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Rimase profondamente deluso dalle riforme governative approvate nel [[1861]], convincendosi che come era anche per l'Europa dai governi non potesse venire niente di buono, e occorressero invece iniziative popolari. La riforma approvata in [[Russia]] era un inganno in quanto le corvée e tutti i gravami feudali erano rimasti e il contadino se voleva della terra e la propria izba doveva pagarla con i propri soldi. | Rimase profondamente deluso dalle riforme governative approvate nel [[1861]], convincendosi che come era anche per l'Europa dai governi non potesse venire niente di buono, e occorressero invece iniziative popolari. La riforma approvata in [[Russia]] era un inganno in quanto le corvée e tutti i gravami feudali erano rimasti e il contadino se voleva della terra e la propria izba doveva pagarla con i propri soldi. | ||
Serno-Solov'evič e Ogarëv approntarono il programma della società rivoluzionaria clandestina cui Herzen, diede il nome di “[[Zemlja i Volja]] | Serno-Solov'evič e Ogarëv approntarono il programma della società rivoluzionaria clandestina cui Herzen, diede il nome di “[[Zemlja i Volja]]”, («Terra e Libertà »). Secondo esso i contadini divevano essere liberati e proprietari in comune, senza riscatto, della terra dell'[[obščina|obščina]], e la comunità si sarebbe amministrata autonomamente attraverso suoi rappresentanti eletti e avrebbe continuato a pagare le imposte. Lo [[Stato]], e non i contadini, avrebbe dovuto compensare i nobili delle terre loro sottratte. Per realizzare un tale programma era indispensabile fare governare la nazione da deputati eletti dal popolo. | ||
Quando Serno-Solov'evič tornò in [[Russia]], alla fine del [[1861]], il manifesto era stato stampato e diffuso, e circoli di [[Zemlja i Volja]] erano stati creati nelle principali città dell’impero russo e anche in molti centri minori. Egli aprì nel centro di Pietroburgo una libreria con biblioteca circolante per tenervi un luogo di riunione e diffondere libri politici, e promosse la fondazione, nel mese di febbraio del [[1862]], della rivista ''Vek'' («Il secolo»), che uscì fino al [[29 aprile]]. | Quando Serno-Solov'evič tornò in [[Russia]], alla fine del [[1861]], il manifesto era stato stampato e diffuso, e circoli di [[Zemlja i Volja]] erano stati creati nelle principali città dell’impero russo e anche in molti centri minori. Egli aprì nel centro di Pietroburgo una libreria con biblioteca circolante per tenervi un luogo di riunione e diffondere libri politici, e promosse la fondazione, nel mese di febbraio del [[1862]], della rivista ''Vek'' («Il secolo»), che uscì fino al [[29 aprile]]. | ||
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La fluida situazione politica, resa ancora più incerta dalla rivolta polacca, vedeva la Russia nella sua vecchia funzione di gendarme d'Europa. L'unica via d'uscita, secondo Serno-Solov'evič, sarebbe stata quella di convocare un'assemblea costituente per risolvere i problemi interni e restituire la [[libertà ]] alle nazioni non russe, la [[Polonia]], la [[Bielorussia]], l'[[Ucraina]], la [[Finlandia]], i paesi baltici. In economia, mantenendo l'agricoltura collettivizzata, era favorevole a un'industrializzazione ad opera delle società per azioni, al libero scambio, all'intervento dello [[Stato]] nella costruzione di [[scuola|scuole]], nella fornitura del credito, nell'alienazione dei suoi beni e nell'evitare e combattere «i mali del capitalismo». | La fluida situazione politica, resa ancora più incerta dalla rivolta polacca, vedeva la Russia nella sua vecchia funzione di gendarme d'Europa. L'unica via d'uscita, secondo Serno-Solov'evič, sarebbe stata quella di convocare un'assemblea costituente per risolvere i problemi interni e restituire la [[libertà ]] alle nazioni non russe, la [[Polonia]], la [[Bielorussia]], l'[[Ucraina]], la [[Finlandia]], i paesi baltici. In economia, mantenendo l'agricoltura collettivizzata, era favorevole a un'industrializzazione ad opera delle società per azioni, al libero scambio, all'intervento dello [[Stato]] nella costruzione di [[scuola|scuole]], nella fornitura del credito, nell'alienazione dei suoi beni e nell'evitare e combattere «i mali del capitalismo». | ||
Nel giugno del [[1864]] si tenne il processo agli ''zemlevolcy'', noto come “processo dei | Nel giugno del [[1864]] si tenne il processo agli ''zemlevolcy'', noto come “processo dei 32”, e il [[10 dicembre]] Serno-Solov'evič fu condannato a dodici anni di lavori forzati e al successivo esilio perpetuo a Irkutsk, in Siberia. Il [[9 aprile]] [[1865]] la pena fu commutata nella deportazione a vita. Durante un tentativo di fuga collegato alla sollevazione di deportati polacchi impegnati nella costruzione di una ferrovia lungo il lago Bajkal, il [[26 febbraio]] [[1866]], Serno-Solov'evič perse la vita in circostanze non chiare. | ||
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