Schiavismo: differenze tra le versioni

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:« Noi siamo la razza dei signori e dobbiamo governare in modo giusto ma duro... Io spremerò sino all'ultimo questo paese... La popolazione deve lavorare, lavorare e ancora lavorare... Noi siamo una razza superiore, e dobbiamo ricordarci che il lavoratore tedesco del livello più basso è, razzialmente e biologicamente, mille volte superiore a questa popolazione. » (Erich Koch, commissario del Reich per l'Ucraina, Kiev [[5 marzo]] [[1943]])<ref>William L. Shirer, ''Storia del Terzo Reich'', Torino; Einaudi, 1990, pagina 1429.</ref>
:« Noi siamo la razza dei signori e dobbiamo governare in modo giusto ma duro... Io spremerò sino all'ultimo questo paese... La popolazione deve lavorare, lavorare e ancora lavorare... Noi siamo una razza superiore, e dobbiamo ricordarci che il lavoratore tedesco del livello più basso è, razzialmente e biologicamente, mille volte superiore a questa popolazione. » (Erich Koch, commissario del Reich per l'Ucraina, Kiev [[5 marzo]] [[1943]])<ref>William L. Shirer, ''Storia del Terzo Reich'', Torino; Einaudi, 1990, pagina 1429.</ref>


:« Regola assoluta per le SS devono essere l'onestà , la correttezza, la lealtà , l'amicizia verso gli appartenenti alla nostra stessa razza; e verso nessun altro. La sorte d'un Russo o d'un Ceco mi è del tutto indifferente... Che le altre nazioni vivano nell'opulenza o che crepino di fame mi interessa solo nella misura in cui abbiamo bisogno di loro come schiavi al servizio della nostra ''Kultur'' ["civiltà "]; altrimenti non m'interessa. Che diecimila donne russe che lavorano a scavare una trincea anticarro cadano a terra sfinite, mi importa solo in quanto quel fossato anticarro sia portato a termine per la Germania.» ([[Heinrich Himmler]], [[4 ottobre]] [[1943]]) <ref>''Geheimreden 1933 bis 1945'', Berlino, 1974</ref>
:« Regola assoluta per le SS devono essere l'onestà, la correttezza, la lealtà, l'amicizia verso gli appartenenti alla nostra stessa razza; e verso nessun altro. La sorte d'un Russo o d'un Ceco mi è del tutto indifferente... Che le altre nazioni vivano nell'opulenza o che crepino di fame mi interessa solo nella misura in cui abbiamo bisogno di loro come schiavi al servizio della nostra ''Kultur'' ["civiltà "]; altrimenti non m'interessa. Che diecimila donne russe che lavorano a scavare una trincea anticarro cadano a terra sfinite, mi importa solo in quanto quel fossato anticarro sia portato a termine per la Germania.» ([[Heinrich Himmler]], [[4 ottobre]] [[1943]]) <ref>''Geheimreden 1933 bis 1945'', Berlino, 1974</ref>
Proprio per sfruttare i nuovi schiavi, il [[capitalismo]] tedesco appoggiò e finanziò la costruzione di campi di lavoro. Il famigerato campo di concentramento di [[Auschwitz - Birkenau]] fu finanziato anche dalla Deutsche bank. Del complesso di Auschwitz faceva parte anche il campo di lavoro di Monowitz, che sorgeva nei pressi del complesso industriale ''Buna Werke'', appartenente alla [[IG Farben]] (un agglomerato di aziende che aveva ottenuto il monopolio della produzione chimica in [[Germania]]). L'azienda, che aveva il monopolio chimico nella [[Germania]] nazista, acquistò il terreno dal Ministero del Tesoro tedesco per un prezzo basso, dopo che era stato espropriato ai proprietari polacchi del posto senza alcun indennizzo. Furono inoltre requisite tutte le case degli Ebrei di Auschwitz e vendute alla IG Farben come alloggio per i dipendenti. I funzionari della IG Farben stipularono una tariffa con le [[autorità ]] [[SS]], pagando per ogni prigioniero inviato un prezzo di 3-4 ''Reichsmark'' al giorno, per la manodopera necessaria di lavoratori ausiliari e di 6 RM per quella dei qualificati e inoltre di 1,5 RM per i bambini.<ref>''Evoluzione della IG Farben e del Campo di concentramento di Buna-Monowitz'', "-Wollheim Memorial-Ed. 11 dicembre 2012.</ref>  
Proprio per sfruttare i nuovi schiavi, il [[capitalismo]] tedesco appoggiò e finanziò la costruzione di campi di lavoro. Il famigerato campo di concentramento di [[Auschwitz - Birkenau]] fu finanziato anche dalla Deutsche bank. Del complesso di Auschwitz faceva parte anche il campo di lavoro di Monowitz, che sorgeva nei pressi del complesso industriale ''Buna Werke'', appartenente alla [[IG Farben]] (un agglomerato di aziende che aveva ottenuto il monopolio della produzione chimica in [[Germania]]). L'azienda, che aveva il monopolio chimico nella [[Germania]] nazista, acquistò il terreno dal Ministero del Tesoro tedesco per un prezzo basso, dopo che era stato espropriato ai proprietari polacchi del posto senza alcun indennizzo. Furono inoltre requisite tutte le case degli Ebrei di Auschwitz e vendute alla IG Farben come alloggio per i dipendenti. I funzionari della IG Farben stipularono una tariffa con le [[autorità ]] [[SS]], pagando per ogni prigioniero inviato un prezzo di 3-4 ''Reichsmark'' al giorno, per la manodopera necessaria di lavoratori ausiliari e di 6 RM per quella dei qualificati e inoltre di 1,5 RM per i bambini.<ref>''Evoluzione della IG Farben e del Campo di concentramento di Buna-Monowitz'', "-Wollheim Memorial-Ed. 11 dicembre 2012.</ref>  


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