Pierre-Joseph Proudhon: differenze tra le versioni

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In seguito Proudhon viene condannato al [[carcere]] (3 anni), per attività  sovversiva, nello specifico la sua colpa è quella di aver attaccato Luigi Bonaparte (il futuro Napoleone III). Durante il periodo del [[abolizione del carcere|carcere]] scrive alcuni libri e matura convinzioni ancora più profonde sull'ineluttabilità  della [[rivoluzione]].
In seguito Proudhon viene condannato al [[carcere]] (3 anni), per attività  sovversiva, nello specifico la sua colpa è quella di aver attaccato Luigi Bonaparte (il futuro Napoleone III). Durante il periodo del [[abolizione del carcere|carcere]] scrive alcuni libri e matura convinzioni ancora più profonde sull'ineluttabilità  della [[rivoluzione]].


Scontata la pena, trova enormi difficoltà  per continuare la sua attività  di scrittore, anche perché viene nuovamente arrestato per “offesa alla moralità ”. Per sfuggire alle persecuzioni giudiziarie è costretto a passare un periodo di esilio in [[Belgio]] ([[1858]]) dopo il quale ritorna a Parigi ([[1862]]), dove affronta i temi nazionalistici e quelli dello [[Stato]] (già  nel [[1848]] si dichiarò in favore dell'abolizione delle frontiere nazionali).
Scontata la pena, trova enormi difficoltà  per continuare la sua attività  di scrittore, anche perché viene nuovamente arrestato per “offesa alla moralità”. Per sfuggire alle persecuzioni giudiziarie è costretto a passare un periodo di esilio in [[Belgio]] ([[1858]]) dopo il quale ritorna a Parigi ([[1862]]), dove affronta i temi nazionalistici e quelli dello [[Stato]] (già  nel [[1848]] si dichiarò in favore dell'abolizione delle frontiere nazionali).


===L'ultimo periodo ===
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