Post-anarchismo: differenze tra le versioni

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Il post-anarchismo non intende quindi superare l'[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà, trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX e XX secolo.
Il post-anarchismo non intende quindi superare l'[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà, trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX e XX secolo.


Per quanto dal punto di vista strettamente genealogico il termine post-anarchismo sia comparso per la prima volta nel breve testo di [[Hakim Bey]] dal titolo ''Post-Anarchism Anarchy'' ([[1987]]) <ref>Hakim Bey, ''[https://web.archive.org/web/20170910232921/http://deoxy.org/meme/Post-Anarchism_Anarchy Post-Anarchism Anarchy]'' (marzo 1987).</ref>, i maggiori pensatori che hanno sviluppato la filosofia post-anarchica sono
Dal punto di vista strettamente genealogico, il termine post-anarchismo compare per la prima volta nel breve testo di [[Hakim Bey]] dal titolo ''Post-Anarchism Anarchy'' ([[1987]]) <ref>Hakim Bey, ''[https://web.archive.org/web/20170910232921/http://deoxy.org/meme/Post-Anarchism_Anarchy Post-Anarchism Anarchy]'' (marzo 1987).</ref>. Lo sviluppo della filosofia post-anarchica inizia, però, da un libro di [[Todd May]], un docente universitario statunitense che nel [[1994]] pubblica ''The Political Philosophy of Poststructuralist Anarchism'', opera in cui viene enunciata l'integrazione nell'anarchismo di importanti elementi concettuali tratti dal post-strutturalismo. <ref>May aveva già iniziato questa riflessione nel [[1989]] in un articolo intitolato ''Is Post-Structuralist Political Theory Anarchist?'', lavoro che però, essendo stato pubblicato da una rivista di filosofia con scarsa diffusione, era passato relativamente inosservato. Stessa cosa era accaduta con il saggio intitolato ''Poststructuralism and the Epistemological Basis of Anarchism'', pubblicato nel [[1993]] da un altro decente universitario, [[Andrew Koch]], di nuovo su una rivista di filosofia scarsamente diffusa.</ref> Nel [[2001]] un docente universitario australiano, [[Saul Newman]], nell'ultimo capitolo del libro intitolato ''From Bakunin to Lacan: Anti-Authoritarianism and the Dislocation of Power'', invita esplicitamente ad avanzare verso «una politica post-anarchica», impiegando gli strumenti elaborati dal post-strutturalismo. L'anno successivo, un altro docente universitario, il californiano [[Lewis Call]], pubblica un saggio intitolato ''Postmodern Anarchism'', in cui entrano in competizione tre possibili denominazioni: «anarchismo post-strutturalista», «anarchismo post-moderno» e «post-anarchismo» (alla fine sarà quest'ultima a imporsi).
[[Andrew Koch]] e [[Todd May]], anche se il saggio ''Da Bakunin a Lacan'' di [[Saul Newman]] ha permesso una formulazione leggermente diversa e più sostanziale di questa teoria.
Nel febbraio del [[2003]], su iniziativa di [[Jason Adams]] (uno degli organizzatori della grande manifestazione di Seattle del [[1999]]), viene creato un sito web denominato ''Post Anarchism'', utilizzato come piattaforma per molti scambi e dibattiti. Nel [[2011]] [[Duane Rousselle]], fondatore ed editore del giornale ''Anarchist Developments in Cultural Studies'' e lmembro del progetto ''The Anarchist Library'', pubblica l'antologia ''Post-Anarchism Reader''.


== Approcci al post-anarchismo ==
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