Sébastien Faure: differenze tra le versioni

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== La rivista "Il Libertario" ==
== La rivista "Il Libertario" ==


Il [[16 novembre]] [[1895]], [[Sébastien Faure]] pubblica in [[Francia]] il primo numero del giornale «[[Le Libertaire]]» (titolo improntato al giornale che [[Joseph Déjacque]] pubblicò a New-York tra il [[1858]] e il [[1861]]). Il giornale cessò le sue pubblicazioni il [[1 agosto|1° agosto]] [[1914]] (inizio della prima guerra mondiale). Un tentativo per far uscire clandestinamente il [[stampa anarchica|giornale]] fu attuato nel [[1917]], ma si concluse con l'arresto di diversi libertari francesi e la chiusura forzata del giornale. «[[Le Libertaire]]» riprese le pubblicazioni il [[26 gennaio]] [[1919]]; con l'inizio della seconda guerra mondiale sospese nuovamente le pubblicazioni, riprendendo le pubblicazioni il [[21 dicembre]] [[1944]].
Il [[16 novembre]] [[1895]], [[Sébastien Faure]] pubblica in [[Francia]] il primo numero del giornale «[[Le Libertaire]]» (titolo improntato al giornale che [[Joseph Déjacque]] pubblicò a New-York tra il [[1858]] e il [[1861]]). Il giornale cessò le sue pubblicazioni il [[1 agosto|1° agosto]] [[1914]] (inizio della Prima guerra mondiale). Un tentativo per far uscire clandestinamente il [[stampa anarchica|giornale]] fu attuato nel [[1917]], ma si concluse con l'arresto di diversi libertari francesi e la chiusura forzata del giornale. «[[Le Libertaire]]» riprese le pubblicazioni il [[26 gennaio]] [[1919]]; con l'inizio della seconda guerra mondiale sospese nuovamente le pubblicazioni, riprendendo le pubblicazioni il [[21 dicembre]] [[1944]].


: «Ho fondato un giornale. Da molto tempo ne avevo il desiderio: l'effetto della parola è proporzionalmente limitato in funzione della grandezza della sala. Veicolare le parole con la carta, l'Idea non conosce questi limiti. Il giornale è una sorta di fonografo al quale si può fare ripetere indefinitivamente il suono che è stato registrato.» ([[Sébastien Faure]])
: «Ho fondato un giornale. Da molto tempo ne avevo il desiderio: l'effetto della parola è proporzionalmente limitato in funzione della grandezza della sala. Veicolare le parole con la carta, l'Idea non conosce questi limiti. Il giornale è una sorta di fonografo al quale si può fare ripetere indefinitivamente il suono che è stato registrato.» ([[Sébastien Faure]])
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