Pio Turroni: differenze tra le versioni

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Durante il biennio [[1933]]-[[1935|35]] si dedica innanzitutto a compiti di propaganda in favore del [[Gruppo Edizioni libertarie (Brest)|Gruppo edizioni libertarie]] di Brest; con questi edita ''L'Operaiolatria''
Durante il biennio [[1933]]-[[1935|35]] si dedica innanzitutto a compiti di propaganda in favore del [[Gruppo Edizioni libertarie (Brest)|Gruppo edizioni libertarie]] di Brest; con questi edita ''L'Operaiolatria''
<ref>[http://www.socialismolibertario.it/operaiolatria.htm ''L'Operaiolatria'' di [[Camillo Berneri]]]</ref> di [[Camillo Berneri]], che tra l'altro dirigeva il gruppo, ''La guerra che viene'' di [[Simone Weil]] e ''Il governo forte'' di [[Francesco Amoroso]]. In questo periodo entra in contatto e in amicizia con [[Nestor Makhno]], anche lui esule a Parigi, che in prossimità della sua morte gli affiderà le memorie della sua vita. In questo periodo Pio Turroni sposa Nara, figlia di Bernardo Cremonini, uno dei massimi dirigenti anarchici in esilio, ma anche, sin dal 1927, spia e agente provocatore al servizio dell'Ovra fascista, il quale riferirà puntualmente tutto sul movimento anarchico, senza vergognarsi di riferire dettagliatamente anche sull'intensa attività politica del genero, evidentemente del tutto ignaro della vera identità del suocero <ref>Su Cremonini e Turroni, «Le spie del regime», Mauro Canali, ad indicem</ref>.  
<ref>[http://www.socialismolibertario.it/operaiolatria.htm ''L'Operaiolatria'' di [[Camillo Berneri]]]</ref> di [[Camillo Berneri]], che tra l'altro dirigeva il gruppo, ''La guerra che viene'' di [[Simone Weil]] e ''Il governo forte'' di [[Francesco Amoroso]]. In questo periodo entra in contatto e in amicizia con [[Nestor Makhno]], anche lui esule a Parigi, che in prossimità della sua morte gli affiderà le memorie della sua vita. In questo periodo Pio Turroni sposa Nara, figlia di Bernardo Cremonini, uno dei massimi dirigenti anarchici in esilio, ma anche, sin dal 1927, spia e agente provocatore al servizio dell'Ovra fascista, il quale riferirà puntualmente tutto sul movimento anarchico, senza vergognarsi di riferire dettagliatamente anche sull'intensa attività politica del genero, evidentemente del tutto ignaro della vera identità del suocero <ref>Su Cremonini e Turroni, «Le spie del regime», Mauro Canali</ref>.  


Nel [[1936]] Turroni soggiorna anche a Marsiglia e a Vichy, ma nell'agosto dello stesso anno, immediatamente dopo il golpe [[fascismo|fascista]] di Franco, si reca in [[Spagna]] ed entra nella sezione italiana della [[Colonna Ascaso]], poi denominata [[Colonna Rosselli]]. Inviato in combattimento, è ferito una prima volta il [[20 ottobre]] [[1936]] a Santa Quiteria Tardienta (Huesca) ed una seconda il [[3 marzo]] [[1937]] nei durissimi scontri di Belchite. Questo è anche il momento in cui con altri compagni, in particolare [[Attilio Bulzamini]] <ref>"[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2004/un06/art3108.html Attilio Bulzamini], di Imola, classe 1890, macchinista nelle ferrovie. Licenziato per motivi politici, operaio metalmeccanico alla Breda di Milano. Amico di [[Errico Malatesta]], è il primo ad accoglierlo quando il vecchio anarchico esce da San Vittore nel 1922.</ref>, presenta alla [[CNT]]-[[FAI]] un progetto per attentare alla vita di Mussolini che però non viene accettato per difficoltà organizzative. In strettissimi rapporti con [[Camillo Berneri]], nel luglio seguente il suo assassinio ([[5 maggio]] [[1937]]) porta alle stampe il libro dell'anarchico di Lodi dal titolo ''Mussolini alla conquista delle Baleari'' <ref name="baleari">[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/berneri_camillo/mussolini_alla_conquista_delle_baleari/pdf/mussol_p.pdf Mussolini alla conquista delle Baleari]</ref> <ref name="dizionario">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 636 </ref>.
Nel [[1936]] Turroni soggiorna anche a Marsiglia e a Vichy, ma nell'agosto dello stesso anno, immediatamente dopo il golpe [[fascismo|fascista]] di Franco, si reca in [[Spagna]] ed entra nella sezione italiana della [[Colonna Ascaso]], poi denominata [[Colonna Rosselli]]. Inviato in combattimento, è ferito una prima volta il [[20 ottobre]] [[1936]] a Santa Quiteria Tardienta (Huesca) ed una seconda il [[3 marzo]] [[1937]] nei durissimi scontri di Belchite. Questo è anche il momento in cui con altri compagni, in particolare [[Attilio Bulzamini]] <ref>"[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2004/un06/art3108.html Attilio Bulzamini], di Imola, classe 1890, macchinista nelle ferrovie. Licenziato per motivi politici, operaio metalmeccanico alla Breda di Milano. Amico di [[Errico Malatesta]], è il primo ad accoglierlo quando il vecchio anarchico esce da San Vittore nel 1922.</ref>, presenta alla [[CNT]]-[[FAI]] un progetto per attentare alla vita di Mussolini che però non viene accettato per difficoltà organizzative. In strettissimi rapporti con [[Camillo Berneri]], nel luglio seguente il suo assassinio ([[5 maggio]] [[1937]]) porta alle stampe il libro dell'anarchico di Lodi dal titolo ''Mussolini alla conquista delle Baleari'' <ref name="baleari">[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/berneri_camillo/mussolini_alla_conquista_delle_baleari/pdf/mussol_p.pdf Mussolini alla conquista delle Baleari]</ref> <ref name="dizionario">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 636 </ref>.
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Quando termina la seconda guerra mondiale si impegna nel rilancio della [[stampa libertaria]]: promuove la rinascita di «[[Umanità Nova]]», dei numeri unici di «Bresci», «I martiri di Chicago», «Olocausto» (insieme ad [[Armando Borghi]], [[Umberto Consiglio]] <ref>Umberto Consiglio fu fra i protagonisti de ''La Rivolta della colonia anarchica di Tunisi''.</ref> e [[Primo Bassi]]) <ref>[http://www.castelbolognese.org/primobassi.htm Biografia di Bassi]
Quando termina la seconda guerra mondiale si impegna nel rilancio della [[stampa libertaria]]: promuove la rinascita di «[[Umanità Nova]]», dei numeri unici di «Bresci», «I martiri di Chicago», «Olocausto» (insieme ad [[Armando Borghi]], [[Umberto Consiglio]] <ref>Umberto Consiglio fu fra i protagonisti de ''La Rivolta della colonia anarchica di Tunisi''.</ref> e [[Primo Bassi]]) <ref>[http://www.castelbolognese.org/primobassi.htm Biografia di Bassi]


'''Bibliografia''': Scritti di Bassi: ''Lettere clandestine dalle case di pena'', Imola 1945; ''L'Anarchismo nel movimento operaio'', "UN" 14-21-28 feb., 7-14 mar. 1965; ''Anarchici e resistenza antifascista'', in Imola Medaglia d'Oro, Imola 1985. Scritti su Bassi: ''Almanacco libertario pro vittime politiche'', Ginevra 1929; ''Ci'', Imola Nostra..., N. Galassi, I''mola dal fascismo alla liberazione'' 1930-1945, Bologna 1995; L. Fabbri, Luigi Fabbri. ''Storia di un uomo libero'', Pisa 1996, ad indicem.</ref> ed è redattore e direttore responsabile de ''L'Aurora'' di Forlì ([[1950]]). In quegli anni partecipa attivamente anche alla ricostruzione del movimento anarchico: è a Milano al congresso costitutivo della [[Federazione Comunista Anarchica Alta Italia]] ([[23 giugno|23]]-[[25 giugno]] [[1945]]) e soprattutto al [[Congresso di Carrara|Congresso costitutivo]] della [[FAI]] di Carrara ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]), dove è nominato membro della commissione cultura. <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
'''Bibliografia''': Scritti di Bassi: ''Lettere clandestine dalle case di pena'', Imola 1945; ''L'Anarchismo nel movimento operaio'', "UN" 14-21-28 feb., 7-14 mar. 1965; ''Anarchici e resistenza antifascista'', in Imola Medaglia d'Oro, Imola 1985. Scritti su Bassi: ''Almanacco libertario pro vittime politiche'', Ginevra 1929; ''Ci'', Imola Nostra..., N. Galassi, I''mola dal fascismo alla liberazione'' 1930-1945, Bologna 1995; L. Fabbri, Luigi Fabbri. ''Storia di un uomo libero'', Pisa 1996.</ref> ed è redattore e direttore responsabile de ''L'Aurora'' di Forlì ([[1950]]). In quegli anni partecipa attivamente anche alla ricostruzione del movimento anarchico: è a Milano al congresso costitutivo della [[Federazione Comunista Anarchica Alta Italia]] ([[23 giugno|23]]-[[25 giugno]] [[1945]]) e soprattutto al [[Congresso di Carrara|Congresso costitutivo]] della [[FAI]] di Carrara ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]), dove è nominato membro della commissione cultura. <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>


Tra il [[1946]] e il [[1947]] sostiene l'attivismo dei giovani anarchici, in particolare quelli del gruppo milanese Gioventù anarchica ed è anche il fondatore, insieme a [[Gigi Damiani]], del quindicinale [[L'Antistato]], portavoce della corrente antiorganizzatrice e che sarà pubblicato per 26 anni. Proprio come "gerente" del quindicinale è condannato a 6 mesi con la condizionale per «vilipendio alla magistratura». Altri tre processi lo vedono protagonista per incitazione alla disobbedienza delle leggi e per «propaganda antielettorale» nel [[1951]] (della stessa accusa deve rispondere anche il suo amico e anarchico [[Aurelio Chessa]]). <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
Tra il [[1946]] e il [[1947]] sostiene l'attivismo dei giovani anarchici, in particolare quelli del gruppo milanese Gioventù anarchica ed è anche il fondatore, insieme a [[Gigi Damiani]], del quindicinale [[L'Antistato]], portavoce della corrente antiorganizzatrice e che sarà pubblicato per 26 anni. Proprio come "gerente" del quindicinale è condannato a 6 mesi con la condizionale per «vilipendio alla magistratura». Altri tre processi lo vedono protagonista per incitazione alla disobbedienza delle leggi e per «propaganda antielettorale» nel [[1951]] (della stessa accusa deve rispondere anche il suo amico e anarchico [[Aurelio Chessa]]). <ref name="dizio">Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637 </ref>
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