Seme Anarchico: differenze tra le versioni

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La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni anarchiche per un anarchismo senza 'troppi' [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva Malatesta:
La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni anarchiche per un anarchismo senza 'troppi' [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva Malatesta:


«''Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra “organizzatori” e “antiorganizzatori”; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici''.» ([[Errico Malatesta]])
«''Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra “organizzatori” e “antiorganizzatori”; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici''» ([[Errico Malatesta]]).


I curatori e collaboratori storici della rivista Seme Anarchico e i numerosi compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che “l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea o, come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]] (Roma, Mag. 1876 - Nov. 1953):
I curatori e collaboratori storici della rivista Seme Anarchico e i numerosi compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che “l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea o, come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]] (Roma, Mag. 1876 - Nov. 1953):


:«''Per noi l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di organizzatori (...) in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la spontaneità, la volontarietà e la coerenza vengono a mancare, è travaglio (..) inconcludente e perverso (...) col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'individuo e non la massa. L'individuo cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo.''»  ([[Gigi Damiani]])
:«''Per noi l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di organizzatori (...) in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la spontaneità, la volontarietà e la coerenza vengono a mancare, è travaglio (..) inconcludente e perverso (...) col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'individuo e non la massa. L'individuo cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo''»  ([[Gigi Damiani]]).


o, come scriveva [[Max Stirner]]:
o, come scriveva [[Max Stirner]]:


: «''Ogni essere superiore a noi stessi indebolisce il sentimento della nostra unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa consapevolezza, se la nostra causa è fondata “sull'Unicità” di noi stessi essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé che se stesso consuma, potendo dire: io ho fondato la mia causa su nulla''”» ([[Max Stirner]]).
: «''Ogni essere superiore a noi stessi indebolisce il sentimento della nostra unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa consapevolezza, se la nostra causa è fondata “sull'Unicità” di noi stessi essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé che se stesso consuma, potendo dire: io ho fondato la mia causa su nulla''» ([[Max Stirner]]).


== Contatti ==
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