Rinuncia ai diritti d'autore: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][)]" con "à)"
m (Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][)]" con "à)")
Riga 27: Riga 27:
Diversa è la posizione sviluppata da [[Utente:K2|K2]], confluita nell'elaborazione di un [[Anarcopyright|manifesto anarcopyright]], nel quale si afferma: «Giacché la conoscenza è un bene collettivo e l'anarchia non è il caos, ma una società  in cui il diritto e/o i principi etici regolamentano i rapporti sociali, riteniamo che tale diritto naturale e/o tali principi etici debbano regolamentare anche gli aspetti relativi al diritto (quello naturale, non quello positivo dello Stato) d'autore. In altre parole, non rinneghiamo, in chiave "comunista", la proprietà  intellettuale (anche se la terminologia non è di nostro gradimento: noi parliamo di maternità  intellettuale), ma il fatto che essa sia esclusiva: vogliamo impedire che essa possa creare sperequazioni sociali ed economiche. L'anarcopyright ha un fine ben preciso: non quello di impedire ad uno scrittore di vendere il suo libro, non quello di impedire al musicista di ricevere dei compensi per le proprie composizioni, non quello di promuovere la povertà  uguale per tutti, ma quello di non consentire ad alcuno la possibilità  di arricchirsi in modo esclusivo attraverso l'altrettanto esercizio esclusivo dei diritti d'autore. Affinché ciò avvenga, è necessario un diritto naturale sulla base del quale l'autore non abbia diritti esclusivi. Tuttavia, essendo l'anarcopyright, nella futura società  anarchica come nella presente, una libera scelta individuale e non, in chiave "comunista", un'imposizione calata dall'alto sulla base di chissà  quale "diritto naturale rivelato", i sostenitori dell'anarcopyright non hanno la pretesa di escludere le opinioni altrui (nemmeno quelle di chi veda nella formula ''tutti i diritti riservati'' una forma di diritto naturale). Pertanto, il sostenitore dell'anarcopyright applica la sua teoria dichiarando che sull'opera e sui suoi derivati non esistono diritti esclusivi (''nessun diritto su questa voce e sui suoi derivati è riservato''): in questo modo chi non condivide l'anarcopyright non potrà  modificare l'opera ed acquisire diritti esclusivi sull'opera modificata. E non potrà  farlo, non perché è il diritto dello Stato ad impedirlo, ma perché ad impedirlo è il diritto naturale che l'anarcopyright rappresenta.».
Diversa è la posizione sviluppata da [[Utente:K2|K2]], confluita nell'elaborazione di un [[Anarcopyright|manifesto anarcopyright]], nel quale si afferma: «Giacché la conoscenza è un bene collettivo e l'anarchia non è il caos, ma una società  in cui il diritto e/o i principi etici regolamentano i rapporti sociali, riteniamo che tale diritto naturale e/o tali principi etici debbano regolamentare anche gli aspetti relativi al diritto (quello naturale, non quello positivo dello Stato) d'autore. In altre parole, non rinneghiamo, in chiave "comunista", la proprietà  intellettuale (anche se la terminologia non è di nostro gradimento: noi parliamo di maternità  intellettuale), ma il fatto che essa sia esclusiva: vogliamo impedire che essa possa creare sperequazioni sociali ed economiche. L'anarcopyright ha un fine ben preciso: non quello di impedire ad uno scrittore di vendere il suo libro, non quello di impedire al musicista di ricevere dei compensi per le proprie composizioni, non quello di promuovere la povertà  uguale per tutti, ma quello di non consentire ad alcuno la possibilità  di arricchirsi in modo esclusivo attraverso l'altrettanto esercizio esclusivo dei diritti d'autore. Affinché ciò avvenga, è necessario un diritto naturale sulla base del quale l'autore non abbia diritti esclusivi. Tuttavia, essendo l'anarcopyright, nella futura società  anarchica come nella presente, una libera scelta individuale e non, in chiave "comunista", un'imposizione calata dall'alto sulla base di chissà  quale "diritto naturale rivelato", i sostenitori dell'anarcopyright non hanno la pretesa di escludere le opinioni altrui (nemmeno quelle di chi veda nella formula ''tutti i diritti riservati'' una forma di diritto naturale). Pertanto, il sostenitore dell'anarcopyright applica la sua teoria dichiarando che sull'opera e sui suoi derivati non esistono diritti esclusivi (''nessun diritto su questa voce e sui suoi derivati è riservato''): in questo modo chi non condivide l'anarcopyright non potrà  modificare l'opera ed acquisire diritti esclusivi sull'opera modificata. E non potrà  farlo, non perché è il diritto dello Stato ad impedirlo, ma perché ad impedirlo è il diritto naturale che l'anarcopyright rappresenta.».


Prima ancora, l'anarcopediano [[Utente:A★G|A★G]], aveva pubblicato un articolo intitolato [[Anti-Licenza Anarchica]], definita come «una evoluzione anarchica dei concetti di licenza [[copyleft]] e di [[pubblico dominio]]». «Con una anti-licenza l'autore esprime il desiderio che la propria opera possa essere condivisa e modificata liberamente da altre persone, e rifiuta intromissioni dello Stato. Le anti-licenze dovrebbero: a) non contenere riferimenti o fare affidamento a leggi dello Stato; b) rifiutare la proprietà  intellettuale, o almeno impedire che venga utilizzata per opprimere le persone (ad esempio, se inventi una cura salvavita, potresti richiedere che la paghino le persone ricche, ma non chi vive in condizioni di indigenza). Altre caratteristiche desiderabili: a) essere brevi (più semplici da interpretare, con meno ambiguità ) o contenere anche solo un paragrafo (in maniera che possa essere allegato al termine della pagina di Anarcopedia, per esempio); b) essere comprensibili (dovrebbero essere tradotte in qualsiasi lingua).».
Prima ancora, l'anarcopediano [[Utente:A★G|A★G]], aveva pubblicato un articolo intitolato [[Anti-Licenza Anarchica]], definita come «una evoluzione anarchica dei concetti di licenza [[copyleft]] e di [[pubblico dominio]]». «Con una anti-licenza l'autore esprime il desiderio che la propria opera possa essere condivisa e modificata liberamente da altre persone, e rifiuta intromissioni dello Stato. Le anti-licenze dovrebbero: a) non contenere riferimenti o fare affidamento a leggi dello Stato; b) rifiutare la proprietà  intellettuale, o almeno impedire che venga utilizzata per opprimere le persone (ad esempio, se inventi una cura salvavita, potresti richiedere che la paghino le persone ricche, ma non chi vive in condizioni di indigenza). Altre caratteristiche desiderabili: a) essere brevi (più semplici da interpretare, con meno ambiguità) o contenere anche solo un paragrafo (in maniera che possa essere allegato al termine della pagina di Anarcopedia, per esempio); b) essere comprensibili (dovrebbero essere tradotte in qualsiasi lingua).».


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
64 364

contributi