Nella Giacomelli: differenze tra le versioni

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: «Umanità  Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d'una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà » («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .
: «Umanità  Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d'una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà » («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .


Il progetto di [[Umanità  Nova]] fornisce a Nella nuovo entusiasmo: stringe rapporti epistolari con [[Malatesta]] e quando questi alla fine del [[1919]] sbarcherà  a Taranto di rientro dall'esilio inglese, sarà  proprio a Nella Giacomelli che [[Errico Malatesta]] telegraferà . Sul primo numero del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] annuncia ironicamente la morte di “Petit Jardin” <ref name="petit">''Sulla tomba di Petiti Jardin'', 26-27 febbraio 1920</ref>, i suoi scritti sono dapprima quotidiani e poi via via sempre più radi e intrisi di un pessimismo che sembra nuovamente far breccia nel suo animo. Auspica non la [[rivoluzione]], ma la fine del mondo, scettica com'è sulla possibilità  che gli esseri umani possano finalmente cambiare <ref name="permettete">''Permettete'', 1 marzo 1920</ref>. È critica con il movimento anarchico, convinta com'é che «si creano dei ribelli ma non si formano degli anarchici», non ponendo quindi le basi per la costituzione di una società  veramente libertaria.  
Il progetto di [[Umanità  Nova]] fornisce a Nella nuovo entusiasmo: stringe rapporti epistolari con [[Malatesta]] e quando questi alla fine del [[1919]] sbarcherà  a Taranto di rientro dall'esilio inglese, sarà  proprio a Nella Giacomelli che [[Errico Malatesta]] telegraferà. Sul primo numero del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] annuncia ironicamente la morte di “Petit Jardin” <ref name="petit">''Sulla tomba di Petiti Jardin'', 26-27 febbraio 1920</ref>, i suoi scritti sono dapprima quotidiani e poi via via sempre più radi e intrisi di un pessimismo che sembra nuovamente far breccia nel suo animo. Auspica non la [[rivoluzione]], ma la fine del mondo, scettica com'è sulla possibilità  che gli esseri umani possano finalmente cambiare <ref name="permettete">''Permettete'', 1 marzo 1920</ref>. È critica con il movimento anarchico, convinta com'é che «si creano dei ribelli ma non si formano degli anarchici», non ponendo quindi le basi per la costituzione di una società  veramente libertaria.  


===L'ultimo periodo===
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