Pensiero e Dinamite / La Croce di Savoia: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
[[File:Pensiero Dinamite.jpg|500px|miniatura|Testata del primo numero di ''Pensiero e Dinamite''.]]
[[File:Croce Savoia.jpg|miniatura|500px|Testata del primo numero de ''La Croce di Savoia''.]]


=== ''Pensiero e Dinamite'' ===
=== ''Pensiero e Dinamite'' ===
[[File:Pensiero Dinamite.jpg|500px|miniatura|Testata del primo numero di ''Pensiero e Dinamite''.]]
Quando nel luglio del [[1891]] l'anarchico siciliano [[Paolo Schicchi]], allora rifugiato a Ginevra, diede vita al periodico '''''Pensiero e Dinamite''''' (motto: ''Il Pensiero per sollevare i Deboli. La Dinamite per abbattere i Potenti.''), erano ancora particolarmente vivaci le polemiche suscitate dalle deliberazioni scaturite dal [[Congresso di Capolago]] del [[5 gennaio|5]]-[[6 gennaio]] di quell'anno. In particolare, la costituzione del «[[Partito socialista anarchico rivoluzionario]]», aveva sollevato malumori e dissensi fra i partigiani dell'azione individuale e della [[propaganda col fatto]], che in esso vollero scorgere un tentativo di limitazione all'iniziativa del singolo ed i germi di una involuzione autoritaria dell'[[anarchismo]]; ma dissensi e polemiche non erano, più genericamente, mancati nei confronti della rielaborazione ideologica e tattica e del nuovo indirizzo programmatico, emersi dal dibattito congressuale.
Quando nel luglio del [[1891]] l'anarchico siciliano [[Paolo Schicchi]], allora rifugiato a Ginevra, diede vita al periodico '''''Pensiero e Dinamite''''' (motto: ''Il Pensiero per sollevare i Deboli. La Dinamite per abbattere i Potenti.''), erano ancora particolarmente vivaci le polemiche suscitate dalle deliberazioni scaturite dal [[Congresso di Capolago]] del [[5 gennaio|5]]-[[6 gennaio]] di quell'anno. In particolare, la costituzione del «[[Partito socialista anarchico rivoluzionario]]», aveva sollevato malumori e dissensi fra i partigiani dell'azione individuale e della [[propaganda col fatto]], che in esso vollero scorgere un tentativo di limitazione all'iniziativa del singolo ed i germi di una involuzione autoritaria dell'[[anarchismo]]; ma dissensi e polemiche non erano, più genericamente, mancati nei confronti della rielaborazione ideologica e tattica e del nuovo indirizzo programmatico, emersi dal dibattito congressuale.


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=== ''La Croce di Savoia'' ===
=== ''La Croce di Savoia'' ===
[[File:Croce Savoia.jpg|miniatura|500px|Testata del primo numero de ''La Croce di Savoia''.]]
Nella nuova versione - che ebbe, d'altronde, una vita effimera quanto la serie precedente, alla quale si riallacciava nella numerazione progressiva - l'organo schicchiano, pur senza rinunciare al duro scontro polemico contro i «pontefici dell'[[anarchismo]]» [[organizzatore]] ed all'enunciazione di principi tattici inneggianti all'[[espropriazione]] sociale tramite l'azione [[violenta]] e diretta (giacché «la persuasione più eloquente è quella che viene dal ferro e dal fuoco» <Ref>Crf. sul «supplemento straordinario al n. 4», ''Tattica rivoluzionaria: il furto - Metodi di lotta''.</ref>), sembrò volgersi alla ricerca di un campo d'intervento più ampio, allargando cioè la propria tematica a note e commenti di politica internazionale o comunque non esclusivamente legate alla polemica interna del movimento. <ref>Si segnalano, in particolare, gli scritti: ''Repubblica ed Anarchia. Polemica con l'«Emancipazione»'', di [[N. Converti]] (supplemento straordinario al n. 4), che intendeva costituire la risposta, rimasta purtroppo incompiuta, alle critiche mosse da [[F. Matteucci]] all'omonimo opuscolo di [[N. Converti]]; e ''La fine del partito democratico-socialista tedesco'', di [[Pietro Raveggi]] (n. 3 e 4, dell'8 e 25 agosto), in cui era lamentata la «corsa precipitosa all'indietro » della democrazia sociale tedesca, come partito rivoluzionario.</ref>
Nella nuova versione - che ebbe, d'altronde, una vita effimera quanto la serie precedente, alla quale si riallacciava nella numerazione progressiva - l'organo schicchiano, pur senza rinunciare al duro scontro polemico contro i «pontefici dell'[[anarchismo]]» [[organizzatore]] ed all'enunciazione di principi tattici inneggianti all'[[espropriazione]] sociale tramite l'azione [[violenta]] e diretta (giacché «la persuasione più eloquente è quella che viene dal ferro e dal fuoco» <Ref>Crf. sul «supplemento straordinario al n. 4», ''Tattica rivoluzionaria: il furto - Metodi di lotta''.</ref>), sembrò volgersi alla ricerca di un campo d'intervento più ampio, allargando cioè la propria tematica a note e commenti di politica internazionale o comunque non esclusivamente legate alla polemica interna del movimento. <ref>Si segnalano, in particolare, gli scritti: ''Repubblica ed Anarchia. Polemica con l'«Emancipazione»'', di [[N. Converti]] (supplemento straordinario al n. 4), che intendeva costituire la risposta, rimasta purtroppo incompiuta, alle critiche mosse da [[F. Matteucci]] all'omonimo opuscolo di [[N. Converti]]; e ''La fine del partito democratico-socialista tedesco'', di [[Pietro Raveggi]] (n. 3 e 4, dell'8 e 25 agosto), in cui era lamentata la «corsa precipitosa all'indietro » della democrazia sociale tedesca, come partito rivoluzionario.</ref>


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