Stato e Anarchia: differenze tra le versioni

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Ma le pagine più rilevanti del testo sono certamente quelle di critica all’astrazione della socialità  attuata da [[Hegel]] e dalla sua propaggine più odiosa: [[Marx]]. Scrive [[Bakunin]]:
Ma le pagine più rilevanti del testo sono certamente quelle di critica all’astrazione della socialità  attuata da [[Hegel]] e dalla sua propaggine più odiosa: [[Marx]]. Scrive [[Bakunin]]:
:«Chi parte dal pensiero astratto non potrà  mai giungere alla vita perché dalla metafisica alla vita non c’è strada. Sono separate da un abisso. Sorvolare questo abisso, compiere questo “salto mortale”, o quel che lo stesso Hegel chiamava “salto qualitativo” dal mondo della logica al mondo della natura, della vita reale non è ancora riuscito nessuno e nessuno riuscirà  mai. Chi insegue l’astrazione morirà  con essa».  
:«Chi parte dal pensiero astratto non potrà  mai giungere alla vita perché dalla metafisica alla vita non c’è strada. Sono separate da un abisso. Sorvolare questo abisso, compiere questo “salto mortale”, o quel che lo stesso Hegel chiamava “salto qualitativo” dal mondo della logica al mondo della natura, della vita reale non è ancora riuscito nessuno e nessuno riuscirà  mai. Chi insegue l’astrazione morirà  con essa».  
La vita, in quanto movimento concretamente razionale è nel mondo della scienza la marcia dal fatto reale all’idea che lo abbraccia, che lo esprime e che di conseguenza lo spiega; e nel mondo pratico è il movimento che va dalla vita sociale verso la sua organizzazione più razionale possibile, conformemente alle indicazioni, alle condizioni, alle necessità  e alle esigenze più o meno spontanee di quella medesima vita.
La vita, in quanto movimento concretamente razionale è nel mondo della scienza la marcia dal fatto reale all’idea che lo abbraccia, che lo esprime e che di conseguenza lo spiega; e nel mondo pratico è il movimento che va dalla vita sociale verso la sua organizzazione più razionale possibile, conformemente alle indicazioni, alle condizioni, alle necessità  e alle esigenze più o meno spontanee di quella medesima vita.
Questa è la larga strada del popolo, dell’emancipazione reale e totale, accessibile a tutti e, di conseguenza, veramente popolare, la strada della Rivoluzione Sociale ‘’’anarchica’’’ che nasce da sola dal seno del popolo distruggendo tutto quanto si opponga al traboccare generoso della sua vita, affinché, dalle stesse profondità  di questo popolo, scaturiscano le nuove forme di libera comunità » (ivi, pg. 159).
Questa è la larga strada del popolo, dell’emancipazione reale e totale, accessibile a tutti e, di conseguenza, veramente popolare, la strada della Rivoluzione Sociale ‘’’anarchica’’’ che nasce da sola dal seno del popolo distruggendo tutto quanto si opponga al traboccare generoso della sua vita, affinché, dalle stesse profondità  di questo popolo, scaturiscano le nuove forme di libera comunità » (ivi, pg. 159).
Il potere, stigma del dominio dell’uomo sull’uomo, non deve essere delegato a nessuno, poiché chi è investito di un’autorità  sarà , secondo una legge sociale immutabile, uno sfruttatore della società . Gli anarchici sono dunque nemici della società , nemici dell’autorità  e propongono la distruzione dello Stato, e l’organizzazione della socialità  dal basso verso l’alto, attraverso libere organizzazioni di produttori, al di fuori di qualsiasi tutela ufficiale.
Il potere, stigma del dominio dell’uomo sull’uomo, non deve essere delegato a nessuno, poiché chi è investito di un’autorità  sarà , secondo una legge sociale immutabile, uno sfruttatore della società . Gli anarchici sono dunque nemici della società , nemici dell’autorità  e propongono la distruzione dello Stato, e l’organizzazione della socialità  dal basso verso l’alto, attraverso libere organizzazioni di produttori, al di fuori di qualsiasi tutela ufficiale.


== Marx e “Stato e Anarchia” ==
== Marx e “Stato e Anarchia” ==


[[Karl Marx]], obiettivo polemico dello scritto bakuniano, lesse a lungo l’opera e chiosò in molti punti, criticando le posizioni anarchiche. Da un lato v’era il rigore ebraico e la pedanteria della scienza sociale, dall’altro l’aspirazione a qualcosa di grande e la disorganizzazione romantica. La precisione marxiana si scontrava con l’irruenza anarchica.  
[[Karl Marx]], obiettivo polemico dello scritto bakuniano, lesse a lungo l’opera e chiosò in molti punti, criticando le posizioni anarchiche. Da un lato v’era il rigore ebraico e la pedanteria della scienza sociale, dall’altro l’aspirazione a qualcosa di grande e la disorganizzazione romantica. La precisione marxiana si scontrava con l’irruenza anarchica.  
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=== Il ruolo dello Stato ===
=== Il ruolo dello Stato ===


Per Marx, lo [[Stato]], una volta diventato dominio della classe proletaria, in seguito alla fase transitoria della “’’’dittatura del proletariato’’’”, perderà  il suo carattere politico, estinguendosi, così come il sistema classista. Per Bakunin, invece:
Per Marx, lo [[Stato]], una volta diventato dominio della classe proletaria, in seguito alla fase transitoria della “’’’dittatura del proletariato’’’”, perderà  il suo carattere politico, estinguendosi, così come il sistema classista. Per Bakunin, invece:
:«Dicono [i marxisti, ndr] che questo giogo dello Stato, questa dittatura è una misura transitoria necessaria per poter raggiungere l’emancipazione integrale del popolo: l’anarchia o la libertà  sono il fine, lo Stato o la dittatura sono il mezzo. E così, per emancipare le masse popolari si dovrà  prima di tutto soggiogarle.
:«Dicono [i marxisti, ndr] che questo giogo dello Stato, questa dittatura è una misura transitoria necessaria per poter raggiungere l’emancipazione integrale del popolo: l’anarchia o la libertà  sono il fine, lo Stato o la dittatura sono il mezzo. E così, per emancipare le masse popolari si dovrà  prima di tutto soggiogarle.
La nostra polemica non è per il momento arrestata su questa contraddizione. Essi affermano che solo la dittatura, la loro, naturalmente, può creare la libertà  del popolo; rispondiamo che nessuna dittatura può avere altro fine che quello della propria perpetuazione e che essa è capace solo di generare e di coltivare la schiavitù nel popolo che la subisce; la libertà  può essere creata solo dalla rivolta di tutto il popolo e dalla libera organizzazione delle masse dei lavoratori dal basso in alto» (M. Bakunin, Stato e Anarchia, pg. 212)
La nostra polemica non è per il momento arrestata su questa contraddizione. Essi affermano che solo la dittatura, la loro, naturalmente, può creare la libertà  del popolo; rispondiamo che nessuna dittatura può avere altro fine che quello della propria perpetuazione e che essa è capace solo di generare e di coltivare la schiavitù nel popolo che la subisce; la libertà  può essere creata solo dalla rivolta di tutto il popolo e dalla libera organizzazione delle masse dei lavoratori dal basso in alto» (M. Bakunin, Stato e Anarchia, pg. 212)
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