Omosessualità e anarchismo: differenze tra le versioni

Nessun cambiamento nella dimensione ,  15:28, 6 ott 2020
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 33: Riga 33:
Anche l'eminente anarchica statunitense, ebrea di origini russe, '''[[Emma Goldman]]''' era apertamente critica nei riguardi dei pregiudizi rivolti alle persone omosessuali; sua ferma convinzione era che l'opera di liberazione sociale dovesse estendersi anche a gay e lesbiche, pur se a quel tempo l'idea risultasse praticamente sconosciuta anche tra i suoi stessi compagni di lotta. <ref name="EG">Jonathan Ned Katz, ''Gay American History: Lesbians and Gay Men in the U.S.A.'', New York City, Penguin Books, 1992, pp. 376–380.</ref> Hirschfeld scrisse nei suoi riguardi: «è stata la prima e unica donna, in effetti il primo e unico americano, a prendere la difesa dell'amore omosessuale davanti al grande pubblico». <ref>Emma Goldman, ''Offener Brief an den Herausgeber der Jahrbücher über Louise Michel'', in ''Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen'', con una prefazione di Magnus Hirschfeld, n. 23, 1923, p. 70. Traduzione dal tedesco di James Steakley. La lettera originale in inglese della Goldman non risulta essere ancora esistente.</ref> In numerosi discorsi e lettere ha difeso il diritto di gay e lesbiche ad amare come volevano e ha condannato senza timore la paura e lo stigma associato all'omosessualità. Come lei stessa ha scritto in una lettera a Hirschfeld: «È una tragedia, mi sento di affermare, che le persone di tipo sessuale diverso siano intrappolate in un mondo che mostra così poca comprensione nei loro confronti ed è così grossolanamente indifferente alle varie gradazioni e variazioni di genere e del grande valore e significato che hanno nella vita». <ref name="EG"></ref>
Anche l'eminente anarchica statunitense, ebrea di origini russe, '''[[Emma Goldman]]''' era apertamente critica nei riguardi dei pregiudizi rivolti alle persone omosessuali; sua ferma convinzione era che l'opera di liberazione sociale dovesse estendersi anche a gay e lesbiche, pur se a quel tempo l'idea risultasse praticamente sconosciuta anche tra i suoi stessi compagni di lotta. <ref name="EG">Jonathan Ned Katz, ''Gay American History: Lesbians and Gay Men in the U.S.A.'', New York City, Penguin Books, 1992, pp. 376–380.</ref> Hirschfeld scrisse nei suoi riguardi: «è stata la prima e unica donna, in effetti il primo e unico americano, a prendere la difesa dell'amore omosessuale davanti al grande pubblico». <ref>Emma Goldman, ''Offener Brief an den Herausgeber der Jahrbücher über Louise Michel'', in ''Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen'', con una prefazione di Magnus Hirschfeld, n. 23, 1923, p. 70. Traduzione dal tedesco di James Steakley. La lettera originale in inglese della Goldman non risulta essere ancora esistente.</ref> In numerosi discorsi e lettere ha difeso il diritto di gay e lesbiche ad amare come volevano e ha condannato senza timore la paura e lo stigma associato all'omosessualità. Come lei stessa ha scritto in una lettera a Hirschfeld: «È una tragedia, mi sento di affermare, che le persone di tipo sessuale diverso siano intrappolate in un mondo che mostra così poca comprensione nei loro confronti ed è così grossolanamente indifferente alle varie gradazioni e variazioni di genere e del grande valore e significato che hanno nella vita». <ref name="EG"></ref>


[[File:Lucia Sanchez Saornil.jpg|thumb|left|150px|Lucia Sanchez Saornil]]
[[File:Guerin.JPG|thumb|200px|Daniel Guérin]]
Nonostante queste aperte prese di posizione a sostegno della libertà sessuale, il movimento anarchico del tempo certamente non era libero da sentimenti di omofobia: un editoriale apparso in un influente giornale anarchico spagnolo del [[1935]] ha sostenuto che un anarchico non dovesse nemmeno essere associato con gli omosessuali, per non parlare poi del fatto di esserlo: «se tu sei un anarchico, ciò significa che sei anche più moralmente giusto e forte fisicamente di un uomo medio. Chi invece ama in quella maniera inverte il senso di vero uomo, quindi nessun omosessuale può essere un vero anarchico». <ref>Citato in Richard Cleminson, ''Male inverts and homosexuals: Sex discourse in the Anarchist Revista Blanca'', 1995, in ''Gay men and the sexual history of the political left'', a cura di Gert Hekma, Harrington Park Press, 1995.</ref>
Nonostante queste aperte prese di posizione a sostegno della libertà sessuale, il movimento anarchico del tempo certamente non era libero da sentimenti di omofobia: un editoriale apparso in un influente giornale anarchico spagnolo del [[1935]] ha sostenuto che un anarchico non dovesse nemmeno essere associato con gli omosessuali, per non parlare poi del fatto di esserlo: «se tu sei un anarchico, ciò significa che sei anche più moralmente giusto e forte fisicamente di un uomo medio. Chi invece ama in quella maniera inverte il senso di vero uomo, quindi nessun omosessuale può essere un vero anarchico». <ref>Citato in Richard Cleminson, ''Male inverts and homosexuals: Sex discourse in the Anarchist Revista Blanca'', 1995, in ''Gay men and the sexual history of the political left'', a cura di Gert Hekma, Harrington Park Press, 1995.</ref>


[[File:Lucia Sanchez Saornil.jpg|thumb|left|150px|Lucia Sanchez Saornil]]
[[File:Guerin.JPG|thumb|200px|Daniel Guérin]]
'''[[Lucía Sánchez Saornil]]''' è stata una delle fondatrici e principali esponenti dell'[[anarco-femminismo]] spagnolo all'interno dell'organizzazione detta [[Mujeres Libres]] ed era molto aperta nei riguardi del proprio lesbismo <ref>[https://web.archive.org/web/20120402065947/http://wzar.unizar.es/siem/articulos/Premios/MujeresLibres.pdf «basta pensar en el lesbianismo de Lucía Sánchez Saornil»], Università di Saragozza</ref>; in giovane età cominciò a scrivere poesie ed associarsi con l'emergente movimento letterario dell'[[ultraismo]]: scrivendo sotto uno pseudonimo maschile era in grado di esplorare le tematiche lesbiche. <ref>[https://elpais.com/diario/2007/12/06/paisvasco/1196973608_850215.html ''Tener referentes serios de lesbianas elimina estereotipos''], di Juan Fernandez, in ''El País'', [[6 dicembre]] [[2007]]</ref> Tutto questo in un'epoca in cui in Spagna l'omosessualità era criminalizzata e soggetta a censura e severe punizioni.
'''[[Lucía Sánchez Saornil]]''' è stata una delle fondatrici e principali esponenti dell'[[anarco-femminismo]] spagnolo all'interno dell'organizzazione detta [[Mujeres Libres]] ed era molto aperta nei riguardi del proprio lesbismo <ref>[https://web.archive.org/web/20120402065947/http://wzar.unizar.es/siem/articulos/Premios/MujeresLibres.pdf «basta pensar en el lesbianismo de Lucía Sánchez Saornil»], Università di Saragozza</ref>; in giovane età cominciò a scrivere poesie ed associarsi con l'emergente movimento letterario dell'[[ultraismo]]: scrivendo sotto uno pseudonimo maschile era in grado di esplorare le tematiche lesbiche. <ref>[https://elpais.com/diario/2007/12/06/paisvasco/1196973608_850215.html ''Tener referentes serios de lesbianas elimina estereotipos''], di Juan Fernandez, in ''El País'', [[6 dicembre]] [[2007]]</ref> Tutto questo in un'epoca in cui in Spagna l'omosessualità era criminalizzata e soggetta a censura e severe punizioni.


64 364

contributi