Socialismo: differenze tra le versioni

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[[File:Charles Fourier.gif|thumb|right|240 px|[[Charles Fourier]]]]Il '''socialismo''' è storicamente da intendere quella teoria, dottrina o pratica sociale che promuove il possesso collettivo dei mezzi di produzione, e la sua amministrazione è ugualmente collettiva (dove per «collettivo» non s'intende necessariamente [[collettivismo|collettivizzazione]], bensì anche possesso individuale di un bene), nell'interesse generale e non in favore di alcune classi sociali o gruppi con interessi particolari.  
[[File:Charles Fourier.gif|thumb|right|240 px|[[Charles Fourier]]]]Il '''socialismo''' è storicamente da intendere quella teoria, dottrina o pratica sociale che promuove il possesso collettivo dei mezzi di produzione, e la sua amministrazione è ugualmente collettiva (dove per «collettivo» non s'intende necessariamente [[collettivismo|collettivizzazione]], bensì anche possesso individuale di un bene), nell'interesse generale e non in favore di alcune classi sociali o gruppi con interessi particolari.  


Originariamente tutte le dottrine socialiste ambivano a realizzare la creazione di una società  priva di [[classismo|classi sociali]] e la soppressione della [[proprietà  privata]] dei mezzi di produzione. Fino al [[1848]], i termini socialismo e comunismo erano considerati sinonimi, poi in seguito [[Marx]] differenziò il [[socialismo scientifico]] da quello [[socialismo utopistico|utopistico]]. Più o meno nello stesso periodo prese a svilupparsi come movimento una nuova corrente del socialismo: l'[[anarchismo]]; fin dagli esordi però i militanti anarchici ne rimarcarono le differenze rispetto al [[marxismo]] e alle altre correnti socialiste, ed ancora oggi alcune [[correnti anarchiche]] ritengono che l'[[anarchismo]] abbia peculiarità  tali da non poter essere annoverato nell'ambito della famiglia socialista.
Originariamente tutte le dottrine socialiste ambivano a realizzare la creazione di una società priva di [[classismo|classi sociali]] e la soppressione della [[proprietà privata]] dei mezzi di produzione. Fino al [[1848]], i termini socialismo e comunismo erano considerati sinonimi, poi in seguito [[Marx]] differenziò il [[socialismo scientifico]] da quello [[socialismo utopistico|utopistico]]. Più o meno nello stesso periodo prese a svilupparsi come movimento una nuova corrente del socialismo: l'[[anarchismo]]; fin dagli esordi però i militanti anarchici ne rimarcarono le differenze rispetto al [[marxismo]] e alle altre correnti socialiste, ed ancora oggi alcune [[correnti anarchiche]] ritengono che l'[[anarchismo]] abbia peculiarità tali da non poter essere annoverato nell'ambito della famiglia socialista.


Il socialismo, nel suo reale significato storico e non in quello che poi ha assunto politicamente nel tempo ([[comunismo]], [[socialdemocrazia]], laburismo, craxismo, ecc.), non certo  può essere riformista o [[Rivoluzione|rivoluzionario]], [[marxismo|marxista]] o [[socialismo libertario|libertario]], ma è sempre contro il [[capitalismo]] e le [[uguaglianza|diseguaglianze]] sociali che ne conseguono.
Il socialismo, nel suo reale significato storico e non in quello che poi ha assunto politicamente nel tempo ([[comunismo]], [[socialdemocrazia]], laburismo, craxismo, ecc.), non certo  può essere riformista o [[Rivoluzione|rivoluzionario]], [[marxismo|marxista]] o [[socialismo libertario|libertario]], ma è sempre contro il [[capitalismo]] e le [[uguaglianza|diseguaglianze]] sociali che ne conseguono.
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[[File: Henri_de_Saint-simon_portrait.jpg|130 px|thumb|left|Henri de [[Saint-Simon]]]]
[[File: Henri_de_Saint-simon_portrait.jpg|130 px|thumb|left|Henri de [[Saint-Simon]]]]


Prima di allora però comparvero molti scritti in cui venivano denunciate le iniquità  della società  dell'epoca: in ''[[Utopia]]'' ([[1516]]) l'inglese [[Tommaso Moro]] descrisse una società  che viveva in comunanza di beni ed era posta sotto amministrazione di un mite [[governo]] di sapienti; il calabrese [[Tommaso Campanella]], ne ''[[La Città  del Sole]]'' ([[1620]]), tracciò invece le linee di uno [[Stato]] ideale ispirato anch'esso alla totale comunanza dei beni. Alla fine del XIX secolo fu la volta della [[La Rivoluzione Francese | Rivoluzione Francese]] a proclamare l'[[eguaglianza]] di tutti gli uomini e le donne, in particolare fu la cosiddetta ''[[Congiura degli Uguali]]'' di [[Babeuf|Gracco Babeuf]] a sollevare quest'incongruenza della società  moderna.
Prima di allora però comparvero molti scritti in cui venivano denunciate le iniquità della società dell'epoca: in ''[[Utopia]]'' ([[1516]]) l'inglese [[Tommaso Moro]] descrisse una società che viveva in comunanza di beni ed era posta sotto amministrazione di un mite [[governo]] di sapienti; il calabrese [[Tommaso Campanella]], ne ''[[La Città del Sole]]'' ([[1620]]), tracciò invece le linee di uno [[Stato]] ideale ispirato anch'esso alla totale comunanza dei beni. Alla fine del XIX secolo fu la volta della [[La Rivoluzione Francese | Rivoluzione Francese]] a proclamare l'[[eguaglianza]] di tutti gli uomini e le donne, in particolare fu la cosiddetta ''[[Congiura degli Uguali]]'' di [[Babeuf|Gracco Babeuf]] a sollevare quest'incongruenza della società moderna.


Dopo la [[Rivolta dei Canuts|rivolta di Lione]] del XIX secolo, che può essere considerata la prima rivolta operaia nel mondo moderno, fu la volta di quelli che Karl [[Marx]] chiamò [[socialismo utopistico|socialisti utopistici]]: i francesi [[Saint-Simon]], [[Blanc]], [[Blanqui]], [[Pierre Joseph Proudhon]] e [[Charles Fourier]]. Anche l'inglese [[Robert Owen]] può essere catalogato nell'ambito del [[socialismo utopistico]], nonostante il socialismo inglese si distinse per il suo carattere riformistico piuttosto che per quello rivoluzionario.  
Dopo la [[Rivolta dei Canuts|rivolta di Lione]] del XIX secolo, che può essere considerata la prima rivolta operaia nel mondo moderno, fu la volta di quelli che Karl [[Marx]] chiamò [[socialismo utopistico|socialisti utopistici]]: i francesi [[Saint-Simon]], [[Blanc]], [[Blanqui]], [[Pierre Joseph Proudhon]] e [[Charles Fourier]]. Anche l'inglese [[Robert Owen]] può essere catalogato nell'ambito del [[socialismo utopistico]], nonostante il socialismo inglese si distinse per il suo carattere riformistico piuttosto che per quello rivoluzionario.  
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Dopo la [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione russa]] del [[1917]] e soprattutto la [[terza internazionale]] del [[1919]], il termine [[socialismo rivoluzionario]] di radice marxista viene fatto impropriamente coincidere con quello di [[comunismo]].
Dopo la [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione russa]] del [[1917]] e soprattutto la [[terza internazionale]] del [[1919]], il termine [[socialismo rivoluzionario]] di radice marxista viene fatto impropriamente coincidere con quello di [[comunismo]].


In Italia esiste un'organizzazione che si rifà  alla corrente internazionale di pensiero ''Utopia socialista'' che si chiama '''Socialismo Rivoluzionario'''. L'organizzazione nasce negli anni '70 caratterizzandosi subito per la propria indipendenza tanto dalla tradizione togliattiana del PCI che da quella del trotskismo italiano, corrente internazionale alla quale si rifaceva. Inizialmente prende il nome di '''Lega Socialista Rivoluzionaria''' iniziando ad operare a Napoli per espandersi rapidamente su tutto il territorio nazionale. Nel 1990 ad Assisi con un congresso fondativo diviene Socialismo Rivoluzionario, nome che ancora la caratterizza. Il percorso di rinnovamento teorico e costruttivo intrapreso porta l'organizzazione a superare progressivamente l'originario riferimento trotskista e marxista rivoluzionario classico per fondare un'organizzazione che si caratterizza per una ricerca ed un impegno rivoluzionario umanista e socialista, alternativo come fini e metodi alla tradizione politica dell'estrema sinistra italiana. Ad oggi SR ha diverse sedi in [[Italia]].
In Italia esiste un'organizzazione che si rifà alla corrente internazionale di pensiero ''Utopia socialista'' che si chiama '''Socialismo Rivoluzionario'''. L'organizzazione nasce negli anni '70 caratterizzandosi subito per la propria indipendenza tanto dalla tradizione togliattiana del PCI che da quella del trotskismo italiano, corrente internazionale alla quale si rifaceva. Inizialmente prende il nome di '''Lega Socialista Rivoluzionaria''' iniziando ad operare a Napoli per espandersi rapidamente su tutto il territorio nazionale. Nel 1990 ad Assisi con un congresso fondativo diviene Socialismo Rivoluzionario, nome che ancora la caratterizza. Il percorso di rinnovamento teorico e costruttivo intrapreso porta l'organizzazione a superare progressivamente l'originario riferimento trotskista e marxista rivoluzionario classico per fondare un'organizzazione che si caratterizza per una ricerca ed un impegno rivoluzionario umanista e socialista, alternativo come fini e metodi alla tradizione politica dell'estrema sinistra italiana. Ad oggi SR ha diverse sedi in [[Italia]].
===La corrente riformista===
===La corrente riformista===


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In [[Italia]] l'ascesa del socialismo, nei primi anni del Novecento, si basò da una parte sulla scelta giolittiana favorevole a un'evoluzione democratica del Paese, e dall'altra sull'affermazione all'interno del Partito socialista del gruppo dirigente riformista di Filippo Turati e Claudio Treves.
In [[Italia]] l'ascesa del socialismo, nei primi anni del Novecento, si basò da una parte sulla scelta giolittiana favorevole a un'evoluzione democratica del Paese, e dall'altra sull'affermazione all'interno del Partito socialista del gruppo dirigente riformista di Filippo Turati e Claudio Treves.


Secondo Turati, l'avvento al potere di Giolitti aveva posto le premesse per una crescita del [[movimento operaio]] e per un'evoluzione pacifica verso il socialismo. Il limite del riformismo era l'insufficiente attenzione riservata alla Questione meridionale, come denunciò lo storico Gaetano Salvemini: infatti, i socialisti basavano il loro programma agrario sulla socializzazione (proprietà  e gestione collettive della terra), che non rispecchiava le esigenze dei piccoli proprietari, affittuari e coloni del Mezzogiorno, che miravano a un possesso individuale della terra.
Secondo Turati, l'avvento al potere di Giolitti aveva posto le premesse per una crescita del [[movimento operaio]] e per un'evoluzione pacifica verso il socialismo. Il limite del riformismo era l'insufficiente attenzione riservata alla Questione meridionale, come denunciò lo storico Gaetano Salvemini: infatti, i socialisti basavano il loro programma agrario sulla socializzazione (proprietà e gestione collettive della terra), che non rispecchiava le esigenze dei piccoli proprietari, affittuari e coloni del Mezzogiorno, che miravano a un possesso individuale della terra.


== Socialismo scientifico ==
== Socialismo scientifico ==
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[[Marx]] fondò il proprio pensiero sul [[materialismo storico]], cioè sulla «concezione materialista della storia», che è un metodo di analisi reale delle condizioni materiali (cioè economiche) dello sviluppo sociale e quindi uno strumento pratico atto a modificarle rivoluzionariamente. Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] abbracciò in una fase successiva all'elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la dialettica hegeliana, considerando l'evoluzione della materia e non dell'Idea (come faceva [[Hegel]]). Il materialismo dialettico non solo reinterpreta la realtà , ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e deterministica degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]].
[[Marx]] fondò il proprio pensiero sul [[materialismo storico]], cioè sulla «concezione materialista della storia», che è un metodo di analisi reale delle condizioni materiali (cioè economiche) dello sviluppo sociale e quindi uno strumento pratico atto a modificarle rivoluzionariamente. Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] abbracciò in una fase successiva all'elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la dialettica hegeliana, considerando l'evoluzione della materia e non dell'Idea (come faceva [[Hegel]]). Il materialismo dialettico non solo reinterpreta la realtà , ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e deterministica degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]].


La concezione materialista della storia portò [[Marx]] a sostenere che la storia dell'umanità  è [[lotta di classe]] e quella che attualmente vede contrapposte borghesia e proletariato è il risultato della contraddizione [[capitalismo|capitalista]]. La schiavitù dell'uomo non è quindi data dalle loro rappresentazioni bensì dalle condizioni materiali («non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza»), quindi solo la “''praxis umana''” (teoria e pratica rivoluzionaria) può modificare le strutture sociali e quindi anche il modo il modo di pensare degli esseri umani. Poiché le idee delle classi dominanti sono le idee dominanti, è quindi necessario modificare i rapporti di produzione materiale ('''struttura''') per cambiare le idee politiche religiose, culturali, filosofiche, morali ecc. ('''sovrastruttura''').  
La concezione materialista della storia portò [[Marx]] a sostenere che la storia dell'umanità è [[lotta di classe]] e quella che attualmente vede contrapposte borghesia e proletariato è il risultato della contraddizione [[capitalismo|capitalista]]. La schiavitù dell'uomo non è quindi data dalle loro rappresentazioni bensì dalle condizioni materiali («non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza»), quindi solo la “''praxis umana''” (teoria e pratica rivoluzionaria) può modificare le strutture sociali e quindi anche il modo il modo di pensare degli esseri umani. Poiché le idee delle classi dominanti sono le idee dominanti, è quindi necessario modificare i rapporti di produzione materiale ('''struttura''') per cambiare le idee politiche religiose, culturali, filosofiche, morali ecc. ('''sovrastruttura''').  


La concezione materialista della storia non può essere interpretata in maniera eccessivamente meccanicista, nonostante esistano correnti del [[marxismo]] di questo genere, perché [[Marx]] non negò l'importanza delle idee, proprio perché possono trasformarsi in prassi. Da queste considerazione ne deriva che per [[Marx]] è compito storico del [[proletariato]] maturare la coscienza di classe che lo porti alla [[rivoluzione]], ad  impadronirsi dello [[Stato]] ([[dittatura del proletariato]]) e ad educare le masse sino all'estinzione dello stesso, in cui le persone potranno rapportarsi in piena [[libertà ]], senza leggi né [[autorità ]] ([[anarchia]]).
La concezione materialista della storia non può essere interpretata in maniera eccessivamente meccanicista, nonostante esistano correnti del [[marxismo]] di questo genere, perché [[Marx]] non negò l'importanza delle idee, proprio perché possono trasformarsi in prassi. Da queste considerazione ne deriva che per [[Marx]] è compito storico del [[proletariato]] maturare la coscienza di classe che lo porti alla [[rivoluzione]], ad  impadronirsi dello [[Stato]] ([[dittatura del proletariato]]) e ad educare le masse sino all'estinzione dello stesso, in cui le persone potranno rapportarsi in piena [[libertà ]], senza leggi né [[autorità ]] ([[anarchia]]).
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Tutte le [[correnti anarchiche]] sono socialiste perchè tutte si oppongono al [[capitalismo]]. [[anarco-individualismo|Individualisti]] come [[Benjamin Tucker]], o anarchici sociali come [[Proudhon]] e [[Bakunin]], si autodefinivano '''«socialisti»''' in quanto, come scrive [[Kropotkin]], «quando il Socialismo era inteso nel suo senso esteso, generico e vero – come sforzo per '''abolire''' lo sfruttamento dei lavoratori da parte del Capitale – gli anarchici marciavano mano nella mano con i socialisti di quel tempo».  
Tutte le [[correnti anarchiche]] sono socialiste perchè tutte si oppongono al [[capitalismo]]. [[anarco-individualismo|Individualisti]] come [[Benjamin Tucker]], o anarchici sociali come [[Proudhon]] e [[Bakunin]], si autodefinivano '''«socialisti»''' in quanto, come scrive [[Kropotkin]], «quando il Socialismo era inteso nel suo senso esteso, generico e vero – come sforzo per '''abolire''' lo sfruttamento dei lavoratori da parte del Capitale – gli anarchici marciavano mano nella mano con i socialisti di quel tempo».  


Tucker scrive invece che «l'obiettivo di fondo del Socialismo [è] che i lavoratori dovrebbero arrivare alla gestione delle proprie cose», sostenendo inoltre che il [[capitalismo]] non è un vero libero mercato, essendo basato sulle varie leggi e monopolii che i capitalisti creano per mettersi in una posizione di vantaggio sui lavoratori, che essi sfruttano per mezzo del profitto, dell'interesse e dell'affitto. [[Max Stirner]], l'egotista, non dice nulla al proposito ma disprezza la società  capitalista ed i suoi vari “spettri”, che per lui sono le idee trattate come sacre quale la [[proprietà  privata]], la concorrenza, la divisione del lavoro, e così via. [[Proudhon]], pur non essendo [[collettivismo|collettivista]], fa riferimento ad un [[individualismo sociale]], in cui i singoli hanno in mano il possesso dei beni (usufrutto) ma non la [[proprietà  privata]].  
Tucker scrive invece che «l'obiettivo di fondo del Socialismo [è] che i lavoratori dovrebbero arrivare alla gestione delle proprie cose», sostenendo inoltre che il [[capitalismo]] non è un vero libero mercato, essendo basato sulle varie leggi e monopolii che i capitalisti creano per mettersi in una posizione di vantaggio sui lavoratori, che essi sfruttano per mezzo del profitto, dell'interesse e dell'affitto. [[Max Stirner]], l'egotista, non dice nulla al proposito ma disprezza la società capitalista ed i suoi vari “spettri”, che per lui sono le idee trattate come sacre quale la [[proprietà privata]], la concorrenza, la divisione del lavoro, e così via. [[Proudhon]], pur non essendo [[collettivismo|collettivista]], fa riferimento ad un [[individualismo sociale]], in cui i singoli hanno in mano il possesso dei beni (usufrutto) ma non la [[proprietà privata]].  


L‘anarchico individualista [[Joseph A. Labadie]] disse (sostenuto anche da Tucker e Bakunin): «Si dice che l'Anarchismo non è socialismo. Questo è un errore. L'anarchismo è Socialismo volontario. Ci sono due tipi di socialismo, archico o anarchico, autoritario o libertario, statuale o libero. Infatti vi sono proposte di miglioramento sociale che sono per aumentare o per diminuire il potere delle volontà  e delle forze esterne, sull'individuo. Se lo aumentano sono '''archici''' (non anarchici n.d.r); se lo diminuiscono sono anarchici.» (''Anarchism: What It Is and What It Is Not'').
L‘anarchico individualista [[Joseph A. Labadie]] disse (sostenuto anche da Tucker e Bakunin): «Si dice che l'Anarchismo non è socialismo. Questo è un errore. L'anarchismo è Socialismo volontario. Ci sono due tipi di socialismo, archico o anarchico, autoritario o libertario, statuale o libero. Infatti vi sono proposte di miglioramento sociale che sono per aumentare o per diminuire il potere delle volontà e delle forze esterne, sull'individuo. Se lo aumentano sono '''archici''' (non anarchici n.d.r); se lo diminuiscono sono anarchici.» (''Anarchism: What It Is and What It Is Not'').


Labadie affermò in molte occasioni che «tutti gli anarchici sono socialisti, ma non tutti i socialisti sono anarchici», mentre [[Daniel Guerin]] affermò: «Anarchismo è veramente sinonimo di socialismo. L'anarchico è prima di tutto un socialista, il cui obiettivo è di abolire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo». La posizione degli anarchici di fronte al socialismo è sintetizzata dal [[socialismo libertario]], definito anche "'''autogestionarismo'''","'''[[anarco-socialismo]]'''", "'''antiautoritarismo'''" o anche "'''sinistra libertaria'''". Uno dei primi teorici di quello che può essere considerato una sorta di "[[Socialismo libertario]]" fu [[Pierre Joseph Proudhon]], poi [[Carlo Pisacane]], [[Francesco Saverio Merlino]] e soprattutto [[Camillo Berneri]].  
Labadie affermò in molte occasioni che «tutti gli anarchici sono socialisti, ma non tutti i socialisti sono anarchici», mentre [[Daniel Guerin]] affermò: «Anarchismo è veramente sinonimo di socialismo. L'anarchico è prima di tutto un socialista, il cui obiettivo è di abolire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo». La posizione degli anarchici di fronte al socialismo è sintetizzata dal [[socialismo libertario]], definito anche "'''autogestionarismo'''","'''[[anarco-socialismo]]'''", "'''antiautoritarismo'''" o anche "'''sinistra libertaria'''". Uno dei primi teorici di quello che può essere considerato una sorta di "[[Socialismo libertario]]" fu [[Pierre Joseph Proudhon]], poi [[Carlo Pisacane]], [[Francesco Saverio Merlino]] e soprattutto [[Camillo Berneri]].  
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[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb| 150 px|[[Pier Carlo Masini]] (foto Archivio famiglia Masini,
[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb| 150 px|[[Pier Carlo Masini]] (foto Archivio famiglia Masini,
Cerbaia Val di Pesa)]]
Cerbaia Val di Pesa)]]
In sostanza, mentre gli anarchici individualisti e quelli sociali non sono d'accordo su molti aspetti – per esempio, che un vero, non-capitalista, libero-mercato sarebbe il modo migliore per massimizzare la [[libertà ]] – essi concordano sul fatto che il capitalismo deve essere avversato, perché oppressivo e sfruttatore, e che una società  anarchica deve, per definizione, essere basata sul lavoro non subordinato, ma associato.  
In sostanza, mentre gli anarchici individualisti e quelli sociali non sono d'accordo su molti aspetti – per esempio, che un vero, non-capitalista, libero-mercato sarebbe il modo migliore per massimizzare la [[libertà ]] – essi concordano sul fatto che il capitalismo deve essere avversato, perché oppressivo e sfruttatore, e che una società anarchica deve, per definizione, essere basata sul lavoro non subordinato, ma associato.  
Tuttavia, essendo socialisti, gli anarchici condividono '''alcune''' idee con '''alcuni''' Marxisti (ma nessuna con i Leninisti). Sia [[Bakunin]] che Tucker accettavano l'analisi e la critica di Marx sul [[capitalismo]], oltre alla sua teoria sul valore del lavoro. Anche Marx, fu influenzato fortemente da ''L'unico e la sua proprietà '' di [[Max Stirner]], che conteneva una brillante critica di quello che Marx chiamava “comunismo volgare” oltre che del [[Socialismo di Stato|socialismo di stato]]. Ci sono stati elementi del movimento marxista che condividevano opinioni simili all'anarchismo sociale (particolarmente il ramo dell'[[anarco-sindacalismo]]) – per esempio, [[Anton Pannekoek]], [[Rosa Luxemburg]], [[Paul Mattick]] ed altri, che erano molto lontani da Lenin. O Karl Korsch ed altri, che hanno descritto in modo simpatetico la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione anarchica in Spagna]]. C'è molta continuità  da Marx a Lenin, ma anche da Marx ai marxisti più libertari, che erano severamente critici su Lenin e sul Bolscevismo e le cui idee assomigliano al desiderio dell'[[anarchismo]] di costruire la libera associazione tra uguali.
Tuttavia, essendo socialisti, gli anarchici condividono '''alcune''' idee con '''alcuni''' Marxisti (ma nessuna con i Leninisti). Sia [[Bakunin]] che Tucker accettavano l'analisi e la critica di Marx sul [[capitalismo]], oltre alla sua teoria sul valore del lavoro. Anche Marx, fu influenzato fortemente da ''L'unico e la sua proprietà '' di [[Max Stirner]], che conteneva una brillante critica di quello che Marx chiamava “comunismo volgare” oltre che del [[Socialismo di Stato|socialismo di stato]]. Ci sono stati elementi del movimento marxista che condividevano opinioni simili all'anarchismo sociale (particolarmente il ramo dell'[[anarco-sindacalismo]]) – per esempio, [[Anton Pannekoek]], [[Rosa Luxemburg]], [[Paul Mattick]] ed altri, che erano molto lontani da Lenin. O Karl Korsch ed altri, che hanno descritto in modo simpatetico la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione anarchica in Spagna]]. C'è molta continuità da Marx a Lenin, ma anche da Marx ai marxisti più libertari, che erano severamente critici su Lenin e sul Bolscevismo e le cui idee assomigliano al desiderio dell'[[anarchismo]] di costruire la libera associazione tra uguali.


L'[[anarchismo]] è semplicemente una forma di socialismo, del tutto opposta a quella che solitamente è definito come [[socialismo di Stato|“socialismo” (di stato)]]. Invece della “progettazione centralizzata”, che la maggior parte della gente associa con il “socialismo”, gli anarchici desiderano la libera associazione e cooperazione tra individui, luoghi di lavoro e comunità  e si oppongono al socialismo “di stato”, che ritengono una forma di capitalismo di stato.  
L'[[anarchismo]] è semplicemente una forma di socialismo, del tutto opposta a quella che solitamente è definito come [[socialismo di Stato|“socialismo” (di stato)]]. Invece della “progettazione centralizzata”, che la maggior parte della gente associa con il “socialismo”, gli anarchici desiderano la libera associazione e cooperazione tra individui, luoghi di lavoro e comunità e si oppongono al socialismo “di stato”, che ritengono una forma di capitalismo di stato.  


È a causa di queste differenze con i socialisti statalisti, detto in modo riduttivo, che la maggior parte degli anarchici chiamano se stessi solo “anarchici”, sebbene sia chiaro che gli anarchici sono socialisti. Tuttavia, con la nascita dei cosiddetti “libertarian” di destra negli Usa, alcuni pro-capitalisti hanno preso a denominarsi “anarchici” ed ecco perché è necessario approfondire questo aspetto. Storicamente e logicamente, l'[[anarchismo]] implica l'[[anti-capitalismo]], cioè il socialismo, che è qualcosa, è bene evidenziare, su cui tutti gli anarchici concordano.
È a causa di queste differenze con i socialisti statalisti, detto in modo riduttivo, che la maggior parte degli anarchici chiamano se stessi solo “anarchici”, sebbene sia chiaro che gli anarchici sono socialisti. Tuttavia, con la nascita dei cosiddetti “libertarian” di destra negli Usa, alcuni pro-capitalisti hanno preso a denominarsi “anarchici” ed ecco perché è necessario approfondire questo aspetto. Storicamente e logicamente, l'[[anarchismo]] implica l'[[anti-capitalismo]], cioè il socialismo, che è qualcosa, è bene evidenziare, su cui tutti gli anarchici concordano.
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=== Critiche ===
=== Critiche ===


Nel tempo stesso, però, esistono anche posizioni anarchiche che contraddicono e in qualche modo criticano quanto riportato sopra: sono diversi gli anarchici, soprattutto della [[anarco-individualismo|corrente individualista]], che considerano l'[[anarchismo]] una dottrina con proprie peculiarità  specifiche, e quindi in alcun modo non annoverabile nell'ambito della "famiglia socialista".<ref>[[Discussione:Socialismo]]</ref> Due di questi esempi sono rappresentati rispettivamente dagli scritti di Michele Puglia e di Silvia Ferbri, quest'ultimo in particolare descrive dettagliatamente la filosofia e il pensiero anarchico:  
Nel tempo stesso, però, esistono anche posizioni anarchiche che contraddicono e in qualche modo criticano quanto riportato sopra: sono diversi gli anarchici, soprattutto della [[anarco-individualismo|corrente individualista]], che considerano l'[[anarchismo]] una dottrina con proprie peculiarità specifiche, e quindi in alcun modo non annoverabile nell'ambito della "famiglia socialista".<ref>[[Discussione:Socialismo]]</ref> Due di questi esempi sono rappresentati rispettivamente dagli scritti di Michele Puglia e di Silvia Ferbri, quest'ultimo in particolare descrive dettagliatamente la filosofia e il pensiero anarchico:  
: «Nessuna teoria politica o sociale nasce così, dal nulla. Essa presuppone dei nessi con il mondo nel quale si sviluppa, si può affermare che è proprio nella società  capitalistica che l'anarchia nasce, si sviluppa e prospera. Ciò la lega al socialismo; ma qui terminano le cose in comune. Perché, contrariamente a quello che comunemente si pensa, socialismo e anarchia sono diversi come il giorno dalla notte e si contrappongono come l'acqua al fuoco.» <ref>''[http://www.rivstoricavirt.com/rivstoricavirt_sito/Anarchia.html Anarchia]''</ref>
: «Nessuna teoria politica o sociale nasce così, dal nulla. Essa presuppone dei nessi con il mondo nel quale si sviluppa, si può affermare che è proprio nella società capitalistica che l'anarchia nasce, si sviluppa e prospera. Ciò la lega al socialismo; ma qui terminano le cose in comune. Perché, contrariamente a quello che comunemente si pensa, socialismo e anarchia sono diversi come il giorno dalla notte e si contrappongono come l'acqua al fuoco.» <ref>''[http://www.rivstoricavirt.com/rivstoricavirt_sito/Anarchia.html Anarchia]''</ref>


: «Una delle definizioni del pensiero anarchico (in forma sintetica) è infatti “né Dio né padrone”. Sébastien Faure disse: “Chiunque neghi l'autorità  e combatta contro di essa è un anarchico”. Definizione molto semplice, e per questo incompleta e alla fine fuorviante. Il pensiero anarchico è in realtà  un pensiero complesso, policromo, talvolta contraddittorio. Semplificarlo non aiuta a conoscerlo e a liberarsi dalla confusione cui accennavamo prima. È un pensiero che ha una sua storia peculiare e un proprio originale nucleo teorico-concettuale, che lo distingue da altre dottrine politiche, come il socialismo o il liberalismo, e che lo rende in un certo senso più ampio di queste, in quanto tende ad occuparsi dell'intera vita umana e non soltanto della gestione politica o di quella economica. Ma ciò che soprattutto lo distingue dalle altre dottrine politiche, è che per l'anarchismo non esiste una “umanità  astratta” (di cui invece trattano tanto il liberalismo quanto il socialismo di stato e il comunismo autoritario), ma singoli uomini concreti. Il pensiero anarchico pertanto, diversamente dalle altre dottrine politiche, non ritiene di aver compreso per via filosofica la “natura” dell'uomo, e non si considera legittimato a prescrivere un codice morale e un'etica di comportamento che implichino diritti e doveri uguali per tutti gli uomini. Nell'anarchia è di fondamentale importanza l'autodeterminazione dell'individuo, di ogni singolo individuo, che è unico e diverso da tutti gli altri, e il suo totale e pieno diritto di scelta, di consenso o di rifiuto. Potremmo provare a definirla quindi una filosofia della libertà . Ma anche così otteniamo una definizione in un certo senso riduttiva e vaga al tempo stesso. Quello anarchico non è un pensiero che rimane tale: è un pensiero legato strettamente all'azione, dando immediata origine all'”anarchismo”. Precisando meglio, l'anarchismo non deriva da riflessioni astratte di qualche intellettuale o filosofo, ma dalla lotta diretta dei lavoratori contro il capitalismo, dalla ribellione degli oppressi contro i loro oppressori, dai bisogni e dalle necessità  di questi uomini e dalle loro aspirazioni di libertà  ed eguaglianza. I pensatori anarchici, quindi, come Bakunin o Kropotkin, non inventarono l'idea dell'anarchismo, semplicemente la scoprirono nelle masse oppresse e sfruttate e la rafforzarono, la chiarirono e la divulgarono. È l'azione pertanto che dà  origine al pensiero. Il fine ultimo dell'anarchismo è infatti quello di un cambiamento sociale. L'anarchia critica la società  esistente, di conseguenza non respinge il potere terreno in base a considerazioni prettamente filosofiche o religiose (come i mistici o gli stoici, ad esempio).»<ref>''http://www.filosofico.net/filosofiaanarchica.htm''</ref>
: «Una delle definizioni del pensiero anarchico (in forma sintetica) è infatti “né Dio né padrone”. Sébastien Faure disse: “Chiunque neghi l'autorità e combatta contro di essa è un anarchico”. Definizione molto semplice, e per questo incompleta e alla fine fuorviante. Il pensiero anarchico è in realtà un pensiero complesso, policromo, talvolta contraddittorio. Semplificarlo non aiuta a conoscerlo e a liberarsi dalla confusione cui accennavamo prima. È un pensiero che ha una sua storia peculiare e un proprio originale nucleo teorico-concettuale, che lo distingue da altre dottrine politiche, come il socialismo o il liberalismo, e che lo rende in un certo senso più ampio di queste, in quanto tende ad occuparsi dell'intera vita umana e non soltanto della gestione politica o di quella economica. Ma ciò che soprattutto lo distingue dalle altre dottrine politiche, è che per l'anarchismo non esiste una “umanità astratta” (di cui invece trattano tanto il liberalismo quanto il socialismo di stato e il comunismo autoritario), ma singoli uomini concreti. Il pensiero anarchico pertanto, diversamente dalle altre dottrine politiche, non ritiene di aver compreso per via filosofica la “natura” dell'uomo, e non si considera legittimato a prescrivere un codice morale e un'etica di comportamento che implichino diritti e doveri uguali per tutti gli uomini. Nell'anarchia è di fondamentale importanza l'autodeterminazione dell'individuo, di ogni singolo individuo, che è unico e diverso da tutti gli altri, e il suo totale e pieno diritto di scelta, di consenso o di rifiuto. Potremmo provare a definirla quindi una filosofia della libertà . Ma anche così otteniamo una definizione in un certo senso riduttiva e vaga al tempo stesso. Quello anarchico non è un pensiero che rimane tale: è un pensiero legato strettamente all'azione, dando immediata origine all'”anarchismo”. Precisando meglio, l'anarchismo non deriva da riflessioni astratte di qualche intellettuale o filosofo, ma dalla lotta diretta dei lavoratori contro il capitalismo, dalla ribellione degli oppressi contro i loro oppressori, dai bisogni e dalle necessità di questi uomini e dalle loro aspirazioni di libertà ed eguaglianza. I pensatori anarchici, quindi, come Bakunin o Kropotkin, non inventarono l'idea dell'anarchismo, semplicemente la scoprirono nelle masse oppresse e sfruttate e la rafforzarono, la chiarirono e la divulgarono. È l'azione pertanto che origine al pensiero. Il fine ultimo dell'anarchismo è infatti quello di un cambiamento sociale. L'anarchia critica la società esistente, di conseguenza non respinge il potere terreno in base a considerazioni prettamente filosofiche o religiose (come i mistici o gli stoici, ad esempio).»<ref>''http://www.filosofico.net/filosofiaanarchica.htm''</ref>


== Derive del socialismo: socialismo italiano e socialismo di stato==
== Derive del socialismo: socialismo italiano e socialismo di stato==
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=== Parabola del socialismo italiano ===
=== Parabola del socialismo italiano ===


In [[Italia]], il socialismo si sviluppò grazie al [[Partito Operaio Italiano]], fondato a Milano nel [[1882]], e a tutta una serie di movimenti e leghe minori. Il primo socialista ad essere eletto in Parlamento fu l'ex anarchico [[Andrea Costa]]. Nel [[1891]] il [[Partito Operaio Italiano]] si trasformò in Partito dei Lavoratori Italiani, poi divenuto Partito Socialista Italiano ([[1892]]), che verrà  sciolto l'anno seguente dal governo Crispi. Nel [[1891]] fu costituito anche il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] ([[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]) con l'intenzione di divenire complementare all'ex Partito Operaio Italiano.
In [[Italia]], il socialismo si sviluppò grazie al [[Partito Operaio Italiano]], fondato a Milano nel [[1882]], e a tutta una serie di movimenti e leghe minori. Il primo socialista ad essere eletto in Parlamento fu l'ex anarchico [[Andrea Costa]]. Nel [[1891]] il [[Partito Operaio Italiano]] si trasformò in Partito dei Lavoratori Italiani, poi divenuto Partito Socialista Italiano ([[1892]]), che verrà sciolto l'anno seguente dal governo Crispi. Nel [[1891]] fu costituito anche il [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]] ([[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]) con l'intenzione di divenire complementare all'ex Partito Operaio Italiano.
[[File:Gramsci.png|120 px|thumb|left|[[Antonio Gramsci]]]]
[[File:Gramsci.png|120 px|thumb|left|[[Antonio Gramsci]]]]


Lentamente il PSI assunse un carattere sempre meno rivoluzionario e sempre più riformistico. Nel [[1921]] si staccò dal Partito la corrente comunista, che portò alla nascita del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[Antonio Gramsci]].[[Image:Andrea_costa.gif|thumb|160 px|[[Andrea Costa]]]] Nell'[[fascismo|Italia fascista]] i partiti socialisti italiani operarono in clandestinità , dove si distinsero per il loro sincero [[antifascismo]] personalità  del calibro di [[Carlo Rosselli]], [[Filippo Turati]], [[Emilio Lussu]], ecc.  
Lentamente il PSI assunse un carattere sempre meno rivoluzionario e sempre più riformistico. Nel [[1921]] si staccò dal Partito la corrente comunista, che portò alla nascita del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] di [[Antonio Gramsci]].[[Image:Andrea_costa.gif|thumb|160 px|[[Andrea Costa]]]] Nell'[[fascismo|Italia fascista]] i partiti socialisti italiani operarono in clandestinità , dove si distinsero per il loro sincero [[antifascismo]] personalità del calibro di [[Carlo Rosselli]], [[Filippo Turati]], [[Emilio Lussu]], ecc.  


A partire dalla fine della seconda guerra mondiale il PSI espulse via via le correnti meno moderate, con l'ambizione di diventare un partito di governo e per questo era necessario rompere ogni legame con le sue radici storiche, di fatto mantenendo di socialista soltanto il nome.  
A partire dalla fine della seconda guerra mondiale il PSI espulse via via le correnti meno moderate, con l'ambizione di diventare un partito di governo e per questo era necessario rompere ogni legame con le sue radici storiche, di fatto mantenendo di socialista soltanto il nome.  
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=== Socialismo di Stato ===
=== Socialismo di Stato ===
[[File:Eduard Bernstein.jpg|150 px|thumb|[[Eduard Bernstein]]]]
[[File:Eduard Bernstein.jpg|150 px|thumb|[[Eduard Bernstein]]]]
Generalmente con '''[[socialismo di stato]]''' si intende quella forma di pseudo-socialismo basata sulla [[proprietà  privata|proprietà ]] dei mezzi di produzione da parte dello [[Stato]]. Questa deriva del socialismo originario viene indicata semplicemente come "socialismo" da parte dei [[marxismo|marxisti]], mentre il termine "di stato" viene solitamente aggiunto da coloro che non approvano tale definizione. Gli anarchici per esempio considerano il [[socialismo di stato]] come l'antitesi di quello vero, poiché esso è la negazione esplicita del principio di [[libertà ]] ed [[uguaglianza]].
Generalmente con '''[[socialismo di stato]]''' si intende quella forma di pseudo-socialismo basata sulla [[proprietà privata|proprietà ]] dei mezzi di produzione da parte dello [[Stato]]. Questa deriva del socialismo originario viene indicata semplicemente come "socialismo" da parte dei [[marxismo|marxisti]], mentre il termine "di stato" viene solitamente aggiunto da coloro che non approvano tale definizione. Gli anarchici per esempio considerano il [[socialismo di stato]] come l'antitesi di quello vero, poiché esso è la negazione esplicita del principio di [[libertà ]] ed [[uguaglianza]].
=== Il "Revisionismo" ===
=== Il "Revisionismo" ===
{{vedi|Revisionismo}}
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*[[Socialismo di Stato]]
*[[Socialismo di Stato]]
*[[Liberalsocialismo|Socialismo liberale]]
*[[Liberalsocialismo|Socialismo liberale]]
*[[La proprietà |Proprietà  privata]]
*[[La proprietà |Proprietà privata]]


== Collegamenti esterni ==
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