Rivolta dei Canuts: differenze tra le versioni

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Quest'atteggiamento causò il sollevamento degli operai: il [[21 novembre]] [[1831]] occuparono il quartiere della Croce Rossa (situato su una collina di Lione), obbligarono i lavoratori a fermare la loro attività  ed innalzarono barricate decisi a resistere. Su alcuni [[simbolismo anarchico|drappi neri]] i rivoltosi scrissero il loro proclama: «'''''Vivre en travaillant ou mourir en combattant'''''» (“Vivere lavorando o morire combattendo”). <ref>«La bandiera di lotta del movimento operaio era tradizionalmente quella rossa, usata come segnale di adunata in varie manifestazioni, in particolare nella Comune di Parigi (1871). [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/321/33.htm ...]» </ref>
Quest'atteggiamento causò il sollevamento degli operai: il [[21 novembre]] [[1831]] occuparono il quartiere della Croce Rossa (situato su una collina di Lione), obbligarono i lavoratori a fermare la loro attività  ed innalzarono barricate decisi a resistere. Su alcuni [[simbolismo anarchico|drappi neri]] i rivoltosi scrissero il loro proclama: «'''''Vivre en travaillant ou mourir en combattant'''''» (“Vivere lavorando o morire combattendo”). <ref>«La bandiera di lotta del movimento operaio era tradizionalmente quella rossa, usata come segnale di adunata in varie manifestazioni, in particolare nella Comune di Parigi (1871). [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/321/33.htm ...]» </ref>


Il [[22 novembre|22]] gli operai presero possesso della caserma del Bon Pasteur e delle armi ivi conservate. Molti edifici dell'esercito e della guardia nazionale furono attaccati e incendiati. Gli operai diventarono “padroni” della città, che però venne evacuata dalle [[autorità ]] con una violenta battaglia. Alla fine si conteranno 100 morti e 263 feriti tra i militari e 69 morti e 140 feriti tra i civili. Nella notte tra il [[22 novembre|22]] e il [[23 novembre|23]] le massime [[autorità ]] cittadine, il generale Rouget e il sindaco Prunelle, abbandonarono frettolosamente la città.
Il [[22 novembre|22]] gli operai presero possesso della caserma del Bon Pasteur e delle armi ivi conservate. Molti edifici dell'esercito e della guardia nazionale furono attaccati e incendiati. Gli operai diventarono “padroni” della città, che però venne evacuata dalle [[autorità]] con una violenta battaglia. Alla fine si conteranno 100 morti e 263 feriti tra i militari e 69 morti e 140 feriti tra i civili. Nella notte tra il [[22 novembre|22]] e il [[23 novembre|23]] le massime [[autorità]] cittadine, il generale Rouget e il sindaco Prunelle, abbandonarono frettolosamente la città.


La notizia dell'insurrezione fu accolta a Parigi con grande stupore. Il presidente del Consiglio francese, Casimir Perier, accusò i [[Saint-Simon|saint-simoniani]] di fare propaganda in favore delle rivolte sociali. Il [[25 novembre]] Perier si espresse dinanzi alla camera deputati annunciando che il duca d'Orlèans, figlio maggiore del re, ed il maresciallo Soult, ministro della guerra, si sarebbero messi alla testa di un esercito di 20.000 uomini per riconquistare Lione. I due attesero pazientemente che la calma fosse rientrata a Lione, così il [[3 dicembre]], senza spargimento di sangue, ma anche senza alcuna negoziazione e promesse, i soldati entrarono in città. 90 operai furono fermati, 11 di loro arrestati e poi liberati nel giugno [[1832]]. Casimir Perier dichiarò che la rivolta era stata organizzata «contro la libertà  del commercio e dell'industria» <ref>[http://fr.wikipedia.org/wiki/R%C3%A9volte_des_Canuts#La_reprise_en_main Révolte des Canuts]</ref> e che la società  non si sarebbe lasciata minacciare impunemente. Ed infatti, tre anni dopo, le istituzioni reagirono violentemente all'ennesima rivolta dei canuts.
La notizia dell'insurrezione fu accolta a Parigi con grande stupore. Il presidente del Consiglio francese, Casimir Perier, accusò i [[Saint-Simon|saint-simoniani]] di fare propaganda in favore delle rivolte sociali. Il [[25 novembre]] Perier si espresse dinanzi alla camera deputati annunciando che il duca d'Orlèans, figlio maggiore del re, ed il maresciallo Soult, ministro della guerra, si sarebbero messi alla testa di un esercito di 20.000 uomini per riconquistare Lione. I due attesero pazientemente che la calma fosse rientrata a Lione, così il [[3 dicembre]], senza spargimento di sangue, ma anche senza alcuna negoziazione e promesse, i soldati entrarono in città. 90 operai furono fermati, 11 di loro arrestati e poi liberati nel giugno [[1832]]. Casimir Perier dichiarò che la rivolta era stata organizzata «contro la libertà  del commercio e dell'industria» <ref>[http://fr.wikipedia.org/wiki/R%C3%A9volte_des_Canuts#La_reprise_en_main Révolte des Canuts]</ref> e che la società  non si sarebbe lasciata minacciare impunemente. Ed infatti, tre anni dopo, le istituzioni reagirono violentemente all'ennesima rivolta dei canuts.
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