Simone Weil: differenze tra le versioni

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===Miliziana in Spagna===
===Miliziana in Spagna===
[[File:Simone Weil 07.jpg|thumb|250 px|Simone Weil in divisa da miliziana durante la rivoluzione spagnola]]
[[File:Simone Weil 07.jpg|thumb|Simone Weil in divisa da miliziana durante la rivoluzione spagnola]]
Nel luglio del [[1936]] si arruola volontaria nelle [[milizie antifasciste]] che nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]] agivano contro i [[Fascismo|fascisti]] di [[Francisco Franco]]. L'evolvere di fatti la deluderà, ma quella rivoluzione fu da lei considerata sempre giusta:
Nel luglio del [[1936]] si arruola volontaria nelle [[milizie antifasciste]] che nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]] agivano contro i [[Fascismo|fascisti]] di [[Francisco Franco]]. L'evolvere di fatti la deluderà, ma quella rivoluzione fu da lei considerata sempre giusta:
: «Fin dall'infanzia ho simpatizzato con i gruppi politici che stanno dalla parte degli umiliati, dalla parte di coloro che la gerarchia sociale opprime [...] Non amo la guerra; ma...presi il treno per Barcellona per arruolarmi volontaria. Era il principio di agosto 1936. Un infortunio mi costrinse ad interrompere il soggiorno in Spagna [...] Dovetti lasciare la Spagna contro la mia volontà; avevo intenzione di tornare. Poi decisi di rinunziarvi. Non sentivo alcuna intima esigenza di prendere parte ad una guerra che non contrapponeva più, come avevo pensato all'inizio, masse di contadini affamati ai proprietari e ad i loro complici, i parroci, ma che metteva a confronto le potenze europee: la Russia, la Germania e l'Italia». <ref>H. M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, p. 183</ref>
: «Fin dall'infanzia ho simpatizzato con i gruppi politici che stanno dalla parte degli umiliati, dalla parte di coloro che la gerarchia sociale opprime [...] Non amo la guerra; ma...presi il treno per Barcellona per arruolarmi volontaria. Era il principio di agosto 1936. Un infortunio mi costrinse ad interrompere il soggiorno in Spagna [...] Dovetti lasciare la Spagna contro la mia volontà; avevo intenzione di tornare. Poi decisi di rinunziarvi. Non sentivo alcuna intima esigenza di prendere parte ad una guerra che non contrapponeva più, come avevo pensato all'inizio, masse di contadini affamati ai proprietari e ad i loro complici, i parroci, ma che metteva a confronto le potenze europee: la Russia, la Germania e l'Italia». <ref>H. M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, p. 183</ref>
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