Ribellione/Rivolta: differenze tra le versioni

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Il concetto di rivolta è uno dei capisaldi del pensiero filosofico di [[Max Stirner]], il quale, specialmente in ''L'Unico e la sua Proprietà '', ne rimarca più volte la differenza rispetto al concetto di [[rivoluzione]].  
Il concetto di rivolta è uno dei capisaldi del pensiero filosofico di [[Max Stirner]], il quale, specialmente in ''L'Unico e la sua Proprietà '', ne rimarca più volte la differenza rispetto al concetto di [[rivoluzione]].  


: «La [[rivoluzione]], come per esempio quella auspicata da Marx, appartiene al popolo e intende sostituire una società con un'altra; la rivolta o ribellione individuale appartiene al singolo individuo. Rivoluzione e Rivolta non devono essere presi per sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento dello stato di cose esistente, dello statuto dello Stato o della Società; essa è dunque un atto politico o sociale. La seconda, pur comportando inevitabilmente una trasformazione dell'ordine costituito, non ha in questa trasformazione il suo punto di partenza. Essa deriva dal fatto che gli uomini sono scontenti di se stessi e di ciò che li circonda. Essa non è una levata di scudi, ma un sollevamento di individui, una ribellione che non si preoccupa assolutamente delle istituzioni che potrà produrre. La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo. Essa non fa che liberare il mio Me dallo stato di cose esistente, il quale, dal momento in cui me ne congedo, viene meno e cade in putrefazione! La rivoluzione mira ad un'organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle "istituzioni"... Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali, ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istituzioni nuove; la ribellione ci domanda di sollevarci o innalzarci.» <ref>[http://achatnuarproduction.blogspot.it/2013/08/rivoluzione-e-rivolta-secondo-max.html Rivoluzione e rivolta secondo Max Stirner]</ref>
: «La [[rivoluzione]], come per esempio quella auspicata da Marx, appartiene al popolo e intende sostituire una società con un'altra; la rivolta o ribellione individuale appartiene al singolo individuo. Rivoluzione e Rivolta non devono essere presi per sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento dello stato di cose esistente, dello statuto dello Stato o della Società; essa è dunque un atto politico o sociale. La seconda, pur comportando inevitabilmente una trasformazione dell'ordine costituito, non ha in questa trasformazione il suo punto di partenza. Essa deriva dal fatto che gli uomini sono scontenti di stessi e di ciò che li circonda. Essa non è una levata di scudi, ma un sollevamento di individui, una ribellione che non si preoccupa assolutamente delle istituzioni che potrà produrre. La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo. Essa non fa che liberare il mio Me dallo stato di cose esistente, il quale, dal momento in cui me ne congedo, viene meno e cade in putrefazione! La rivoluzione mira ad un'organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle "istituzioni"... Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali, ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istituzioni nuove; la ribellione ci domanda di sollevarci o innalzarci.» <ref>[http://achatnuarproduction.blogspot.it/2013/08/rivoluzione-e-rivolta-secondo-max.html Rivoluzione e rivolta secondo Max Stirner]</ref>


Un altro autore di tendenze libertarie che affrontò il tema della rivolta fu [[Albert Camus]]. In particolare lo fece nel suo celebre libro ''L'uomo in rivolta'', in cui distingue la rivolta storica da quella metafisica ed artistica. Nella prima l'uomo non fa altro che sacrificare il valore dell'[[individuo]] con quello della storia (vedi [[nazismo]] e [[bolscevismo]]); in quella metafisica, sostituendo a Dio l'uomo, gli esseri umani trovano nuove giustificazioni alle più atroci ed arbitrarie barbarie. Per camus, l'unica speranza sta nella rivolta artistica, unica possibilità per l'uomo di trovare una risposta ad un mondo dominato dall'assurdo <ref>Sempre di Camus si veda ''Il mito di Sisifo''</ref>.
Un altro autore di tendenze libertarie che affrontò il tema della rivolta fu [[Albert Camus]]. In particolare lo fece nel suo celebre libro ''L'uomo in rivolta'', in cui distingue la rivolta storica da quella metafisica ed artistica. Nella prima l'uomo non fa altro che sacrificare il valore dell'[[individuo]] con quello della storia (vedi [[nazismo]] e [[bolscevismo]]); in quella metafisica, sostituendo a Dio l'uomo, gli esseri umani trovano nuove giustificazioni alle più atroci ed arbitrarie barbarie. Per camus, l'unica speranza sta nella rivolta artistica, unica possibilità per l'uomo di trovare una risposta ad un mondo dominato dall'assurdo <ref>Sempre di Camus si veda ''Il mito di Sisifo''</ref>.
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