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Atea e razionalista, nel [[1904]] Pelletier s'isrisse alla [[massoneria]], venendo accolta nella loggia « La Nouvelle Jérusalem », che accettava tra i suoi membri, fatto piuttosto inconsueto, sia uomini che donne. Non vi restò a lungo, quando si rese conto del conformismo dell'associazione massonica, che guardava con orrore ai metodi contraccettivi e abortivi propugnati da Madeleine, la quale aderì allora al movimento neo-malthusiano di [[Paul Robin]] e [[Nelly Roussel]] che in quegli anni si batteva per ottenere una legislazione favorevole al controllo delle nascite. | Atea e razionalista, nel [[1904]] Pelletier s'isrisse alla [[massoneria]], venendo accolta nella loggia « La Nouvelle Jérusalem », che accettava tra i suoi membri, fatto piuttosto inconsueto, sia uomini che donne. Non vi restò a lungo, quando si rese conto del conformismo dell'associazione massonica, che guardava con orrore ai metodi contraccettivi e abortivi propugnati da Madeleine, la quale aderì allora al movimento neo-malthusiano di [[Paul Robin]] e [[Nelly Roussel]] che in quegli anni si batteva per ottenere una legislazione favorevole al controllo delle nascite. | ||
Attivista socialista, nel [[1905]] fu tra i fondatori del Partito | Attivista socialista, nel [[1905]] fu tra i fondatori del Partito socialista francese, affiliato alla II Internazionale, e fu membro del Consiglio nazionale, partecipando in tale veste ai congressi internazionali dei partiti socialisti. | ||
Divenuta segretaria dell'associazione femminista ''La Solidarité des femmes'' e redattrice del periodico ''La suffragiste'', nel [[1908]] manifestò a Londra insieme alle suffragette inglesi, che chiedevano parità di diritti con gli uomini e, in particolare, il diritto di voto. Nel [[1910]] Madeleine e altre femministe, pur non potendo votare, presentarono la loro candidatura all'Assemblea nazionale francese in occasione delle elezioni legislative - la legge escludeva le donne dal voto ma non diceva nulla sulla possibilità o meno di essere candidate - ma le candidature furono respinte. Madeleine Pelletier scrisse diversi opuscoli su questi temi, come ''La femme en lutte pour ses droits'' ([[1908]]), ''Idéologie d'hier: Dieu, la morale, la patrie'' (1910), ''L'émancipation sexuelle de la femme'' ([[1911]]), ''Le Droit à l'avortement'' ([[1913]]) e ''L'éducation féministe des filles'' ([[1914]]). | Divenuta segretaria dell'associazione femminista ''La Solidarité des femmes'' e redattrice del periodico ''La suffragiste'', nel [[1908]] manifestò a Londra insieme alle suffragette inglesi, che chiedevano parità di diritti con gli uomini e, in particolare, il diritto di voto. Nel [[1910]] Madeleine e altre femministe, pur non potendo votare, presentarono la loro candidatura all'Assemblea nazionale francese in occasione delle elezioni legislative - la legge escludeva le donne dal voto ma non diceva nulla sulla possibilità o meno di essere candidate - ma le candidature furono respinte. Madeleine Pelletier scrisse diversi opuscoli su questi temi, come ''La femme en lutte pour ses droits'' ([[1908]]), ''Idéologie d'hier: Dieu, la morale, la patrie'' (1910), ''L'émancipation sexuelle de la femme'' ([[1911]]), ''Le Droit à l'avortement'' ([[1913]]) e ''L'éducation féministe des filles'' ([[1914]]). | ||
Lasciò il Partito | Lasciò il Partito socialista francese a causa della sua politica sciovinista e interventista e, durante la [[Prima guerra mondiale]], lavorò nella Croce Rossa Internazionale per assistere i soldati di qualunque nazionalità. Salutò con soddisfazione la Rivoluzione bolscevica e aderì al neonato Partito comunista francese; nel [[1921]] si recò in [[Russia]] e pubblicò l'anno dopo la sua esperienza nel ''Mon voyage aventureux en Russie communiste''. Infine, con la deriva autoritaria della politica russa, nel [[1926]] lasciò il Partito comunista per l'[[anarchismo]]. | ||
Sul fronte dell'impegno femminista, accentuò il suo rifiuto di riconoscersi nelle distinzioni sessuali imposte dalla società patriarcale: « Nello stesso tempo in cui le donne devono emanciparsi come classe, è assolutamente indispensabile che si emancipino come sesso », e portò i capelli corti e si vestì come un uomo. A questo proposito scrisse: « Io mostrerò i miei seni quando gli uomini si vestiranno con dei pantaloni che mostrino i loro coglioni ». Rifiutò di avere rapporti sessuali e nel [[1933]] scrisse l'autobiografia ''La femme vierge''. | Sul fronte dell'impegno femminista, accentuò il suo rifiuto di riconoscersi nelle distinzioni sessuali imposte dalla società patriarcale: « Nello stesso tempo in cui le donne devono emanciparsi come classe, è assolutamente indispensabile che si emancipino come sesso », e portò i capelli corti e si vestì come un uomo. A questo proposito scrisse: « Io mostrerò i miei seni quando gli uomini si vestiranno con dei pantaloni che mostrino i loro coglioni ». Rifiutò di avere rapporti sessuali e nel [[1933]] scrisse l'autobiografia ''La femme vierge''. |