Pierre Martin: differenze tra le versioni

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Pierre Martin non approva l'[[illegalismo]], pur ritenendolo legittimo, perché ritiene che non costituisca "un fattore di liberazione sociale". È radicalmente contrario all'[[anarco-individualismo|anarchismo individualista]].
Pierre Martin non approva l'[[illegalismo]], pur ritenendolo legittimo, perché ritiene che non costituisca "un fattore di liberazione sociale". È radicalmente contrario all'[[anarco-individualismo|anarchismo individualista]].
== [[Antimilitarismo]] e [[pacifismo]] ==
Rilasciato il [[10 maggio]] [[1894]] dopo tre mesi di carcere e il divieto di soggiornare nella Drôme, si trasferisce a Saint-Vallier, dove diviene fotografo itinerante.
È ancora inquisito nel [[1906]] per aver firmato un poster antimilitarista, nel [[1910]] per lo sciopero della ferrovia e nel [[1912]] per istigazione alla disobbedienza, ecc.
Si stabilisce a Parigi dove diventa amministratore del giornale «[[Le Libertaire]]». È elencato nel ''Carnet B'', strumento di sorveglianza dei sospettati.
Durante la prima guerra mondiale, si oppone alla [[Sacra Unione]] e al [[Manifesto dei Sedici]]. Un rapporto della polizia del [[26 marzo]] [[1915]] nota che gli eventi hanno "esaltato il suo fanatismo" e che stigmatizza anarchici come [[Émile Aubin]] o [[Zibelin]], che avevano tradito le loro convinzioni facendo ricorso alla difesa nazionale.
Nel dicembre del [[1915]] fa stampare nei locali de «[[Le Libertaire]]» un appello internazionale per la pace scritto da [[Pierre Ruff]] e [[Louis Lecoin]], poi incarcerato.
Dieci giorni prima del suo sessantesimo compleanno, Pierre Martin muore nella sede de «[[Le Libertaire]]»  (15 rue d'Orsel, 18° arrondissement municipale di Parigi, dove era domiciliato). Viene cremato nel cimitero di Père-Lachaise il [[9 agosto]] [[1916]].
Al suo funerale, [[Sébastien Faure]] gli rende omaggio e su «[[Ce qu'il faut dire]]» del [[12 agosto]] [[1916]] scrive: «In un corpo piccolo e apparentemente insignificante, una volontà di ferro e un'energia indomabile. Sotto spoglie in qualche modo sgradevoli a causa della sua gibbosità, un cervello eccezionalmente lucido e una coscienza di rara bellezza».
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