Pio Turroni: differenze tra le versioni

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[[File:Pioturroni1.jpg|thumb|230 px|Pio Turroni]]'''Pio Turroni''' (Cesena, [[30 maggio]] [[1906]] - Cesena, [[7 aprile]] [[1982]]), di professione muratore, è stato un anarchico italiano.
[[File:Pioturroni1.jpg|thumb|300px|Pio Turroni]]'''Pio Turroni''' (Cesena, [[30 maggio]] [[1906]] - Cesena, [[7 aprile]] [[1982]]), di professione muratore, è stato un anarchico italiano.


==Biografia ==
==Biografia ==
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=== Tra i due conflitti mondiali ===
=== Tra i due conflitti mondiali ===
Nel [[1923]], per evitare la [[repressione]] [[Fascismo|fascista]], è costretto a riparare con i fratelli in [[Belgio]]. Giunto poi in [[Francia]] nel [[1925]], dove si trova una foltissima comunità di [[antifascismo|antifascisti]] esuli dall'[[Italia]], è attivo nella propaganda anarchica, nell'organizzazione dell'[[antifascismo]] e nelle campagne volte ad impedire l'esecuzione di [[Sacco e Vanzetti]] negli [[Stati Uniti]].  
Nel [[1923]], per evitare la [[repressione]] [[Fascismo|fascista]], è costretto a riparare con i fratelli in [[Belgio]]. Giunto poi in [[Francia]] nel [[1925]], dove si trova una foltissima comunità di [[antifascismo|antifascisti]] esuli dall'[[Italia]], è attivo nella propaganda anarchica, nell'organizzazione dell'[[antifascismo]] e nelle campagne volte ad impedire l'esecuzione di [[Sacco e Vanzetti]] negli [[Stati Uniti]].  


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===La guerra e l'attività anarchica nel dopo guerra ===
===La guerra e l'attività anarchica nel dopo guerra ===
Rilasciato nel maggio [[1940]], è nuovamente tratto in arresto qualche giorno dopo e rinchiuso nel campo di concentramento di Villemagne, da cui però evade nel gennaio [[1941]] per sfuggire ad una possibile estradizione in [[Italia]]. L'intenzione, grazie all'intervento di [[Emilio Lussu]], è quello di espatriare in [[Messico]], paese che gli concederebbe il passaporto di «apatride». Il tentativo di fuga però fallisce e Turroni è arrestato e trattenuto presso il Forte "Saint-Jean" (Marsiglia) <ref>Nel periodo in cui fu detenuto, si trovava in [[carcere]] anche uno dei più conosciuti leader [[antifascismo|antifascisti]], ovvero il comunista Luigi Longo, per il quale nel [[1942]] i compagni organizzarono senza fortuna la fuga.</ref>, da cui però ancora una volta riesce a scappare. Passando da Algeri, insieme a [[Leo Valliani]] e Orano, giunge a Casablanca e da qui in nave a Vera Cruz (Messico), dove sbarca il [[20 dicembre]] [[1941]]. In [[Messico]], dove risiederà per due anni, prosegue il suo instancabile attivismo anarchico, poi sceglie di "ritornare a casa": si imbarca prima verso il Belize (giugno [[1943]]) e poi verso la [[Gran Bretagna]], ma giunto a Liverpool è immediatamente arrestato.  
Rilasciato nel maggio [[1940]], è nuovamente tratto in arresto qualche giorno dopo e rinchiuso nel campo di concentramento di Villemagne, da cui però evade nel gennaio [[1941]] per sfuggire ad una possibile estradizione in [[Italia]]. L'intenzione, grazie all'intervento di [[Emilio Lussu]], è quello di espatriare in [[Messico]], paese che gli concederebbe il passaporto di «apatride». Il tentativo di fuga però fallisce e Turroni è arrestato e trattenuto presso il Forte "Saint-Jean" (Marsiglia) <ref>Nel periodo in cui fu detenuto, si trovava in [[carcere]] anche uno dei più conosciuti leader [[antifascismo|antifascisti]], ovvero il comunista Luigi Longo, per il quale nel [[1942]] i compagni organizzarono senza fortuna la fuga.</ref>, da cui però ancora una volta riesce a scappare. Passando da Algeri, insieme a [[Leo Valliani]] e Orano, giunge a Casablanca e da qui in nave a Vera Cruz (Messico), dove sbarca il [[20 dicembre]] [[1941]]. In [[Messico]], dove risiederà per due anni, prosegue il suo instancabile attivismo anarchico, poi sceglie di "ritornare a casa": si imbarca prima verso il Belize (giugno [[1943]]) e poi verso la [[Gran Bretagna]], ma giunto a Liverpool è immediatamente arrestato.  


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=== L'ultimo periodo ===
=== L'ultimo periodo ===
Negli anni 70 è particolarmente attivo nel cercare collegamenti tra gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] di vario orientamento in modo da creare un fronte comune in funzione propagandistica e soprattutto contro la [[repressione]] di [[Stato]]. Terminata l'attività di muratore, potrebbe ricevere la pensione di guerra dallo [[Stato]], ma fedele ai suoi principi rifiuta sdegnosamente tali emolumenti. Ammalatosi di cancro, muore a Cesena il [[7 aprile]] [[1982]]. <ref name="diio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 639 </ref>


Negli anni 70 è particolarmente attivo nel cercare collegamenti tra gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] di vario orientamento in modo da creare un fronte comune in funzione propagandistica e soprattutto contro la [[repressione]] di [[Stato]]. Terminata l'attività di muratore, potrebbe ricevere la pensione di guerra dallo [[Stato]], ma fedele ai suoi principi rifiuta sdegnosamente tali emolumenti. Ammalatosi di cancro, muore a Cesena il [[7 aprile]] [[1982]]. <ref name="diio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 639 </ref>
== Pio Turroni e Nestor Makhno==
== Pio Turroni e Nestor Makhno==
[[File:Machno.jpg|thumb|140 px|Nestor Makhno]]
[[File:Machno.jpg|thumb|140 px|Nestor Makhno]]
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Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi su [[Lev Trotskij]], accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione Russa'', celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" Denikin <ref> [https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Ivanovi%C4%8D_Denikin Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle reazionarie Armate bianche.</ref>, Petliura <ref> Petliura conosciuto anche come Simon Petlyura (10 maggio 1879 - 25 maggio 1926), pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e statista, ha guidato la reazione bianca tanto contro [[Nestor Makhno]] quanto contro i bolscevichi. Il [[25 maggio]] [[1926]] Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo Schwartzbard conosciuto come [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard ''Sholom''], compagno di [[Nestor Makhno]] nella capitale francese (a dimostrazione dell'infondatezza delle accuse di antisemtismo).</ref> e Wrangel <ref> Pëtr Nikolaevič Wrangel (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, 1878 - Bruxelles 1928), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla Prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'apr. 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco. Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>.
Luciano Ferraresi in cui espresse giudizi estremamente negativi su [[Lev Trotskij]], accusato in particolare di aver nascosto tanto in ''La mia vita'' quanto in ''Storia della Rivoluzione Russa'', celeberrimi libri di [[Lev Trotskij|Trotskij]], qualsiasi informazione su [[Nestor Makhno]] e le sue vittorie sui "reazionari bianchi" Denikin <ref> [https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Ivanovi%C4%8D_Denikin Anton Ivanovič Denikin] (Varsavia 1872 - Ann Arbor, Michigan 1947), generale russo, comandante delle reazionarie Armate bianche.</ref>, Petliura <ref> Petliura conosciuto anche come Simon Petlyura (10 maggio 1879 - 25 maggio 1926), pubblicista, scrittore, giornalista, politico ucraino e statista, ha guidato la reazione bianca tanto contro [[Nestor Makhno]] quanto contro i bolscevichi. Il [[25 maggio]] [[1926]] Petliura fu ucciso a Parigi dall'anarchico ebreo Schwartzbard conosciuto come [https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard ''Sholom''], compagno di [[Nestor Makhno]] nella capitale francese (a dimostrazione dell'infondatezza delle accuse di antisemtismo).</ref> e Wrangel <ref> Pëtr Nikolaevič Wrangel (Novo Aleksandrovsk, Kaunas, 1878 - Bruxelles 1928), generale russo, partecipò alla guerra contro il Giappone (1904-05), e alla Prima guerra mondiale al comando di una divisione di Cosacchi. Tenente generale (1917), dopo la morte del gen. L. G. Kornilov prese parte alla violenta lotta antiproletaria contro i bolscevichi, unendosi alle armate bianche del gen. A. I. Denikin. A seguito della sconfitta di quest'ultimo, nell'apr. 1920 assunse il comando supremo dell'esercito reazionario bianco. Si veda: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/V/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_V_168134.xml Portale Treccani]</ref>.
Tanto meno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali [[Lev Trotskij]] fu costretto a ricorrere anche all'arma della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro gli antistalinisti, accusando [[Nestor Makhno]] di antisemitismo. Accuse infondate e respinte da molti anarchici, tra cui [[Voline]] e lo stesso Turroni. <ref name="tradi"> Riguardo alle assurde accuse di antisemitismo rivolte a Nestor Makhno si legga [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina], concentrandosi in particolare nella lettura dell'ultimo capitolo intitolato "Le calunnie".</ref>
Tanto meno accennò alla resistenza che subì l'Armata Rossa dai [[Ucraina libertaria|rivoluzionari ucraini]], per sconfiggere i quali [[Lev Trotskij]] fu costretto a ricorrere anche all'arma della calunnia, eretto poi a sistema da [[Stalin]] contro gli antistalinisti, accusando [[Nestor Makhno]] di antisemitismo. Accuse infondate e respinte da molti anarchici, tra cui [[Voline]] e lo stesso Turroni. <ref name="tradi"> Riguardo alle assurde accuse di antisemitismo rivolte a Nestor Makhno si legga [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina], concentrandosi in particolare nella lettura dell'ultimo capitolo intitolato "Le calunnie".</ref>
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Pio Turroni, ''La Rivoluzione sconosciuta'', Edizioni Franchini, Carrara, 1976 2 volumi
*Pio Turroni, ''La Rivoluzione sconosciuta'', Edizioni Franchini, Carrara, 1976 2 volumi
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