Pietro Valpreda: differenze tra le versioni

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Inizialmente frequenta soprattutto i circoli anarchici lombardi, ma la sua professione di ballerino lo porta a conoscere in giro per l'[[Italia]] diverse realtà  del [[movimento anarchico]] italiano. In particolare entra in buooni rapporti con gli ambienti romani.  
Inizialmente frequenta soprattutto i circoli anarchici lombardi, ma la sua professione di ballerino lo porta a conoscere in giro per l'[[Italia]] diverse realtà  del [[movimento anarchico]] italiano. In particolare entra in buooni rapporti con gli ambienti romani.  


A Milano,a partire dal [[1963]], frequenta il circolo la ''Gioventù Libertaria'', di cui [[Giuseppe Pinelli]] è uno dei fondatori, poi dal  [[1965]] il "Sacco e Vanzetti" di via Murillo, da cui gli anarchici saranno sfrattati [[1967|due anni dopo]] a causa di alcuni dissapori con i "[[provo]]" italiani. Nasce così il circolo [[Circolo_anarchico_Ponte_della_Ghisolfa|Ponte della Ghisolfa]], in cui Valpreda si inserisce pienamente, anche se non disdegna di rapportarsi con le aree più marginali del movimento organizzato. A Roma, nel [[1969]], frequenta  il [[circolo Bakunin]], dove è in atto un conflitto tra una parte più "moderata" e una più "arrabbiata". Valpreda si schiera con quest'ultimi. Il suo gruppo, secondo la testimonianza di [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/284/10.htm Paolo Finzi] ([[circolo_anarchico_22_Marzo#Attivit.C3.A0_e_polemiche|peraltro contestata dagli amici e compagni di Valpreda]]), si caratterizza per numerose azioni ritenute sconsiderate e provocatorie, e per questo sarà  inviso a buona parte degli anarchici italiani: nel [[1969]], durante un corteo a Milano, si distinguono per il coro urlato a squarciagola: «Bombe, sangue e anarchia!» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/284/10.htm Articolo A-rivista]</ref>; negli stessi mesi, questa volta a Roma, scrivono un volantino molto cruento, mettendo quale indirizzo della propria sede quello della redazione romana di «[[Umanità  Nova]]»; nel marzo [[1969]] Valpreda ed altri due giovani compagni pubblicano ''Terra e libertà '' in cui elogiano [[Ravachol]] e l’[[azione diretta]] violenta <ref>[http://www.socialismolibertario.it/valpreda.htm  Ciao Peder!], di Paolo Finzi</ref>.  
A Milano,a partire dal [[1963]], frequenta il circolo la ''Gioventù Libertaria'', di cui [[Giuseppe Pinelli]] è uno dei fondatori, poi dal  [[1965]] il "Sacco e Vanzetti" di via Murillo, da cui gli anarchici saranno sfrattati [[1967|due anni dopo]] a causa di alcuni dissapori con i "[[provo]]" italiani. Nasce così il circolo [[Circolo_anarchico_Ponte_della_Ghisolfa|Ponte della Ghisolfa]], in cui Valpreda si inserisce pienamente, anche se non disdegna di rapportarsi con le aree più marginali del movimento organizzato. A Roma, nel [[1969]], frequenta  il [[circolo Bakunin]], dove è in atto un conflitto tra una parte più "moderata" e una più "arrabbiata". Valpreda si schiera con quest'ultimi. Il suo gruppo, secondo la testimonianza di [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/284/10.htm Paolo Finzi] ([[circolo_anarchico_22_Marzo#Attivit.C3.A0_e_polemiche|peraltro contestata dagli amici e compagni di Valpreda]]), si caratterizza per numerose azioni ritenute sconsiderate e provocatorie, e per questo sarà  inviso a buona parte degli anarchici italiani: nel [[1969]], durante un corteo a Milano, si distinguono per il coro urlato a squarciagola: «Bombe, sangue e anarchia!» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/284/10.htm Articolo A-rivista]</ref>; negli stessi mesi, questa volta a Roma, scrivono un volantino molto cruento, mettendo quale indirizzo della propria sede quello della redazione romana di «[[Umanità  Nova]]»; nel marzo [[1969]] Valpreda ed altri due giovani compagni pubblicano ''Terra e libertà '' in cui elogiano [[Ravachol]] e l'[[azione diretta]] violenta <ref>[http://www.socialismolibertario.it/valpreda.htm  Ciao Peder!], di Paolo Finzi</ref>.  


Come detto, [[Enrico Di Cola]], ex militante del [[circolo anarchico 22 Marzo]] ed amico di Pietro, sostiene la totale inattendibilità  di questi fatti imputati a Valpreda e compagni da [[Paolo Finzi]] <ref>''[http://stragedistato.wordpress.com/2010/12/29/quando-la-memoria-tradisce-risposta-allarticolo-di-paolo-finzi-scritto-per-la-morte-di-pietro-valpreda/#comment-128 Leggere: Quando la memoria tradisce – Risposta all’articolo di Paolo Finzi scritto per la morte di Pietro Valpreda]''</ref>:
Come detto, [[Enrico Di Cola]], ex militante del [[circolo anarchico 22 Marzo]] ed amico di Pietro, sostiene la totale inattendibilità  di questi fatti imputati a Valpreda e compagni da [[Paolo Finzi]] <ref>''[http://stragedistato.wordpress.com/2010/12/29/quando-la-memoria-tradisce-risposta-allarticolo-di-paolo-finzi-scritto-per-la-morte-di-pietro-valpreda/#comment-128 Leggere: Quando la memoria tradisce – Risposta all'articolo di Paolo Finzi scritto per la morte di Pietro Valpreda]''</ref>:
: «I testi da voi citati [si riferisce ad [[Anarcopedia]], '''N.d.R'''] non suffragano quanto da voi sostenuto. Gli slogan dei cosidetti "arrabiati" del "Bakunin" a Milano non ci possono essere MAI STATI, si confonde uno sloogan gridato eventualmente da Valpreda quando questi viveva ancora a Milano (assieme a qualche altro elemento del movimento milanese) con il Bakunin di Roma. Quindi di quali "azioni considerate scriteriate" si parla? Il volantino di Roma (fatto molti mesi dopo l'avvenimento di Milano) non era affatto "cruento" a meno che non possa definirsi cruento un testo contro la guerra e contro il fascismo! A parte questo, l'indirizzo riportato nel volantino era quello del circolo Bakunin e non di Umanità  Nova!!! Per finire, quest'ultimo volantino, venne si diffuso ma dopo che noi stessi provvedemmo a tagliare via la parte recante l'indirizzo. Che altri, anche di sinistra, scrivano cose inesatte o false su di noi non mi preoccupa molto, ma se a scrivere inesattezze sono degli anarchici allora la cosa non mi garba affatto. Grazie.» (Enrico Di Cola, ex circolo 22 Marzo)
: «I testi da voi citati [si riferisce ad [[Anarcopedia]], '''N.d.R'''] non suffragano quanto da voi sostenuto. Gli slogan dei cosidetti "arrabiati" del "Bakunin" a Milano non ci possono essere MAI STATI, si confonde uno sloogan gridato eventualmente da Valpreda quando questi viveva ancora a Milano (assieme a qualche altro elemento del movimento milanese) con il Bakunin di Roma. Quindi di quali "azioni considerate scriteriate" si parla? Il volantino di Roma (fatto molti mesi dopo l'avvenimento di Milano) non era affatto "cruento" a meno che non possa definirsi cruento un testo contro la guerra e contro il fascismo! A parte questo, l'indirizzo riportato nel volantino era quello del circolo Bakunin e non di Umanità  Nova!!! Per finire, quest'ultimo volantino, venne si diffuso ma dopo che noi stessi provvedemmo a tagliare via la parte recante l'indirizzo. Che altri, anche di sinistra, scrivano cose inesatte o false su di noi non mi preoccupa molto, ma se a scrivere inesattezze sono degli anarchici allora la cosa non mi garba affatto. Grazie.» (Enrico Di Cola, ex circolo 22 Marzo)


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'''Appena arrestato Valpreda è vittima del linciaggio della stampa''':
'''Appena arrestato Valpreda è vittima del linciaggio della stampa''':
: «Il crimine ha oramai una fisionomia precisa: il criminale ha un volto (…). Il Valpreda ha, nonostante i 37 anni, un aspetto da giovane piuttosto beat, che si accorda del resto con l'attività  di ballerino; ma la sua salute è insidiata da un’infermità  grave, il morbo di Burger. La menomazione che lo impedisce, lui ballerino, nelle gambe, potrebbe avere contribuito a scatenare una forsennata e irrazionale avversione per l’umanità  intera.» (Mario Cervi in ''La propaganda del terrore'', «Corriere della Sera» del 17-12-1969)
: «Il crimine ha oramai una fisionomia precisa: il criminale ha un volto (…). Il Valpreda ha, nonostante i 37 anni, un aspetto da giovane piuttosto beat, che si accorda del resto con l'attività  di ballerino; ma la sua salute è insidiata da un'infermità  grave, il morbo di Burger. La menomazione che lo impedisce, lui ballerino, nelle gambe, potrebbe avere contribuito a scatenare una forsennata e irrazionale avversione per l'umanità  intera.» (Mario Cervi in ''La propaganda del terrore'', «Corriere della Sera» del 17-12-1969)


: «Dai sospetti di oggi sembra che gli attentati siano opera di un gruppo di giovani anarchici individualisti staccatisi dai superstiti, orami innocui, del vecchio anarchismo. Delitti quindi maturati da un lucido, ancorché mostruoso, piano politico. Nemmeno sembra probabile che siano stati voluti da forze occulte. Meglio così.» (Carlo Casalegno in ''E adesso luce'', «La Stampa» del 17-12-1969)
: «Dai sospetti di oggi sembra che gli attentati siano opera di un gruppo di giovani anarchici individualisti staccatisi dai superstiti, orami innocui, del vecchio anarchismo. Delitti quindi maturati da un lucido, ancorché mostruoso, piano politico. Nemmeno sembra probabile che siano stati voluti da forze occulte. Meglio così.» (Carlo Casalegno in ''E adesso luce'', «La Stampa» del 17-12-1969)
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