Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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===Il mito e l'eros===
===Il mito e l'eros===
L'ultima fase del suo cinema è caratterizzato dalla sua rilettura dei classici greci e medievali, come in '''L'Edipo Re''' ([[1967]]) e '''Medea''' ([[1970]]) interpretati entrambi da '''Maria Callas'''; vi troviamo anche un [[erotismo]] socializzante e liberatorio. Nella '''Trilogia della vita''' <ref name="F">F '''Decameron''' ([[1971]]), '''I racconti di Canterbury''' ([[1972]]), '''Il fiore delle mille e una notte''' ([[1974]])</ref> si celebra un mondo contadino, [[capitalismo|pre-capitalista]], dove mito e realtà si fondono assieme.
L'ultima fase del suo cinema è caratterizzato dalla sua rilettura dei classici greci e medievali, come in '''L'Edipo Re''' ([[1967]]) e '''Medea''' ([[1970]]) interpretati entrambi da '''Maria Callas'''; vi troviamo anche un [[erotismo]] socializzante e liberatorio. Nella '''Trilogia della vita''' <ref name="F">F '''Decameron''' ([[1971]]), '''I racconti di Canterbury''' ([[1972]]), '''Il fiore delle mille e una notte''' ([[1974]])</ref> si celebra un mondo contadino, [[capitalismo|pre-capitalista]], dove mito e realtà si fondono assieme.
Il ruolo di carnefice semi-occulto di tante vittime inermi che il potere incarna si precisa e si esplicita nella spietata e pessimistica ultima opera di Pasolini: '''Salò o le 120 giornate di Sodoma''' ([[1975]]). Può essere -col senno del poi- definito il testamento intellettuale di Pasolini, dettato dal suo temperamento provocatorio e dissacratorio: un messaggio in cerca di un destinatario, di uno o più interlocutori che rispondessero nel dibattito alla sua ennesima provocazione, il quale avrebbe prodotto elementi nuovi per la sua creatività tormentata. Purtroppo un gruppo di balordi non gli permise di replicare in tempo ai suoi soliti, indignati detrattori. <ref name="G">G. Pelosi, in una intervista rilasciata qualche anno fa in TV, dichiarò di avere sentito degli accenti meridionali durante il pestaggio di Pasolini; lasciando perdere l'ipotesi mafiosa, non potrebbe essersi trattato di padri o fratelli ritenutisi ''disonorati'' dall'uso che il Pasolini fece delle loro donne nel suo ultimo film? (NdR) [[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref>
Il ruolo di carnefice semi-occulto di tante vittime inermi che il potere incarna si precisa e si esplicita nella spietata e pessimistica ultima opera di Pasolini: '''Salò o le 120 giornate di Sodoma''' ([[1975]]). Può essere -col senno del poi- definito il testamento intellettuale di Pasolini, dettato dal suo temperamento provocatorio e dissacratorio: un messaggio in cerca di un destinatario, di uno o più interlocutori che rispondessero nel dibattito alla sua ennesima provocazione, il quale avrebbe prodotto elementi nuovi per la sua creatività tormentata. Purtroppo un gruppo di balordi non gli permise di replicare in tempo ai suoi soliti, indignati detrattori. <ref name="G">G. Pelosi, in una intervista rilasciata qualche anno fa in TV, dichiarò di avere sentito degli accenti meridionali durante il pestaggio di Pasolini; lasciando perdere l'ipotesi mafiosa, non potrebbe essersi trattato di padri o fratelli ritenutisi ''disonorati'' dall'uso che il Pasolini fece delle loro donne nel suo ultimo film? Nota di Sytry82</ref>


== Canzone per Pier Paolo Pasolini (dell'anarchico Pino Bertelli) ==
== Canzone per Pier Paolo Pasolini (dell'anarchico Pino Bertelli) ==
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