Nikolaj Aleksandrovic Serno-Solov'evic: differenze tra le versioni

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Rimase profondamente deluso dalle riforme governative approvate nel [[1861]], convincendosi che come era anche per l'Europa dai governi non potesse venire niente di buono, e occorressero invece iniziative popolari. La riforma approvata in [[Russia]] era un inganno in quanto le corvée e tutti i gravami feudali erano rimasti e il contadino se voleva della terra e la propria izba doveva pagarla con i propri soldi.
Rimase profondamente deluso dalle riforme governative approvate nel [[1861]], convincendosi che come era anche per l'Europa dai governi non potesse venire niente di buono, e occorressero invece iniziative popolari. La riforma approvata in [[Russia]] era un inganno in quanto le corvée e tutti i gravami feudali erano rimasti e il contadino se voleva della terra e la propria izba doveva pagarla con i propri soldi.
Serno-Solov'evič e Ogarëv approntarono il programma della società  rivoluzionaria clandestina cui Herzen, diede il nome di “[[Zemlja i Volja]]”, («Terra e Libertà »). Secondo esso i contadini divevano essere liberati e proprietari in comune, senza riscatto, della terra dell'[[obščina|obščina]], e la comunità  si sarebbe amministrata autonomamente attraverso suoi rappresentanti eletti e avrebbe continuato a pagare le imposte. Lo [[Stato]], e non i contadini, avrebbe dovuto compensare i nobili delle terre loro sottratte. Per realizzare un tale programma era indispensabile fare governare la nazione da deputati eletti dal popolo.
Serno-Solov'evič e Ogarëv approntarono il programma della società  rivoluzionaria clandestina cui Herzen, diede il nome di “[[Zemlja i Volja]], («Terra e Libertà »). Secondo esso i contadini divevano essere liberati e proprietari in comune, senza riscatto, della terra dell'[[obščina|obščina]], e la comunità  si sarebbe amministrata autonomamente attraverso suoi rappresentanti eletti e avrebbe continuato a pagare le imposte. Lo [[Stato]], e non i contadini, avrebbe dovuto compensare i nobili delle terre loro sottratte. Per realizzare un tale programma era indispensabile fare governare la nazione da deputati eletti dal popolo.


Quando Serno-Solov'evič tornò in [[Russia]], alla fine del [[1861]], il manifesto era stato stampato e diffuso, e circoli di [[Zemlja i Volja]] erano stati creati nelle principali città  dell’impero russo e anche in molti centri minori. Egli aprì nel centro di Pietroburgo una libreria con biblioteca circolante per tenervi un luogo di riunione e diffondere libri politici, e promosse la fondazione, nel mese di febbraio del [[1862]], della rivista ''Vek'' («Il secolo»), che uscì fino al [[29 aprile]].
Quando Serno-Solov'evič tornò in [[Russia]], alla fine del [[1861]], il manifesto era stato stampato e diffuso, e circoli di [[Zemlja i Volja]] erano stati creati nelle principali città  dell’impero russo e anche in molti centri minori. Egli aprì nel centro di Pietroburgo una libreria con biblioteca circolante per tenervi un luogo di riunione e diffondere libri politici, e promosse la fondazione, nel mese di febbraio del [[1862]], della rivista ''Vek'' («Il secolo»), che uscì fino al [[29 aprile]].
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La fluida situazione politica, resa ancora più incerta dalla rivolta polacca, vedeva la Russia nella sua vecchia funzione di gendarme d'Europa. L'unica via d'uscita, secondo Serno-Solov'evič, sarebbe stata quella di convocare un'assemblea costituente per risolvere i problemi interni e restituire la [[libertà ]] alle nazioni non russe, la [[Polonia]], la [[Bielorussia]], l'[[Ucraina]], la [[Finlandia]], i paesi baltici. In economia, mantenendo l'agricoltura collettivizzata, era favorevole a un'industrializzazione ad opera delle società  per azioni, al libero scambio, all'intervento dello [[Stato]] nella costruzione di [[scuola|scuole]], nella fornitura del credito, nell'alienazione dei suoi beni e nell'evitare e combattere «i mali del capitalismo».
La fluida situazione politica, resa ancora più incerta dalla rivolta polacca, vedeva la Russia nella sua vecchia funzione di gendarme d'Europa. L'unica via d'uscita, secondo Serno-Solov'evič, sarebbe stata quella di convocare un'assemblea costituente per risolvere i problemi interni e restituire la [[libertà ]] alle nazioni non russe, la [[Polonia]], la [[Bielorussia]], l'[[Ucraina]], la [[Finlandia]], i paesi baltici. In economia, mantenendo l'agricoltura collettivizzata, era favorevole a un'industrializzazione ad opera delle società  per azioni, al libero scambio, all'intervento dello [[Stato]] nella costruzione di [[scuola|scuole]], nella fornitura del credito, nell'alienazione dei suoi beni e nell'evitare e combattere «i mali del capitalismo».


Nel giugno del [[1864]] si tenne il processo agli ''zemlevolcy'', noto come “processo dei 32”, e il [[10 dicembre]] Serno-Solov'evič fu condannato a dodici anni di lavori forzati e al successivo esilio perpetuo a Irkutsk, in Siberia. Il [[9 aprile]] [[1865]] la pena fu commutata nella deportazione a vita. Durante un tentativo di fuga collegato alla sollevazione di deportati polacchi impegnati nella costruzione di una ferrovia lungo il lago Bajkal, il [[26 febbraio]] [[1866]], Serno-Solov'evič perse la vita in circostanze non chiare.
Nel giugno del [[1864]] si tenne il processo agli ''zemlevolcy'', noto come “processo dei 32”, e il [[10 dicembre]] Serno-Solov'evič fu condannato a dodici anni di lavori forzati e al successivo esilio perpetuo a Irkutsk, in Siberia. Il [[9 aprile]] [[1865]] la pena fu commutata nella deportazione a vita. Durante un tentativo di fuga collegato alla sollevazione di deportati polacchi impegnati nella costruzione di una ferrovia lungo il lago Bajkal, il [[26 febbraio]] [[1866]], Serno-Solov'evič perse la vita in circostanze non chiare.


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