Pëtr Lavrovič Lavrov: differenze tra le versioni

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: «A poco a poco matura la coscienza sociale; quando però s'è risvegliata, allora non più passo passo, ma tutt'insieme rivolge la propria critica mordace su tutti i punti che può raggiungere, e ovunque nasce un'insopprimibile esigenza di rinnovamento e di sviluppo».
: «A poco a poco matura la coscienza sociale; quando però s'è risvegliata, allora non più passo passo, ma tutt'insieme rivolge la propria critica mordace su tutti i punti che può raggiungere, e ovunque nasce un'insopprimibile esigenza di rinnovamento e di sviluppo».


In seguito all'attentato del [[1866]] contro il fallito attentato allo zar Alessandro II compiuto da Karakozov, Lavrov venne arrestato benché nulla emergesse dalle indagini contro di lui se non una corrispondenza con [[Herzen]] e [[Nikolaj Gavrilovic Cernyševskij|Cernyševskij]]. Dopo nove mesi di [[carcere]] fu confinato nel governatorato di Vologda dove conobbe numerosi avversari del regime zarista che vi erano relegati. In questo periodo scrisse le ''Lettere storiche'' pubblicate a puntate in rivista e poi raccolte in volume nel 1870, in esse Lavrov invitava gli intellettuali russi a porsi dalla parte del popolo come forma di risarcimento che essi avevano contratto verso di loro, schierandosi con gli sfruttati e ponendosi contro gli sfruttatori che li opprimevano. Riuscendo a fuggire dal confino con un gruppo di seguaci tra cui era anche sua figlia Marija, Lavrov si trasferì a Parigi giusto in tempo per vedere nascere la Repubblica e aderire alla [[I Internazionale]].
In seguito all'attentato del [[1866]] contro il fallito attentato allo zar Alessandro II compiuto da Karakozov, Lavrov venne arrestato benché nulla emergesse dalle indagini contro di lui se non una corrispondenza con [[Herzen]] e [[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij|Cernyševskij]]. Dopo nove mesi di [[carcere]] fu confinato nel governatorato di Vologda dove conobbe numerosi avversari del regime zarista che vi erano relegati. In questo periodo scrisse le ''Lettere storiche'' pubblicate a puntate in rivista e poi raccolte in volume nel 1870, in esse Lavrov invitava gli intellettuali russi a porsi dalla parte del popolo come forma di risarcimento che essi avevano contratto verso di loro, schierandosi con gli sfruttati e ponendosi contro gli sfruttatori che li opprimevano. Riuscendo a fuggire dal confino con un gruppo di seguaci tra cui era anche sua figlia Marija, Lavrov si trasferì a Parigi giusto in tempo per vedere nascere la Repubblica e aderire alla [[I Internazionale]].


Nel marzo del [[1871]], l'esplosione della [[Comune di Parigi]] seguita alla sconfitta nella guerra franco-prussiana, lo entusiasmò portandolo a vedere in essa il primo esempio di potere gestito dalle classi lavoratrici. Dopo aver conosciuto a maggio [[Marx]] ed [[Engels]], alla Comune Lavrov dedicò nel [[1879]] un libello intitolato ''La Comune parigina del 18 marzo 1871''.
Nel marzo del [[1871]], l'esplosione della [[Comune di Parigi]] seguita alla sconfitta nella guerra franco-prussiana, lo entusiasmò portandolo a vedere in essa il primo esempio di potere gestito dalle classi lavoratrici. Dopo aver conosciuto a maggio [[Marx]] ed [[Engels]], alla Comune Lavrov dedicò nel [[1879]] un libello intitolato ''La Comune parigina del 18 marzo 1871''.
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