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== Storia e principi == | == Storia e principi == | ||
Nel [[1967]] il governo uruguaiano ordinò lo scioglimento della [[FAU]], che di conseguenza operò in clandestinità fino al [[1971]] organizzandosi sulla base di una nuova ristrutturazione conformemente alla nuova situazione vigente: sviluppo di un apparato militare clandestino, pubblicazione di un settimanale clandestino e di altro materiale informativo, costruzione di una rete di collegamento tra le varie realtà rivoluzionarie, | Nel [[1967]] il governo uruguaiano ordinò lo scioglimento della [[FAU]], che di conseguenza operò in clandestinità fino al [[1971]] organizzandosi sulla base di una nuova ristrutturazione conformemente alla nuova situazione vigente: sviluppo di un apparato militare clandestino, pubblicazione di un settimanale clandestino e di altro materiale informativo, costruzione di una rete di collegamento tra le varie realtà rivoluzionarie, finanziamentiecc. | ||
Nasce '''Organización Popular Revolucionaria 33 Orientales''' (OPR-33), vero e proprio braccio armato della [[FAU]] che porterà con successo una serie di azioni: [[sabotaggio|sabotaggi]], [[esproprio|espropriazioni]], rapimenti di politici e di datori di lavoro, sostegno armato a scioperi e rivolte, occupazioni di | Nasce '''Organización Popular Revolucionaria 33 Orientales''' (OPR-33), vero e proprio braccio armato della [[FAU]] che porterà con successo una serie di azioni: [[sabotaggio|sabotaggi]], [[esproprio|espropriazioni]], rapimenti di politici e di datori di lavoro, sostegno armato a scioperi e rivolte, occupazioni di fabbricheecc. | ||
L'OPR-33 criticava i tupamaros per il loro "guevarismo", mentre credeva nel lavoro sindacale come mezzo di mobilitazione delle masse verso l'insurrezione. Al momento della massima espansione ebbe 4 colonne formate da 16 guerriglieri ciascuna. Tra i suoi principali leader vi erano [[Alberto Mechoso]] e [[Raul Cariboni]]. | L'OPR-33 criticava i tupamaros per il loro "guevarismo", mentre credeva nel lavoro sindacale come mezzo di mobilitazione delle masse verso l'insurrezione. Al momento della massima espansione ebbe 4 colonne formate da 16 guerriglieri ciascuna. Tra i suoi principali leader vi erano [[Alberto Mechoso]] e [[Raul Cariboni]]. |