Simone Weil: differenze tra le versioni

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Filosoficamente fu affine al pensiero dei suoi insegnanti Alain e Le Senne, esponenti di un filone dello spiritualismo francese di inizio secolo, permeato di una forte carica anti sistematica.  
Filosoficamente fu affine al pensiero dei suoi insegnanti Alain e Le Senne, esponenti di un filone dello spiritualismo francese di inizio secolo, permeato di una forte carica anti sistematica.  


Successivamente sviluppò il proprio pensiero sulla base delle esperienze interiori. Gli anni di lavoro in fabbrica avviarono una profonda riflessione sul senso della propria esistenza. Lentamente abbandonò l'interesse più propriamente politico, sospingendo sempre più la sua riflessione in direzione del senso dell'esistere, colto nei suoi risvolti religiosi e mistici, senza con ciò rinunciare al tentativo di tradurre il tutto in "'''''Pensiero'''''", compito che non delegò mai ad alcuna istituzione politica ecclesiastica: questo fu uno dei punti fermi che le garantì la coerenza con se stessa.  
Successivamente sviluppò il proprio pensiero sulla base delle esperienze interiori. Gli anni di lavoro in fabbrica avviarono una profonda riflessione sul senso della propria esistenza. Lentamente abbandonò l'interesse più propriamente politico, sospingendo sempre più la sua riflessione in direzione del senso dell'esistere, colto nei suoi risvolti religiosi e mistici, senza con ciò rinunciare al tentativo di tradurre il tutto in "Pensiero", compito che non delegò mai ad alcuna istituzione politica ecclesiastica: questo fu uno dei punti fermi che le garantì la coerenza con se stessa.  


Per Weil, scoprendo «l'esistenza nell'anima di una facoltà superiore a se stessa, che conduce il pensiero al di sopra di essa», frutto di alcuna costrizione esterna, l'intelligenza umana trova in se stessa «un motivo sufficiente che la costringa a subordinarsi all'amore soprannaturale». È su queste basi che la [[filosofia|filosofa]] francese arriva ad una delle formulazioni cardine del suo pensiero che l'avvicina così alle posizioni della più moderna [[anarchismo epistemologico|epistemologia,]] là dove afferma che «la verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione. Essa è sempre sperimentale».
Per Weil, scoprendo «l'esistenza nell'anima di una facoltà superiore a se stessa, che conduce il pensiero al di sopra di essa», frutto di alcuna costrizione esterna, l'intelligenza umana trova in se stessa «un motivo sufficiente che la costringa a subordinarsi all'amore soprannaturale». È su queste basi che la [[filosofia|filosofa]] francese arriva ad una delle formulazioni cardine del suo pensiero che l'avvicina così alle posizioni della più moderna [[anarchismo epistemologico|epistemologia,]] là dove afferma che «la verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione. Essa è sempre sperimentale».
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