Sionismo: differenze tra le versioni

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Gli antisionisti anticolonialisti o [[Imperialismo|anti-imperialisti]] spesso non rifiutano per principio il nazionalismo, ma considerano quello dei popoli colonizzati come in qualche modo legittimo o comunque funzionale alla loro liberazione. Contrariamente al nazionalismo arabo o palestinese, quest'antisionismo non rivendica alcuna preferenza teorica per un [[nazionalismo]] particolare, tuttavia lo avvicina in qualche modo a quello palestinese. Questa corrente è prossima alle idee di sinistra o estrema sinistra.
Gli antisionisti anticolonialisti o [[Imperialismo|anti-imperialisti]] spesso non rifiutano per principio il nazionalismo, ma considerano quello dei popoli colonizzati come in qualche modo legittimo o comunque funzionale alla loro liberazione. Contrariamente al nazionalismo arabo o palestinese, quest'antisionismo non rivendica alcuna preferenza teorica per un [[nazionalismo]] particolare, tuttavia lo avvicina in qualche modo a quello palestinese. Questa corrente è prossima alle idee di sinistra o estrema sinistra.


L'Assemblea generale dell'ONU del [[10 novembre]] [[1975]] (risoluzione 337938 <ref>[http://archive.is/j07lj 3379 (XXX). Elimination of all forms of racial discrimination</ref>) ha in qualche modo avallato questa posizione condannando il sionismo come un' « ideologia razzista e imperialista » affermando in conclusione che « il sionismo è una forma di razzismo e discriminazione razziale ». Purtroppo questa risoluzione fu annullata il [[16 dicembre]] [[1991]] dall'Assemblea generale (''[http://www.un.org/french/documents/view_doc.asp?symbol=A/RES/46/86&Lang=F Risoluzione. 46/86 Eliminazione del razzismo e della discriminazione razziale]''). Kofi Annan, segretario generale dell'ONU, disapprovò pubblicamente la risoluzione del [[1975]] bollandola come espressione dell'antisemitismo.
L'Assemblea generale dell'ONU del [[10 novembre]] [[1975]] (risoluzione 337938 <ref>[http://archive.is/j07lj 3379 (XXX). Elimination of all forms of racial discrimination</ref>) ha in qualche modo avallato questa posizione condannando il sionismo come un' « ideologia razzista e imperialista » affermando in conclusione che « il sionismo è una forma di razzismo e discriminazione razziale ». Purtroppo questa risoluzione fu annullata il [[16 dicembre]] [[1991]] dall'Assemblea generale (''[https://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_General_Assembly_Resolution_3379 Risoluzione. 46/86 Eliminazione del razzismo e della discriminazione razziale]''). Kofi Annan, segretario generale dell'ONU, disapprovò pubblicamente la risoluzione del [[1975]] bollandola come espressione dell'antisemitismo.


Alcuni che ancora sostengono questa posizione ideologica accettano l'esistenza di Israele, tuttavia contestano fortemente le sue politiche espansionistiche e nazionalistiche. Altri, come diversi partiti arabi israeliani o il Partito Comunista Israeliano, rifiutano la concezione di Israele come [[Stato]] ebraico invece che come «Stato dei cittadini». Di qui la pretesa di alcuni cambiamenti simbolici (non usare più, per esempio, il termine "Stato ebraico") o pratiche (abolizione norme che in materia di [[immigrazione]] favoriscono un determinato gruppo etnico...).
Alcuni che ancora sostengono questa posizione ideologica accettano l'esistenza di Israele, tuttavia contestano fortemente le sue politiche espansionistiche e nazionalistiche. Altri, come diversi partiti arabi israeliani o il Partito Comunista Israeliano, rifiutano la concezione di Israele come [[Stato]] ebraico invece che come «Stato dei cittadini». Di qui la pretesa di alcuni cambiamenti simbolici (non usare più, per esempio, il termine "Stato ebraico") o pratiche (abolizione norme che in materia di [[immigrazione]] favoriscono un determinato gruppo etnico...).
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