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== La storia della radio ==
== La storia della radio ==


'''Radio Blackout''' nasce a Torino nell'autunno del [[1992]]. La prima sede fu in via Sant’Anselmo 13. Radio Blackout sin dalla sua fondazione si è occupata di tutti gli aspetti possibili legati alla [[Controinformazione|controinformazione]] e all'opposizione al sistema di potere vigente (anticlericalismo, antiautoritarismo, [[antirazzismo]], in sostegno agli [[squat]], ecc.). Ama autodefinirsi come una «voce contro tutti, una stazione contro la nazione! '''''ONE STATION AGAINST THE NATION!'''''»
'''Radio Blackout''' nasce a Torino nell'autunno del [[1992]]. La prima sede fu in via Sant'Anselmo 13. Radio Blackout sin dalla sua fondazione si è occupata di tutti gli aspetti possibili legati alla [[Controinformazione|controinformazione]] e all'opposizione al sistema di potere vigente (anticlericalismo, antiautoritarismo, [[antirazzismo]], in sostegno agli [[squat]], ecc.). Ama autodefinirsi come una «voce contro tutti, una stazione contro la nazione! '''''ONE STATION AGAINST THE NATION!'''''»


Nel [[1995]] la redazione ha pubblicato un libro intitolato ''Ascolta questo libro, leggi questa radio'', che contiene «i ricordi, i propositi e le lamentele di tutti coloro che avevano fatto la radio fino a quel momento».
Nel [[1995]] la redazione ha pubblicato un libro intitolato ''Ascolta questo libro, leggi questa radio'', che contiene «i ricordi, i propositi e le lamentele di tutti coloro che avevano fatto la radio fino a quel momento».
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== La lotta contro la censura ==
== La lotta contro la censura ==
Il [[30 novembre]] [[2009]] è scaduta la concessione dello stabile di via Cecchi che (attualmente) ospita Radio Blackout. Il [[2 dicembre]] viene comunicato alla redazione che «in ragione della rifunzionalizzazione dell’area non potrà  darsi corso al rinnovo, tempo del rilascio 4 mesi», che in parole povere significa dover abbandonare lo stabile di via Cecchi. Questa decisione è da considerare come un attacco frontale alla libera informazione, ovvero un tentativo di chiudere la radio.
Il [[30 novembre]] [[2009]] è scaduta la concessione dello stabile di via Cecchi che (attualmente) ospita Radio Blackout. Il [[2 dicembre]] viene comunicato alla redazione che «in ragione della rifunzionalizzazione dell'area non potrà  darsi corso al rinnovo, tempo del rilascio 4 mesi», che in parole povere significa dover abbandonare lo stabile di via Cecchi. Questa decisione è da considerare come un attacco frontale alla libera informazione, ovvero un tentativo di chiudere la radio.


Da quel giorno la redazione sta lottando per evitare lo sgombero forzato: ha organizzato eventi, manifestazioni, cene sociali, concerti, ecc, allo scopo di far sì che l'esperienza di Radioblackout prosegua ancora a lungo.
Da quel giorno la redazione sta lottando per evitare lo sgombero forzato: ha organizzato eventi, manifestazioni, cene sociali, concerti, ecc, allo scopo di far sì che l'esperienza di Radioblackout prosegua ancora a lungo.
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