti bancari, attività  commerciali, collettivi e la documentazione). I danni subiti dalla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] furono incalcolabili, visto che contava su un milione di iscritti e le infrastrutture in sua dotazione erano assai ampie.


La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] agì clandestinamente in [[Spagna]] ma si dotò di sezioni operanti all’estero, in esilio, specialmente in [[Francia]]. In città  come Barcellona e Valencia continuò ad operare come sindacato clandestino radicalmente opposto alle politiche di [[Francisco Franco]]. Posizioni divergenti interne indebolirono l’organizzazione e solo nel [[1961]] si rivitalizzò, consolidandosi ancora tra gli anni ’60 e ‘70 grazie all’ingresso di organizzazioni cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC).
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] agì clandestinamente in [[Spagna]] ma si dotò di sezioni operanti all'estero, in esilio, specialmente in [[Francia]]. In città  come Barcellona e Valencia continuò ad operare come sindacato clandestino radicalmente opposto alle politiche di [[Francisco Franco]]. Posizioni divergenti interne indebolirono l'organizzazione e solo nel [[1961]] si rivitalizzò, consolidandosi ancora tra gli anni '60 e ‘70 grazie all'ingresso di organizzazioni cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC).


Durante questi anni organizzò congressi della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] in esilio e partecipò come sezione spagnola ai dibattiti dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT]].
Durante questi anni organizzò congressi della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] in esilio e partecipò come sezione spagnola ai dibattiti dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT]].
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Furono inoltre attive organizzazioni come la [[Movimiento Ibérico de Liberación]], in cui militavano anche molti anarchici. Tra questi [[Salvador Puig Antich]] e [[Oriol Solé Sugranyes]]. Altri antifranchisti molto conosciuti furono gli [[Francisco Sabaté Llopart]] (la sua morte - [[5 gennaio]] [[1960]] - segnò, di fatto, quasi la fine della resistenza armata antifranchista), [[Antonio Téllez Sola]], [[Gogliardo Fiaschi]], [[Ramon Vila Capdevila]] e tanti altri.
Furono inoltre attive organizzazioni come la [[Movimiento Ibérico de Liberación]], in cui militavano anche molti anarchici. Tra questi [[Salvador Puig Antich]] e [[Oriol Solé Sugranyes]]. Altri antifranchisti molto conosciuti furono gli [[Francisco Sabaté Llopart]] (la sua morte - [[5 gennaio]] [[1960]] - segnò, di fatto, quasi la fine della resistenza armata antifranchista), [[Antonio Téllez Sola]], [[Gogliardo Fiaschi]], [[Ramon Vila Capdevila]] e tanti altri.


Gli anarchici, anche in piena [[franchismo|dittatura franchista]], riproposero la necessità  di farla finita con l'esercito e portarono avanti coraggiose battaglie [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Questa posizione fu giudicata utopistica e troppo radicale anche dal ''[[Movimiento de Objeción de Conciencia]]'', che invece accettava il militarismo e chiedeva solo il diritto di sostituire il servizio militare con il servizio civile. Nel [[1971]] [[Pepe Beunza]] fu il primo a dichiararsi obiettore di coscienza per la sua posizione [[Nonviolenza|non violenta]], suscitando un ampio dibattito in [[Spagna]] (l’obiezione era considerata una sorta di attentato al paese) e a livello internazionale.
Gli anarchici, anche in piena [[franchismo|dittatura franchista]], riproposero la necessità  di farla finita con l'esercito e portarono avanti coraggiose battaglie [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Questa posizione fu giudicata utopistica e troppo radicale anche dal ''[[Movimiento de Objeción de Conciencia]]'', che invece accettava il militarismo e chiedeva solo il diritto di sostituire il servizio militare con il servizio civile. Nel [[1971]] [[Pepe Beunza]] fu il primo a dichiararsi obiettore di coscienza per la sua posizione [[Nonviolenza|non violenta]], suscitando un ampio dibattito in [[Spagna]] (l'obiezione era considerata una sorta di attentato al paese) e a livello internazionale.


== Attualità ==
== Attualità ==


Dopo la morte di [[Francisco Franco]] (1975), la conseguente fine della [[dittatura]], il ritorno in [[patria]] del re e il ripristino della [[democrazia]], l’[[anarchismo]] ha potuto ricominciare a svolgere la sua attività  alla luce del sole.
Dopo la morte di [[Francisco Franco]] (1975), la conseguente fine della [[dittatura]], il ritorno in [[patria]] del re e il ripristino della [[democrazia]], l'[[anarchismo]] ha potuto ricominciare a svolgere la sua attività  alla luce del sole.
[[File:barc okupa.jpg|thumb|left|Una casa occupata a Barcellona.]]  
[[File:barc okupa.jpg|thumb|left|Una casa occupata a Barcellona.]]  
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ha ridotto drasticamente la propria influenza sulla classe lavoratrice e, nel [[1979]], ha subito una scissione con conseguente nascita della ''[[CNT-U]]'', che nel [[1989]] assumerà  la denominazione di [[Confederación General del Trabajo]] (CGT). La [[Confederación General del Trabajo|CGT]] è stata promotrice anche dalla nascita della rete [[Solidarietà  Internazionale Libertaria]], costituitasi a Madrid nel [[1991]] ma attualmente non più attiva. Recentemente ha però ricevuto pesanti critiche dagli ambienti anarchici più intransigenti per la sua partecipazione alle elezioni sindacali e soprattutto per aver ricevuto sovvenzioni statali. <ref name="ww">[http://madrid.cnt.es/noticia.php?id=247 Subvenciones a CGT por la memoria histórica. El estado sí paga traidores.]</ref>
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ha ridotto drasticamente la propria influenza sulla classe lavoratrice e, nel [[1979]], ha subito una scissione con conseguente nascita della ''[[CNT-U]]'', che nel [[1989]] assumerà  la denominazione di [[Confederación General del Trabajo]] (CGT). La [[Confederación General del Trabajo|CGT]] è stata promotrice anche dalla nascita della rete [[Solidarietà  Internazionale Libertaria]], costituitasi a Madrid nel [[1991]] ma attualmente non più attiva. Recentemente ha però ricevuto pesanti critiche dagli ambienti anarchici più intransigenti per la sua partecipazione alle elezioni sindacali e soprattutto per aver ricevuto sovvenzioni statali. <ref name="ww">[http://madrid.cnt.es/noticia.php?id=247 Subvenciones a CGT por la memoria histórica. El estado sí paga traidores.]</ref>


Nel [[1990]] la CGT ha a sua volta subito una scissione interna che ha portato alla nascita del gruppo [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], inquadrabile nell’ambito dell’[[anarco-sindacalismo]].
Nel [[1990]] la CGT ha a sua volta subito una scissione interna che ha portato alla nascita del gruppo [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], inquadrabile nell'ambito dell'[[anarco-sindacalismo]].


Oggi molti anarchici non simpatizzano più in maniera preponderante, come in passato, per la corrente anarco-sindacalista o per l’[[anarchismo classico]]; molto diffusa è la tendenza [[anarco-individualismo|individualista]], il ''[[squat|movimento okupa]]'', le biblioteche sociali e l’[[insurrezionalismo]]. Nel [[1996]] il "gruppo bonanniano" "Rivolta" organizzò in [[Spagna]] il convegno dell’[[Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista]], a cui parteciparono molti gruppi spagnoli ma che vide la espressa disapprovazione di altrettante realtà  anarchiche della penisola iberica (la [[FIJL]], che era stata invitata all’evento, si rifiutò di partecipare) <ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/taxonomy/term/3018 Per una critica dell'ideologia insurrezionalista]</ref>.  
Oggi molti anarchici non simpatizzano più in maniera preponderante, come in passato, per la corrente anarco-sindacalista o per l'[[anarchismo classico]]; molto diffusa è la tendenza [[anarco-individualismo|individualista]], il ''[[squat|movimento okupa]]'', le biblioteche sociali e l'[[insurrezionalismo]]. Nel [[1996]] il "gruppo bonanniano" "Rivolta" organizzò in [[Spagna]] il convegno dell'[[Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista]], a cui parteciparono molti gruppi spagnoli ma che vide la espressa disapprovazione di altrettante realtà  anarchiche della penisola iberica (la [[FIJL]], che era stata invitata all'evento, si rifiutò di partecipare) <ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/taxonomy/term/3018 Per una critica dell'ideologia insurrezionalista]</ref>.  


Nel [[2006]] alcuni giovani spagnoli hanno ridato linfa alla [[Federación Ibérica de Juventudes Libertarias]] con l'intento di proseguire nella tradizionale lotta [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], ma anche di aprirsi alle idee associative e pluraliste dell’anarchismo contemporaneo. L'[[2007|anno seguente]], in dissenso con la FIJL, altri giovani hanno costituito la [[Federación Ibérica de Juventudes Anarquistas]], autoproclamandosi i veri eredi della storica [[FIJL#Durante_la_rivoluzione_spagnola|FIJL]]. A differenza del [[FIJL insurrezionalista]], che si rifà  ai gruppi d’affinità  e all’anarchismo insurrezionalista classico, la "vera" FIJL si rapporta strettamente con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e con la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]].
Nel [[2006]] alcuni giovani spagnoli hanno ridato linfa alla [[Federación Ibérica de Juventudes Libertarias]] con l'intento di proseguire nella tradizionale lotta [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], ma anche di aprirsi alle idee associative e pluraliste dell'anarchismo contemporaneo. L'[[2007|anno seguente]], in dissenso con la FIJL, altri giovani hanno costituito la [[Federación Ibérica de Juventudes Anarquistas]], autoproclamandosi i veri eredi della storica [[FIJL#Durante_la_rivoluzione_spagnola|FIJL]]. A differenza del [[FIJL insurrezionalista]], che si rifà  ai gruppi d'affinità  e all'anarchismo insurrezionalista classico, la "vera" FIJL si rapporta strettamente con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e con la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]].


Il [[15 maggio]] [[2011]], cogliendo di sorpresa tutta la [[Spagna]], il cosiddetto movimento de ''[[Los Indignados]]'' ([[Gli Indignati]]) occupa le principali piazze delle più importanti città  spagnole. Il movimento esprime il suo malcontento per la forte disoccupazione e per l'arroganza del [[capitalismo]] e del sistema partitocratico. Pur essendo estremamente varigati al loro interno, tra gli ''indignados'' non mancano le posizioni radicali e rivoluzionarie, come quelle anarchiche. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e la [[Confederación General del Trabajo|CGT]], attraverso vari comunicati, hanno più volte espresso la loro vicinanza agli uomini e alle donne del movimento <ref>[https://affinitalibertarie.noblogs.org/post/2011/05/22/la-cnt-sosteniamo-gli-indignatos/ Comunicato della CNT in favore degli Indignados]</ref>.
Il [[15 maggio]] [[2011]], cogliendo di sorpresa tutta la [[Spagna]], il cosiddetto movimento de ''[[Los Indignados]]'' ([[Gli Indignati]]) occupa le principali piazze delle più importanti città  spagnole. Il movimento esprime il suo malcontento per la forte disoccupazione e per l'arroganza del [[capitalismo]] e del sistema partitocratico. Pur essendo estremamente varigati al loro interno, tra gli ''indignados'' non mancano le posizioni radicali e rivoluzionarie, come quelle anarchiche. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e la [[Confederación General del Trabajo|CGT]], attraverso vari comunicati, hanno più volte espresso la loro vicinanza agli uomini e alle donne del movimento <ref>[https://affinitalibertarie.noblogs.org/post/2011/05/22/la-cnt-sosteniamo-gli-indignatos/ Comunicato della CNT in favore degli Indignados]</ref>.
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