Sacco e Vanzetti: differenze tra le versioni

Nessun cambiamento nella dimensione ,  13:24, 28 gen 2020
m
Sostituzione testo - "poichè" con "poiché"
Nessun oggetto della modifica
m (Sostituzione testo - "poichè" con "poiché")
Riga 47: Riga 47:
Il [[5 maggio]] [[1920]], probabilmente grazie ad una "soffiata", Nick e Bart vennero fermati alle 22:00 mentre erano sul tram che li doveva portare a Brockton. Durante la perquisizione furono trovati nei loro cappotti volantini anarchici e alcune armi.  
Il [[5 maggio]] [[1920]], probabilmente grazie ad una "soffiata", Nick e Bart vennero fermati alle 22:00 mentre erano sul tram che li doveva portare a Brockton. Durante la perquisizione furono trovati nei loro cappotti volantini anarchici e alcune armi.  


In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Sacco e Vanzetti siano stati arrestati sul tram, di rientro da un incontro con [[Mario Buda]] (questi possedeva un'automobile) e [[Ferruccio Coacci]], nel corso del quale avrebbero dovuto liberarsi di diversi kg di dinamite e altro materiale compromettente. Infatti, poichè il gruppo anarchico di Boston era al corrente che [[Andrea Salsedo]] e [[Roberto Elia]], dopo essere stati arrestati illegalmente e torturati, avevano confessato di aver stampato il volantino ''Plain Words'' per conto di [[Nicola Recchi]]. Inoltre avevano fatto forse altri nomi di compagni coinvolti negli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi morì l'anarchico [[Carlo Valdinoci]]), per questo si aspettavano nuove perquisizioni e per questo credevano fosse urgente liberarsi di tutto ciò che era compromettente. Nicola Sacco addirittura aveva intenzione di mettersi al sicuro facendo rientro in [[Italia]], visto che aveva già svolto diverse pratiche per potersi imbarcare da New York per ritornare a Torremaggiore.
In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Sacco e Vanzetti siano stati arrestati sul tram, di rientro da un incontro con [[Mario Buda]] (questi possedeva un'automobile) e [[Ferruccio Coacci]], nel corso del quale avrebbero dovuto liberarsi di diversi kg di dinamite e altro materiale compromettente. Infatti, poiché il gruppo anarchico di Boston era al corrente che [[Andrea Salsedo]] e [[Roberto Elia]], dopo essere stati arrestati illegalmente e torturati, avevano confessato di aver stampato il volantino ''Plain Words'' per conto di [[Nicola Recchi]]. Inoltre avevano fatto forse altri nomi di compagni coinvolti negli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi morì l'anarchico [[Carlo Valdinoci]]), per questo si aspettavano nuove perquisizioni e per questo credevano fosse urgente liberarsi di tutto ciò che era compromettente. Nicola Sacco addirittura aveva intenzione di mettersi al sicuro facendo rientro in [[Italia]], visto che aveva già svolto diverse pratiche per potersi imbarcare da New York per ritornare a Torremaggiore.


I due furono fermati, ma probabilmente la [[polizia]] aveva come obiettivo [[Mario Buda|Buda]] e [[Ferruccio Coacci|Coacci]], ritenuti complici della rapina insieme a [[Riccardo Orciani]]. Sacco e Vanzetti erano convinti di essere stati fermati per la loro implicazione negli attentati del [[2 giugno]] e solo dopo seppero di essere stati arrestati per una rapina. Essere trattato come un delinquente comune fece infuriare Nicola Sacco:
I due furono fermati, ma probabilmente la [[polizia]] aveva come obiettivo [[Mario Buda|Buda]] e [[Ferruccio Coacci|Coacci]], ritenuti complici della rapina insieme a [[Riccardo Orciani]]. Sacco e Vanzetti erano convinti di essere stati fermati per la loro implicazione negli attentati del [[2 giugno]] e solo dopo seppero di essere stati arrestati per una rapina. Essere trattato come un delinquente comune fece infuriare Nicola Sacco:
64 364

contributi