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:«Cominciò il mio distacco dagli altri pochi [[individualisti anarchici]] che fino allora m'erano stati compagni di fede e di battaglia. II dissidio era nato e s'approfondiva sempre più. Essi rimanevano inerti sulla teoria, io volevo procedere oltre, verso la realtà. Cominciavo a domandarmi se non fosse meglio spogliarsi dell'assoluto, della fredda negazione per frammischiarsi alle masse e tentare l'opera di educazione necessaria per preparare un mondo nuovo. La distruzione pura e semplice era un buon argomento filosofico, ma di fronte alla realtà della vita si frantumava come era frantumato il superuomo». <ref>Cfr. ''Dal Superuomo all'Umanità'', a. II, n. 1 (15 gennaio 1922), pp. 19-23. Per le idee espresse da ''Pagine Libertarie'', è invece sufficiente: [[Carlo Molaschi]], ''La "nostra tesi"'', a. I, n. 9 (25 nov. 1921), p. 173 e seguenti.</ref>
:«Cominciò il mio distacco dagli altri pochi [[individualisti anarchici]] che fino allora m'erano stati compagni di fede e di battaglia. II dissidio era nato e s'approfondiva sempre più. Essi rimanevano inerti sulla teoria, io volevo procedere oltre, verso la realtà. Cominciavo a domandarmi se non fosse meglio spogliarsi dell'assoluto, della fredda negazione per frammischiarsi alle masse e tentare l'opera di educazione necessaria per preparare un mondo nuovo. La distruzione pura e semplice era un buon argomento filosofico, ma di fronte alla realtà della vita si frantumava come era frantumato il superuomo». <ref>Cfr. ''Dal Superuomo all'Umanità'', a. II, n. 1 (15 gennaio 1922), pp. 19-23. Per le idee espresse da ''Pagine Libertarie'', è invece sufficiente: [[Carlo Molaschi]], ''La "nostra tesi"'', a. I, n. 9 (25 nov. 1921), p. 173 e seguenti.</ref>


Fra i collaboratori della rivista sono, in particolare, da ricordare: [[Luigi Fabbri]] <ref>''L'assurda pretesa comunista'', a. I, n. 11 (25 dicembre 1921); ''Il movimento d'idee in Italia nel 1920'', a. II, n. 4 e 5 (18 marzo e 8 aprile 1922); ''Anarchismo o Statalismo?'', a. II, n. 7 (30 maggio 1922); ''Malinconie retrospettive'', a. III, n. 2 (15 febbraio 1923).</ref> e [[Camillo Berneri]] (che nel corso degli ultimi numeri curò anche una rubrica di ''Consulenza bibliografica''). <ref>''Il ritorno alla natura'', a. I, n. 3 (20 luglio 1921); ''Il più tipico paradosso di G. G. Rousseau'', a. I, n. 4 e 5; ''Una catena: l'abitudine'', a. I, n. 9 (15 novembre 1921); ''Risposta a Mario Mariani'', a. II, n. 5 (8 aprile 1922); ''Victor Hugo'', a. II, n. 6 (1 maggio 1922); ''L'inconsistenza dell'immoralismo'', a. II, n. 7 (30 maggio 1922); ''La crisi della Scuola Moderna'' e ''II mio zibaldone'', a. III, n. 2 (15 febbraio 1923).</ref> Contributi diversi inviarono, inoltre, [[Gigi Damiani]] («Simplicio»), [[Ottorino Manni]], [[Renzo Novatore]] ed altri. Di [[Carlo Molaschi]] è ancora da ricordare: ''Attentati ed attentatori'' <ref>Dal 5 agosto 1921 (a. I, n. 4) al 5 febbraio 1922 (a. II, n. 2).</ref>, in cui è tracciata la storia della [[propaganda col fatto]] fino al caso [[Gaetano Bresci|Bresci]]. In ''Appendice'', dal 5 agosto 1921 (a. I, n. 4) all'8 aprile 1922 (a. II, n. 5), compare: [[Élisée Reclus]], ''L'evoluzione, la rivoluzione e l'Ideale anarchico''.
Fra i collaboratori della rivista sono, in particolare, da ricordare: [[Luigi Fabbri]] <ref>''L'assurda pretesa comunista'', a. I, n. 11 (25 dicembre 1921); ''Il movimento d'idee in Italia nel 1920'', a. II, n. 4 e 5 (18 marzo e 8 aprile 1922); ''Anarchismo o Statalismo?'', a. II, n. 7 (30 maggio 1922); ''Malinconie retrospettive'', a. III, n. 2 (15 febbraio 1923).</ref> e [[Camillo Berneri]] (che nel corso degli ultimi numeri curò anche una rubrica di ''Consulenza bibliografica''). <ref>''Il ritorno alla natura'', a. I, n. 3 (20 luglio 1921); ''Il più tipico paradosso di G. G. Rousseau'', a. I, n. 4 e 5; ''Una catena: l'abitudine'', a. I, n. 9 (15 novembre 1921); ''Risposta a Mario Mariani'', a. II, n. 5 (8 aprile 1922); ''Victor Hugo'', a. II, n. 6 (1 maggio 1922); ''L'inconsistenza dell'immoralismo'', a. II, n. 7 (30 maggio 1922); ''La crisi della Scuola Moderna'' e ''II mio zibaldone'', a. III, n. 2 (15 febbraio 1923).</ref> Contributi diversi inviarono, inoltre, [[Gigi Damiani]] («Simplicio»), [[Ottorino Manni]], [[Renzo Novatore]] ed altri. Di [[Carlo Molaschi]] è ancora da ricordare: ''Attentati ed attentatori'' <ref>Dal 5 agosto 1921 (a. I, n. 4) al 5 febbraio 1922 (a. II, n. 2).</ref>, in cui è tracciata la storia della [[propaganda col fatto]] fino al caso [[Gaetano Bresci|Bresci]]. In ''Appendice'' <ref>Dal 5 agosto 1921 (a. I, n. 4) all'8 aprile 1922 (a. II, n. 5).</ref>, compare ''L'evoluzione, la rivoluzione e l'Ideale anarchico'' di [[Élisée Reclus]].


La rivista cessò le pubblicazioni il [[15 febbraio]] [[1923]] (a. III, n. 2). Come è spiegato nell'allegato manifestino ''Agli amici, agli abbonati, ai lettori'', quest'ultimo fascicolo «per un colpo di testa della reazione», venne incriminato per l'editoriale ''Piaudite Cives'' e sequestrato in tipografia e potè essere distribuito solo tre mesi più tardi, una volta caduti i capi d'imputazione. Obiettive difficoltà — finanziarie e politiche, causa la recrudescenza del sistema repressivo [[fascista]] — avrebbero infine impedito il proseguimento delle pubblicazioni.
La rivista cessò le pubblicazioni il [[15 febbraio]] [[1923]] (a. III, n. 2). Come è spiegato nell'allegato manifestino ''Agli amici, agli abbonati, ai lettori'', quest'ultimo fascicolo «per un colpo di testa della reazione», venne incriminato per l'editoriale ''Piaudite Cives'' e sequestrato in tipografia e potè essere distribuito solo tre mesi più tardi, una volta caduti i capi d'imputazione. Obiettive difficoltà — finanziarie e politiche, causa la recrudescenza del sistema repressivo [[fascista]] — avrebbero infine impedito il proseguimento delle pubblicazioni.
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