Pio Turroni: differenze tra le versioni

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Quando termina la seconda guerra mondiale si impegna nel rilancio della [[stampa libertaria]]: promuove la rinascita di «[[Umanità  Nova]]», dei numeri unici di «Bresci», «I martiri di Chicago», «Olocausto» (insieme ad [[Armando Borghi]], [[Umberto Consiglio]] <ref>Umberto Consiglio fu fra i protagonisti de ''La Rivolta della colonia anarchica di Tunisi''.</ref> e [[Primo Bassi]]) <ref>[http://www.castelbolognese.org/primobassi.htm Biografia di Bassi]
Quando termina la seconda guerra mondiale si impegna nel rilancio della [[stampa libertaria]]: promuove la rinascita di «[[Umanità  Nova]]», dei numeri unici di «Bresci», «I martiri di Chicago», «Olocausto» (insieme ad [[Armando Borghi]], [[Umberto Consiglio]] <ref>Umberto Consiglio fu fra i protagonisti de ''La Rivolta della colonia anarchica di Tunisi''.</ref> e [[Primo Bassi]]) <ref>[http://www.castelbolognese.org/primobassi.htm Biografia di Bassi]


'''Bibliografia''': Scritti di Bassi: ''Lettere clandestine dalle case di pena'', Imola 1945; ''L'Anarchismo nel movimento operaio'', "UN" 14-21-28 feb., 7-14 mar. 1965; ''Anarchici e resistenza antifascista'', in Imola Medaglia d'Oro, Imola 1985. Scritti su Bassi: ''Almanacco libertario pro vittime politiche'', Ginevra 1929; ''Ci'', Imola Nostra..., N. Galassi, I''mola dal fascismo alla liberazione'' 1930-1945, Bologna 1995; L. Fabbri, Luigi Fabbri. ''Storia di un uomo libero'', Pisa 1996, ad indicem.</ref> ed è redattore e direttore responsabile de ''L'Aurora'' di Forlì ([[1950]]). In quegli anni partecipa attivamente anche alla ricostruzione del movimento anarchico: è a Milano al congresso costitutivo della [[Federazione Comunista Anarchica Alta Italia]] ([[23 giugno|23]]-[[25 giugno]] [[1945]]) e soprattutto al [[Congresso di Carrara|Congresso costitutivo]] della [[FAI]] di Carrara ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]), dove è nominato membro della commissione cultura.<ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
'''Bibliografia''': Scritti di Bassi: ''Lettere clandestine dalle case di pena'', Imola 1945; ''L'Anarchismo nel movimento operaio'', "UN" 14-21-28 feb., 7-14 mar. 1965; ''Anarchici e resistenza antifascista'', in Imola Medaglia d'Oro, Imola 1985. Scritti su Bassi: ''Almanacco libertario pro vittime politiche'', Ginevra 1929; ''Ci'', Imola Nostra..., N. Galassi, I''mola dal fascismo alla liberazione'' 1930-1945, Bologna 1995; L. Fabbri, Luigi Fabbri. ''Storia di un uomo libero'', Pisa 1996, ad indicem.</ref> ed è redattore e direttore responsabile de ''L'Aurora'' di Forlì ([[1950]]). In quegli anni partecipa attivamente anche alla ricostruzione del movimento anarchico: è a Milano al congresso costitutivo della [[Federazione Comunista Anarchica Alta Italia]] ([[23 giugno|23]]-[[25 giugno]] [[1945]]) e soprattutto al [[Congresso di Carrara|Congresso costitutivo]] della [[FAI]] di Carrara ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]), dove è nominato membro della commissione cultura. <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>


Tra il [[1946]] e il [[1947]] sostiene l'attivismo dei giovani anarchici, in particolare quelli del gruppo milanese Gioventù anarchica ed è anche il fondatore, insieme a [[Gigi Damiani]], del quindicinale [[L'Antistato]], portavoce della corrente antiorganizzatrice e che sarà  pubblicato per 26 anni. Proprio come "gerente" del quindicinale è condannato a 6 mesi con la condizionale per «vilipendio alla magistratura». Altri tre processi lo vedono protagonista per incitazione alla disobbedienza delle leggi e per «propaganda antielettorale» nel [[1951]] (della stessa accusa deve rispondere anche il suo amico e anarchico [[Aurelio Chessa]]).<ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
Tra il [[1946]] e il [[1947]] sostiene l'attivismo dei giovani anarchici, in particolare quelli del gruppo milanese Gioventù anarchica ed è anche il fondatore, insieme a [[Gigi Damiani]], del quindicinale [[L'Antistato]], portavoce della corrente antiorganizzatrice e che sarà  pubblicato per 26 anni. Proprio come "gerente" del quindicinale è condannato a 6 mesi con la condizionale per «vilipendio alla magistratura». Altri tre processi lo vedono protagonista per incitazione alla disobbedienza delle leggi e per «propaganda antielettorale» nel [[1951]] (della stessa accusa deve rispondere anche il suo amico e anarchico [[Aurelio Chessa]]). <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>


Si guadagna da vivere svolgendo principalmente l'attività  di muratore, sempre circondato da amici e compagni fedelissimi: [[Raffaele Schiavina]], [[Aurelio Chessa]], [[Gigi Damiani]], [[Armando Borghi]] e [[Michele Damiano]]. È proprio insieme a questo gruppo che intraprende una battaglia contro il comitato redazionale de [[L'Impulso]] ([[Pier Carlo Masini]], [[Arrigo Cervetto]], [[Ugo Scattoni]], [[Lorenzo Parodi]] e [[Renzo Sbriccoli]]), accusato da Turroni e compagni di deriva «sindacalista e organizzativa» estranea al movimento anarchico. A loro volta il gruppo de [[L'Impulso]], che nel frattempo diviene l'organo propagandistico dei [[Gruppi_Anarchici_di_Azione_Proletaria|GAAP]], accusa [[Volontà]] e [[L'Aurora]] di avere idee obsolete e non consone alla fase storica del momento. <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
Si guadagna da vivere svolgendo principalmente l'attività  di muratore, sempre circondato da amici e compagni fedelissimi: [[Raffaele Schiavina]], [[Aurelio Chessa]], [[Gigi Damiani]], [[Armando Borghi]] e [[Michele Damiano]]. È proprio insieme a questo gruppo che intraprende una battaglia contro il comitato redazionale de [[L'Impulso]] ([[Pier Carlo Masini]], [[Arrigo Cervetto]], [[Ugo Scattoni]], [[Lorenzo Parodi]] e [[Renzo Sbriccoli]]), accusato da Turroni e compagni di deriva «sindacalista e organizzativa» estranea al movimento anarchico. A loro volta il gruppo de [[L'Impulso]], che nel frattempo diviene l'organo propagandistico dei [[Gruppi_Anarchici_di_Azione_Proletaria|GAAP]], accusa [[Volontà]] e [[L'Aurora]] di avere idee obsolete e non consone alla fase storica del momento. <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
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=== L'ultimo periodo ===
=== L'ultimo periodo ===


Negli anni 70 è particolarmente attivo nel cercare collegamenti tra gli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] di vario orientamento in modo da creare un fronte comune in funzione propagandistica e soprattutto contro la [[repressione]] di [[Stato]]. Terminata l'attività  di muratore, potrebbe ricevere la pensione di guerra dallo [[Stato]], ma fedele ai suoi principi rifiuta sdegnosamente tali emolumenti. Ammalatosi di cancro, muore a Cesena il [[7 aprile]] [[1982]].<ref name="diio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 639 </ref>
Negli anni 70 è particolarmente attivo nel cercare collegamenti tra gli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] di vario orientamento in modo da creare un fronte comune in funzione propagandistica e soprattutto contro la [[repressione]] di [[Stato]]. Terminata l'attività  di muratore, potrebbe ricevere la pensione di guerra dallo [[Stato]], ma fedele ai suoi principi rifiuta sdegnosamente tali emolumenti. Ammalatosi di cancro, muore a Cesena il [[7 aprile]] [[1982]]. <ref name="diio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 639 </ref>
== Pio Turroni e Nestor Makhno==
== Pio Turroni e Nestor Makhno==
[[File:Machno.jpg|thumb|140 px|Nestor Makhno]]
[[File:Machno.jpg|thumb|140 px|Nestor Makhno]]
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Durante la presentazione alla prima edizione italiana del libro ''[[Nestor Makhno]]: La rivoluzione russa in ucraina Marzo 1917 - Aprile 1918'', rilasciò un'intervista a
Durante la presentazione alla prima edizione italiana del libro ''[[Nestor Makhno]]: La rivoluzione russa in ucraina Marzo 1917 - Aprile 1918'', rilasciò un'intervista a
Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi su [[Lev Trotskij]], accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione Russa'', celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" Denikin <ref> [https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Ivanovi%C4%8D_Denikin Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle reazionarie Armate bianche.</ref>, Petliura <ref> Petliura conosciuto anche come Simon Petlyura (10 maggio 1879 - 25 maggio 1926), pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e statista, ha guidato la reazione bianca tanto contro [[Nestor Makhno]] quanto contro i bolscevichi. Il [[25 maggio]] [[1926]] Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo Schwartzbard conosciuto come [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard ''Sholom''], compagno di [[Nestor Makhno]] nella capitale francese (a dimostrazione dell'infondatezza delle accuse di antisemtismo)</ref> e Wrangel <ref> Pëtr Nikolaevič Wrangel (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, 1878 - Bruxelles 1928), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'apr. 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco. Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>.
Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi su [[Lev Trotskij]], accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione Russa'', celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" Denikin <ref> [https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Ivanovi%C4%8D_Denikin Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle reazionarie Armate bianche.</ref>, Petliura <ref> Petliura conosciuto anche come Simon Petlyura (10 maggio 1879 - 25 maggio 1926), pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e statista, ha guidato la reazione bianca tanto contro [[Nestor Makhno]] quanto contro i bolscevichi. Il [[25 maggio]] [[1926]] Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo Schwartzbard conosciuto come [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard ''Sholom''], compagno di [[Nestor Makhno]] nella capitale francese (a dimostrazione dell'infondatezza delle accuse di antisemtismo)</ref> e Wrangel <ref> Pëtr Nikolaevič Wrangel (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, 1878 - Bruxelles 1928), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'apr. 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco. Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>.
Tanto meno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali [[Lev Trotskij]] fu costretto a ricorrere anche all'arma della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro gli antistalinisti, accusando [[Nestor Makhno]] di antisemitismo. Accuse infondate e respinte da molti anarchici, tra cui [[Voline]] e lo stesso Turroni.<ref name="tradi"> Riguardo alle assurde accuse di antisemitismo rivolte a Nestor Makhno si legga [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina], concentrandosi in particolare nella lettura dell'ultimo capitolo intitolato "Le calunnie" </ref>
Tanto meno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali [[Lev Trotskij]] fu costretto a ricorrere anche all'arma della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro gli antistalinisti, accusando [[Nestor Makhno]] di antisemitismo. Accuse infondate e respinte da molti anarchici, tra cui [[Voline]] e lo stesso Turroni. <ref name="tradi"> Riguardo alle assurde accuse di antisemitismo rivolte a Nestor Makhno si legga [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina], concentrandosi in particolare nella lettura dell'ultimo capitolo intitolato "Le calunnie" </ref>
==Note==
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