Oreste Ristori: differenze tra le versioni

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Nato a San Miniato in una povera famiglia, si trasferisce a Empoli insieme ai genitori, Egisto e Massimina Giani, dopo che il padre, di professione operaio agricolo, aveva perso il lavoro a causa della crisi dell'agricoltura del [[1878]]. Intanto, intorno al [[1880]] nasce la sorella Linda.  
Nato a San Miniato in una povera famiglia, si trasferisce a Empoli insieme ai genitori, Egisto e Massimina Giani, dopo che il padre, di professione operaio agricolo, aveva perso il lavoro a causa della crisi dell'agricoltura del [[1878]]. Intanto, intorno al [[1880]] nasce la sorella Linda.  


Il piccolo Oreste non frequenta la [[scuola]], collabora per quel che può con i genitori accompagnandoli nei vari mercatini dell'empolese, dove si recano per portare avanti qualche piccolo affare di compravendita di animali e altri oggetti. In questi paesi entra in contatto con giovani e uomini [[ateismo|atei]] e di tendenza libertaria, essendo quei luoghi a quei tempi assai fervidi di attività  anarchiche e rivoluzionarie.
Il piccolo Oreste non frequenta la [[scuola]], collabora per quel che può con i genitori accompagnandoli nei vari mercatini dell'empolese, dove si recano per portare avanti qualche piccolo affare di compravendita di animali e altri oggetti. In questi paesi entra in contatto con giovani e uomini [[ateismo|atei]] e di tendenza libertaria, essendo quei luoghi a quei tempi assai fervidi di attività anarchiche e rivoluzionarie.


=== Militanza anarchica a Empoli ===
=== Militanza anarchica a Empoli ===
La militanza anarchica per Ristori inizia a Empoli intorno al [[1890]]. Conosce [[Antonio Scardigli]] ed [[Enrico Petri]] e con quest'ultimo viene arrestato per la prima volta durante una manifestazione svoltasi a San Miniato il [[21 marzo]] [[1892]]. Dopo la morte del padre, comincia a definirsi anarchico e a partecipare a numerosissime manifestazioni. Arrestato più volte, per le forze dell'ordine è «un anarchico esaltato, di pessimo carattere, contrario al lavoro, capace di qualsiasi azione criminale.


La militanza anarchica per Ristori inizia a Empoli intorno al [[1890]]. Conosce [[Antonio Scardigli]] ed [[Enrico Petri]] e con quest'ultimo viene arrestato per la prima volta durante una manifestazione svoltasi a San Miniato il [[21 marzo]] [[1892]]. Dopo la morte del padre, comincia  a definirsi anarchico e a partecipare a numerosissime manifestazioni. Arrestato più volte, per le forze dell'ordine è «un anarchico esaltato, di pessimo carattere, contrario al lavoro, capace di qualsiasi azione criminale??.  
Soprannominato "Beccuto", Ristori viene arrestato insieme agli altri principali militanti del [[movimento anarchico]] e [[socialista]] empolese (Petri e Fabiani) subito dopo l'[[insurrezione in Lunigiana|insurrezione della Lunigiana]].  L'anno successivo finisce nuovamente in [[carcere]] con l'accusa di aver partecipato all'incendio dell'esattoria comunale di Empoli e ad una rivolta avvenuta a San Miniato. Inviato a Porto Ercole, riesce ad evadere insieme a [[Andrea Barabino]], [[Galileo Palla]], [[Guerrando Barsanti]], [[Cesare Lage]], [[Gaetano Ruocco]] e [[Angelo Colonnesi]].  


Soprannominato "Beccuto", Ristori viene arrestato insieme agli altri principali militanti del [[movimento anarchico]] e socialista empolese (Petri e Fabiani) subito dopo l'[[insurrezione in Lunigiana|insurrezione della Lunigiana]].  L'anno successivo finisce nuovamente in [[carcere]] con l'accusa di aver partecipato all'incendio dell'esattoria comunale di Empoli e ad una rivolta avvenuta a San Miniato. Inviato a Porto Ercole, riesce ad evadere insieme a [[Andrea Barabino]], [[Galileo Palla]], [[Guerrando Barsanti]], [[Cesare Lage]], [[Gaetano Ruocco]] e [[Angelo Colonnesi]].  
La [[libertà]] ottenuta però è di breve durata, i fuggitivi vengono arrestati e Ristori è inviato al confino alle isole Tremiti. In esilio fa amicizia con [[Pasquale Binazzi]] e [[Giovanni Gavilli]], con i quali darà vita al numero unico ''La Bohème''. La vita al confino e durissima, per questo gli anarchici ivi trattenuti si [[rivolta|ribellano]] con decisione, anche se questo costerà loro una dura [[repressione]] (muore l'anarchico [[Argante Salucci]]).  


La [[libertà ]] ottenuta però è di breve durata, i fuggitivi vengono arrestati e Ristori è inviato al confino alle isole Tremiti. In esilio fa amicizia con [[Pasquale Binazzi]] e [[Giovanni Gavilli]], con i quali darà  vita al numero unico ''La Bohème''. La vita al confino e durissima, per questo gli anarchici ivi trattenuti si [[rivolta|ribellano]] con decisione, anche se questo costerà  loro una dura [[repressione]] (muore l'anarchico [[Argante Salucci]]).  
Processato per incitamento alla [[violenza]], il [[24 aprile]] viene spedito all'isola di Pantelleria insieme ad [[Armando Borghi]]. Ottenuta la [[libertà]] nel [[1896]] dopo una lettera scritta al sindaco di Empoli, fa rientro nella città toscana ma è sottoposto ad una strettissima vigilanza che lo costringe alla clandestinità. Individuato a Roma, viene nuovamente confinato nell'isola di Ventotene, dove però fa gruppo con tantissimi anarchici che condividevano il suo stesso destino: [[Andrea Orsini]], [[Giovanni Mariotti]], [[Oreste Cozzi]], [[Giovanni Pierucci]], [[Luigi Losi]] e [[Giuseppe Parmeggiani]].


Processato per incitamento alla [[violenza]], il [[24 aprile]] viene spedito all'isola di Pantelleria insieme ad [[Armando Borghi]]. Ottenuta la [[libertà ]] nel [[1896]] dopo una lettera scritta al sindaco di Empoli, fa rientro nella città  toscana ma è sottoposto ad una strettissima vigilanza che lo costringe alla clandestinità . Individuato a Roma, viene nuovamente confinato nell'isola di Ventotene, dove però fa gruppo con tantissimi anarchici che condividevano il suo stesso destino: [[Andrea Orsini]], [[Giovanni Mariotti]], [[Oreste Cozzi]], [[Giovanni Pierucci]], [[Luigi Losi]] e [[Giuseppe Parmeggiani]].
Nuovamente liberato, ritorna a Empoli e riprende le sue attività fondando un nuovo gruppo anarchico e divulgando il pensiero di [[Errico Malatesta]].
 
Nuovamente liberato, ritorna a Empoli e riprende le sue attività  fondando un nuovo gruppo anarchico e divulgando il pensiero di [[Errico Malatesta]].


===Esule in Francia===
===Esule in Francia===
Emigrato clandestinamente in [[Francia]] nel [[1898]], permane qualche mese a Marsiglia sotto il nome di Gustavo Fulvi. Arrestato in seguito a Nimes, viene espulso nell'autunno del [[1898]], ma sino al [[1901]] risulterà sulle liste degli scomparsi-ricercati dalle [[autorità]] francesi, bollato dalle stesse come «molto pericoloso» sotto lo pseudonimo di ''Ancilotti''.


Emigrato clandestinamente in [[Francia]] nel [[1898]], permane qualche mese a Marsiglia sotto il nome di Gustavo Fulvi. Arrestato in seguito a Nimes, viene espulso nell'autunno del [[1898]], ma sino al [[1901]] risulterà  sulle liste degli scomparsi-ricercati dalle [[autorità ]] francesi, bollato dalle stesse come «molto pericoloso» sotto lo pseudonimo di ''Ancilotti''.  
Ristori viene condannato al domicilio coatto all'isola di Favignana (Sicilia), durante il quale inizia a scrivere corrispondenze per ''L'Avanti'', prima di essere trasferito a Ponza dove conosce l'anarchico [[Luigi Fabbri]]. Con quest'ultimo, nel marzo del [[1899]], organizza la commemorazione dei martiri della [[Comune di Parigi]], che però costerà ad entrambi una nuova deportazione: Ristori a Ustica e Fabbri a Favignana.


Ristori viene condannato al domicilio coatto all'isola di Favignana (Sicilia), durante il quale inizia a scrivere corrispondenze per ''L'Avanti'', prima di essere trasferito a Ponza dove conosce l'anarchico [[Luigi Fabbri]]. Con quest'ultimo, nel marzo del [[1899]], organizza la commemorazione dei martiri della [[Comune di Parigi]], che però costerà  ad entrambi una nuova deportazione: Ristori a Ustica e Fabbri a Favignana.
Nel frattempo l'anarchico toscano era diventato un apprezzato oratore incendiario e abile giornalista. Si era infatti segnalato sin dal [[1901]] come corrispondente dei giornali anarchici ''L'agitazione'', ''[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio]]'', ''[[Le Libertaire]]'' e ''L'Avvenire'' (Buenos Aires).


Nel frattempo l'anarchico toscano era diventato un apprezzato oratore incendiario e abile giornalista. Si era infatti segnalato sin dal [[1901]] come corrispondente dei giornali anarchici ''L'agitazione'', ''[[Il Risveglio Anarchico|Il Risveglio]]'', ''[[Le Libertaire]]'' e ''L'Avvenire'' (Buenos Aires).
===Tra Argentina e Uruguay===
===Tra Argentina e Uruguay===
Tornato ad Empoli all'inizio del [[1901]], matura in lui l'idea di emigrare clandestinamente in [[Argentina]], dove era presente una folta comunità  anarchica italiana con i quali era in contatto. Dopo vari tentativi andati a vuoto, giunge in Sudamerica nell'agosto del [[1902]] e si mette subito in evidenza con la partecipazione a comizi e convegni a carattere rivoluzionario.
[[File:Ristori2.jpg|miniatura|500px|Oreste Ristori in una foto segnaletica.]]
Tornato ad Empoli all'inizio del [[1901]], matura in lui l'idea di emigrare clandestinamente in [[Argentina]], dove era presente una folta comunità anarchica italiana con i quali era in contatto. Dopo vari tentativi andati a vuoto, giunge in Sudamerica nell'agosto del [[1902]] e si mette subito in evidenza con la partecipazione a comizi e convegni a carattere rivoluzionario.


A seguito del primo [[sciopero generale]] della provincia di Buenos Aires, viene ricercato dalla [[polizia]] locale e per questo costretto a cercar rifugio in [[Uruguay]], nella cui capitale conosce [[Fortunato Serantoni]], proprietario di una delle maggiori librerie libertarie di Buenos Aires. Con l'aiuto di quest'ultimo fa rientro a Buenos Aires, dove pubblica un altro numero di ''L'Avvenire'' prima di venire nuovamente arrestato e rimpatriato assieme a [[Fortunato Serantoni|Serantoni]]. La voglia di libertà  è talmente tanta che i due, in maniera assai rocambolescamente, riescono a scendere dalla nave durante uno scalo a Montevideo. In seguito, nel maggio [[1903]], Ristori fa nuovamente rientro a Buenos Aires.
A seguito del primo [[sciopero generale]] della provincia di Buenos Aires, viene ricercato dalla [[polizia]] locale e per questo costretto a cercar rifugio in [[Uruguay]], nella cui capitale conosce [[Fortunato Serantoni]], proprietario di una delle maggiori librerie libertarie di Buenos Aires. Con l'aiuto di quest'ultimo fa rientro a Buenos Aires, dove pubblica un altro numero di ''L'Avvenire'' prima di venire nuovamente arrestato e rimpatriato assieme a [[Fortunato Serantoni|Serantoni]]. La voglia di libertà è talmente tanta che i due, in maniera assai rocambolescamente, riescono a scendere dalla nave durante uno scalo a Montevideo. In seguito, nel maggio [[1903]], Ristori fa nuovamente rientro a Buenos Aires.


Arrestato ancora una volta durante il congresso della [[FORA|FOA]], viene deportato sotto vigilanza, ma ancora una volta riesce a scappare gettandosi in mare. Rifugiatosi a Montevideo, pubblica il suo primo opuscolo - ''Deismo y Materialismo'' - in cui attacca le religioni e la [[Chiesa Cattolica]]. Inoltre, nella stessa capitale, frequenta il Centro Internazionale dove conosce quella che sarà  la donna della sua vita: Mercedes Gomes.  
Arrestato ancora una volta durante il congresso della [[FORA|FOA]], viene deportato sotto vigilanza, ma ancora una volta riesce a scappare gettandosi in mare. Rifugiatosi a Montevideo, pubblica il suo primo opuscolo - ''Deismo y Materialismo'' - in cui attacca le religioni e la [[Chiesa Cattolica]]. Inoltre, nella stessa capitale, frequenta il Centro Internazionale dove conosce quella che sarà la donna della sua vita: Mercedes Gomes.
===In Brasile===
===In Brasile===
Essendogli impossibilitato il rientro a Buenos Aires, nel febbraio [[1904]] si trasferisce in [[Brasile]], a San Paolo, accogliendo l'invito dell'anarchico senese [[Tobia Boni]]. Nella città  brasiliana pubblica l'opuscolo ''Le Corbellerie del Collettivismo'', partecipa alle attività  del gruppo «La Propaganda» e fonda con [[Alessandro Cerchiai]] e [[Gigi Damiani]] quello che diventerà  uno dei più importanti giornali anarchici dell'America Latina: ''La Battaglia''.
Essendogli impossibilitato il rientro a Buenos Aires, nel febbraio [[1904]] si trasferisce in [[Brasile]], a San Paolo, accogliendo l'invito dell'anarchico senese [[Tobia Boni]]. Nella città brasiliana pubblica l'opuscolo ''Le Corbellerie del Collettivismo'', partecipa alle attività del gruppo «La Propaganda» e fonda con [[Alessandro Cerchiai]] e [[Gigi Damiani]] quello che diventerà uno dei più importanti giornali anarchici dell'America Latina: ''[[La Battaglia]]''.


Tra il [[1904]] e il [[1905]], divenuto ormai uno dei più importanti propagandisti dell'[[anarchismo]] in lingua italiana, entra nel mirino delle [[autorità ]] del paese che non desidererebbero altro che trovare una minima scusa per espellerlo dal paese. Ma Ristori non è tipo impressionabile, perciò prosegue nel suo lavoro in favore dell'anarchia, mantenendo stabili contatti con i compagni del gruppo “Avanti” e con i sindacalisti del COB (Centrale operaia brasiliana). Nel [[1909]] è protagonista di una clamorosa denuncia nei confronti di alcuni sacerdoti che accusa di abusi vari contro minori degli orfanotrofi. Questo però gli costerà  l'accusa di calunnia e una condanna ad un anno di [[carcere]].
Tra il [[1904]] e il [[1905]], divenuto ormai uno dei più importanti propagandisti dell'[[anarchismo]] in lingua italiana, entra nel mirino delle [[autorità]] del paese che non desidererebbero altro che trovare una minima scusa per espellerlo dal paese. Ma Ristori non è tipo impressionabile, perciò prosegue nel suo lavoro in favore dell'anarchia, mantenendo stabili contatti con i compagni del gruppo “Avanti” e con i sindacalisti del COB (Centrale operaia brasiliana). Nel [[1909]] è protagonista di una clamorosa denuncia nei confronti di alcuni sacerdoti che accusa di abusi vari contro minori degli orfanotrofi. Questo però gli costerà l'accusa di calunnia e una condanna ad un anno di [[carcere]].


Nel frattempo, i rapporti con gli altri compagni si guastano per motivi non ben chiari, tant'è che nel [[1912]] decide temporaneamente di ritirarsi dalla vita politica attiva.
Nel frattempo, i rapporti con gli altri compagni si guastano per motivi non ben chiari, tant'è che nel [[1912]] decide temporaneamente di ritirarsi dalla vita politica attiva.


===Attività  in tutto il Sud America===
===Attività in tutto il Sud America===
Cinque anni dopo però lo troviamo nuovamente alla ribalta della cronaca, protagonista del furto alla cassa della fabbrica americana Johnson di Rio de Janeiro. La refurtiva sarà  utilizzata per trasferirsi insieme alla compagna nuovamente a Buenos Aires, questa volta sotto il falso nome di Cesare Montemaggiore.  
Cinque anni dopo però lo troviamo nuovamente alla ribalta della cronaca, protagonista del furto alla cassa della fabbrica americana Johnson di Rio de Janeiro. La refurtiva sarà utilizzata per trasferirsi insieme alla compagna nuovamente a Buenos Aires, questa volta sotto il falso nome di Cesare Montemaggiore.  


Dopo lo scoppio della [[rivolta]] proletaria passata alla storia come [[Semana Trágica|settimana tragica]], tutti gli anarchici dell'[[Argentina]] vengono ricercati dalla [[polizia]]. Ristori è tra questi. Arrestato, viene imbarcato per Genova, ma ancora una volta riesce ad evadere gettandosi in mare in vicinanza delle coste dell'[[Uruguay]]. Durante la fuga però si frattura le gambe, un incidente che lo renderà  claudicante per tutta la vita.
Dopo lo scoppio della [[rivolta]] proletaria passata alla storia come [[Semana Trágica|settimana tragica]], tutti gli anarchici dell'[[Argentina]] vengono ricercati dalla [[polizia]]. Ristori è tra questi. Arrestato, viene imbarcato per Genova, ma ancora una volta riesce ad evadere gettandosi in mare in vicinanza delle coste dell'[[Uruguay]]. Durante la fuga però si frattura le gambe, un incidente che lo renderà claudicante per tutta la vita.


Il [[1917]] è l'anno della [[rivoluzione russa]], dopo un momentaneo entusiasmo, il [[movimento anarchico]] si divide sugli sviluppi che essa sta prendendo, alcuni anarchici appoggiano la sua deriva autoritaria, altri invece la criticano apertamente. Nel [[1922]] Ristori aderisce al manifesto del “Movimento Comunista” pubblicato in marzo a Rio de Janeiro dopo che a Montevideo s'era svolta una missione della [[III Internazionale]].
Il [[1917]] è l'anno della [[rivoluzione russa]], dopo un momentaneo entusiasmo, il [[movimento anarchico]] si divide sugli sviluppi che essa sta prendendo, alcuni anarchici appoggiano la sua deriva autoritaria, altri invece la criticano apertamente. Nel [[1922]] Ristori aderisce al manifesto del “Movimento Comunista” pubblicato in marzo a Rio de Janeiro dopo che a Montevideo s'era svolta una missione della [[III Internazionale]].


Rientrato a San Paolo nel [[1925]], si tiene lontano dalle attività  di un tempo a causa del problema alle gambe che gli limita i movimenti, tuttavia tiene diverse conferenze in alcune città  del [[Brasile]]. Nel [[1933]], contro un regime dittatoriale instauratosi in [[Brasile]] ed assai affine al [[fascismo]], collabora con i comunisti per creare un fronte unito di opposizione al governo e che prenderà  il nome di ''Aliança libertadora nacional''.  
Rientrato a San Paolo nel [[1925]], si tiene lontano dalle attività di un tempo a causa del problema alle gambe che gli limita i movimenti, tuttavia tiene diverse conferenze in alcune città del [[Brasile]]. Nel [[1933]], contro un regime dittatoriale instauratosi in [[Brasile]] ed assai affine al [[fascismo]], collabora con i comunisti per creare un fronte unito di opposizione al governo e che prenderà il nome di ''Aliança libertadora nacional''.  


Un tentativo di [[rivolta]] due anni dopo, dà  il pretesto al governo per reprimere i movimenti sociali e rimpatriarlo in [[Italia]].
Un tentativo di [[rivolta]] due anni dopo, il pretesto al governo per reprimere i movimenti sociali e rimpatriarlo in [[Italia]].


===Nuovamente in Italia===
===Nuovamente in Italia===
Lasciando la sua compagna Mercedes in [[Brasile]], Ristori fa ritorno in [[Italia]] nel giugno [[1936]] con l'idea fissa di ricongiungersi al più presto con l'amata compagna. Per questo, dopo aver raggiunto la [[Spagna]] da Livorno per aggregarsi con le forze antifasciste impegnate nella [[rivoluzione spagnola|rivoluzione antifranchista]], anche da Barcellona proverà  inutilmente a far giungere la moglie dal Sud America. Stesso esito avrà  il tentativo di riunirsi a lei in [[Francia]] avvalendosi dell'aiuto di Luigi Campolonghi, presidente della LIDU («Lega italiana dei diritti dell’uomo»).
Lasciando la sua compagna Mercedes in [[Brasile]], Ristori fa ritorno in [[Italia]] nel giugno [[1936]] con l'idea fissa di ricongiungersi al più presto con l'amata compagna. Per questo, dopo aver raggiunto la [[Spagna]] da Livorno per aggregarsi con le forze antifasciste impegnate nella [[rivoluzione spagnola|rivoluzione antifranchista]], anche da Barcellona proverà inutilmente a far giungere la moglie dal Sud America. Stesso esito avrà il tentativo di riunirsi a lei in [[Francia]] avvalendosi dell'aiuto di Luigi Campolonghi, presidente della LIDU («Lega italiana dei diritti dell'uomo»).


Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova in [[Francia]] confinato nel campo di Roland Garros, dal quale sarà  poi estradato in [[Italia]] nel [[1940]]. Le [[autorità ]] fasciste gli impongono la residenza sorvegliata a Empoli, ma quando il regime cade egli è tra i primi scende in piazza e a festeggiare con pubbliche manifestazioni non autorizzate che gli costano la detenzione alle Murate a Firenze. Durante il trasferimento in cella ingiuria ironicamente con l'appellativo di «gelataio» il comandante di Polizia. Un insulto che gli costerà  una nuova denuncia.  
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si trova in [[Francia]] confinato nel campo di Roland Garros, dal quale sarà poi estradato in [[Italia]] nel [[1940]]. Le [[autorità]] fasciste gli impongono la residenza sorvegliata a Empoli, ma quando il regime cade egli è tra i primi scende in piazza e a festeggiare con pubbliche manifestazioni non autorizzate che gli costano la detenzione alle Murate a Firenze. Durante il trasferimento in cella ingiuria ironicamente con l'appellativo di «gelataio» il comandante di Polizia. Un insulto che gli costerà una nuova denuncia.  


Il [[2 dicembre]], mentre si trova proprio alle Murate ([[carcere]] fiorentino), una milizia [[fascista]] lo preleva insieme all'anarchico [[Gino Manetti]] e a tre comunisti (Armando Gualtieri, Luigi Pugi e Orlando Storai) come rappresaglia dell'omicidio del colonnello Gobbi da parte dei partigiani.
Il [[2 dicembre]], mentre si trova proprio alle Murate ([[carcere]] fiorentino), una milizia [[fascista]] lo preleva insieme all'anarchico [[Gino Manetti]] e a tre comunisti (Armando Gualtieri, Luigi Pugi e Orlando Storai) come rappresaglia dell'omicidio del colonnello Gobbi da parte dei partigiani.


Quel giorno stesso sarà  fucilato insieme ai suoi compagni al campo di tiro delle Cascine.
Quel giorno stesso sarà fucilato insieme ai suoi compagni al campo di tiro delle Cascine.


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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*[http://www.oresteristori.it Oreste Ristori, figura quasi leggendaria]
*[http://www.oresteristori.it Oreste Ristori, figura quasi leggendaria]
*[http://www.academia.edu/987536/Oreste_Ristori_unavventura_anarchica Oreste Ristori: un'avventura anarchica]
*[http://www.academia.edu/987536/Oreste_Ristori_unavventura_anarchica Oreste Ristori: un'avventura anarchica]
*[http://www.transfinito.eu/spip.php?article1367 Oreste Ristori, un anarchico incorreggibile]
*[http://archive.is/F2Gqk Oreste Ristori, un anarchico incorreggibile]
*[http://www.fdca.it/storico/magazzino/anarchic-italiani-san-paolo.htm Isabelle Felici: Gli anarchici italiani di San Paolo e il problema dell'organizzazione operaia]
*[http://www.fdca.it/storico/magazzino/anarchic-italiani-san-paolo.htm Isabelle Felici: Gli anarchici italiani di San Paolo e il problema dell'organizzazione operaia]
[[Categoria:Anarchici|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Anarchici|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Scrittori|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Scrittori italiani|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Giornalisti|Ristori, Oreste]]
[[Categoria:Giornalisti italiani|Ristori, Oreste]]
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