Pëtr Aršinov: differenze tra le versioni

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Arrestato il [[9 marzo]] [[1907]], è condannato a morte per impiccagione da un tribunale militare. Nella notte del [[22 aprile]] [[1907]], durante la messa di Pasqua, riesce ad evadere con altri prigionieri.
Arrestato il [[9 marzo]] [[1907]], è condannato a morte per impiccagione da un tribunale militare. Nella notte del [[22 aprile]] [[1907]], durante la messa di Pasqua, riesce ad evadere con altri prigionieri.


Rientrato in [[Russia]] nel [[1909]], durante l'autunno è arrestato per propaganda anarchica tra i lavoratori di Briansk. Evaso nuovamente prima del processo, passa alla clandestinità  per propagandare l'[[anarchia]] tra i lavoratori e i contadini delle province di Kostrom e di Smolensk. Tra maggio e luglio del [[1910]] partecipa a diverse [[esproprio|espropriazioni]], mentre nel settembre seguente è arrestato dalle [[autorità ]] austriache con l'accusa di aver diffuso materiale propagandistico tra i lavoratori.
Rientrato in [[Russia]] nel [[1909]], durante l'autunno è arrestato per propaganda anarchica tra i lavoratori di Briansk. Evaso nuovamente prima del processo, passa alla clandestinità  per propagandare l'[[anarchia]] tra i lavoratori e i contadini delle province di Kostrom e di Smolensk. Tra maggio e luglio del [[1910]] partecipa a diverse [[esproprio|espropriazioni]], mentre nel settembre seguente è arrestato dalle [[autorità]] austriache con l'accusa di aver diffuso materiale propagandistico tra i lavoratori.


Nell'ottobre del [[1911]] è condannato dal tribunale di Mosca a 20 anni di [[carcere]]. Divenuto amico di [[Nestor Makhno]], conosciuto durante la detenzione, dopo aver scontato sette anni di pena riconquista la [[libertà ]] grazie all'amnistia proclamata dal Governo Provvisorio dopo la [[rivoluzione russa|Rivoluzione di Febbraio]] del [[1917]].
Nell'ottobre del [[1911]] è condannato dal tribunale di Mosca a 20 anni di [[carcere]]. Divenuto amico di [[Nestor Makhno]], conosciuto durante la detenzione, dopo aver scontato sette anni di pena riconquista la [[libertà]] grazie all'amnistia proclamata dal Governo Provvisorio dopo la [[rivoluzione russa|Rivoluzione di Febbraio]] del [[1917]].


=== L'esperienza ucraina ===
=== L'esperienza ucraina ===
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=== L'"allontanamento" forzato dall'anarchismo ===
=== L'"allontanamento" forzato dall'anarchismo ===


Secondo [[Alexandre Skirda]], Aršinov, deluso dalle continue critiche ricevute dai compagni anarchici che accusavano la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici|"piattaforma"]] di [[autorità |autoritarismo]], vorrebbe far rientro in [[Russia]] dove però era bollato come sovversivo anarchico dai bolscevichi. Arsinov si affida così all'intercessione di un suo vecchio amico, [[Sergo Ordsonikidse]] (conosciuto in carcere), il quale gli rivela che la condizione posta dalle [[autorità ]] [[bolscevismo|bolsceviche]] per il suo rientro sarebbe la rottura con l'[[anarchismo]].  
Secondo [[Alexandre Skirda]], Aršinov, deluso dalle continue critiche ricevute dai compagni anarchici che accusavano la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici|"piattaforma"]] di [[autorità |autoritarismo]], vorrebbe far rientro in [[Russia]] dove però era bollato come sovversivo anarchico dai bolscevichi. Arsinov si affida così all'intercessione di un suo vecchio amico, [[Sergo Ordsonikidse]] (conosciuto in carcere), il quale gli rivela che la condizione posta dalle [[autorità]] [[bolscevismo|bolsceviche]] per il suo rientro sarebbe la rottura con l'[[anarchismo]].  


Nel [[1935]] Pëtr Aršinov pubblica l'articolo ''Fallimento dell'anarchismo'' nel periodico ''Izvestia'' ([[30 giugno]] [[1935]]), che gli garantisce il ritorno in URSS, ma poco dopo il suo ingresso in [[patria]] viene arrestato e poi fucilato a Mosca nel [[1937]] con l'accusa di aver voluto restaurare l'[[anarchismo]] in Unione Sovietica.
Nel [[1935]] Pëtr Aršinov pubblica l'articolo ''Fallimento dell'anarchismo'' nel periodico ''Izvestia'' ([[30 giugno]] [[1935]]), che gli garantisce il ritorno in URSS, ma poco dopo il suo ingresso in [[patria]] viene arrestato e poi fucilato a Mosca nel [[1937]] con l'accusa di aver voluto restaurare l'[[anarchismo]] in Unione Sovietica.
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