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In prossimità  della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della [[settimana rossa]], Nella Giacomelli, dietro il nuovo pseudonimo "Petit Jardin", critica le pozioni guerrafondaie di alcuni [[Personalità  anarchiche|anarchici]] (tra cui l’amico Gigli), ribadendo la vocazione [[internazionalismo|internazionalista]] degli anarchici. In questo periodo, pur mantenendo le sue peculiarità  antiorganizzatrici, si avvicina agli organizzatori, come testimoniano le sue relazioni epistolari con [[Cesare Agostinelli]] e [[Luigi Fabbri]], e esprime sui giornali «Volontà » e «Abbasso la guerra!» le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera.  
In prossimità  della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della [[settimana rossa]], Nella Giacomelli, dietro il nuovo pseudonimo "Petit Jardin", critica le pozioni guerrafondaie di alcuni [[Personalità  anarchiche|anarchici]] (tra cui l’amico Gigli), ribadendo la vocazione [[internazionalismo|internazionalista]] degli anarchici. In questo periodo, pur mantenendo le sue peculiarità  antiorganizzatrici, si avvicina agli organizzatori, come testimoniano le sue relazioni epistolari con [[Cesare Agostinelli]] e [[Luigi Fabbri]], e esprime sui giornali «Volontà » e «Abbasso la guerra!» le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera.  


Durante il conflitto bellico è arrestata nel [[1916]] in piazza del Duomo (Milano) a causa di un tentativo dimostrativo [[antimilitarismo|antimilitarista]]. L'intercettazione di una sua lettera (firmata "Ireos") e di un manifesto [[antimilitarismo|antimilitarista]] che incita le donne a manifestare contro la guerra il [[1 maggio|1° maggio]] [[1916]] le costa il “rimpatrio” a Lodi, trasformato poi in diffida «da ogni forma di propaganda contro la guerra».  
Durante il conflitto bellico è arrestata nel [[1916]] in piazza del Duomo (Milano) a causa di un tentativo dimostrativo [[antimilitarismo|antimilitarista]]. L'intercettazione di una sua lettera (firmata "Ireos") e di un manifesto [[antimilitarismo|antimilitarista]] che incita le donne a manifestare contro la guerra il [[1 maggio|1° maggio]] [[1916]] le costa il “rimpatrio” a Lodi, trasformato poi in diffida «da ogni forma di propaganda contro la guerra».  


Sarà  comunque una delle prime ad esprimere la propria [[solidarietà ]] con la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]]. Nel [[1917]] collabora al giornale «Cronaca Libertaria» (Milano, 14 numeri da agosto a novembre [[1917]]), pubblicato da [[Leda Rafanelli]] e [[Carlo Molaschi]]. <ref name="mili">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article2127 da "militants-anarchistes.info"]</ref>
Sarà  comunque una delle prime ad esprimere la propria [[solidarietà ]] con la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]]. Nel [[1917]] collabora al giornale «Cronaca Libertaria» (Milano, 14 numeri da agosto a novembre [[1917]]), pubblicato da [[Leda Rafanelli]] e [[Carlo Molaschi]]. <ref name="mili">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article2127 da "militants-anarchistes.info"]</ref>


D’accordo con [[Luigi Fabbri]], nel [[1917]] manifesta perplessità  <ref name="jardin">Lettera di “Petit Jardin”, <<Cronaca libertaria>>, 17 agosto 1917</ref> di fronte alla possibilità  che gli anarchici partecipino alla cosiddetta 3° Zimmerwald, conferenza internazionale dei partiti socialisti da tenersi a Stoccolma ma che mai si terrà  <ref name="si">La Conferenza di Zimmerwald fu una conferenza internazionale dei partiti socialisti. La prima conferenza di Zimmerwal si tenne dal [[5 settembre|5]] all'[[8 settembre]] [[1915]] in [[Svizzera]] per iniziativa italiana ed elvetica</ref>.
D’accordo con [[Luigi Fabbri]], nel [[1917]] manifesta perplessità  <ref name="jardin">Lettera di “Petit Jardin”, <<Cronaca libertaria>>, 17 agosto 1917</ref> di fronte alla possibilità  che gli anarchici partecipino alla cosiddetta 3° Zimmerwald, conferenza internazionale dei partiti socialisti da tenersi a Stoccolma ma che mai si terrà  <ref name="si">La Conferenza di Zimmerwald fu una conferenza internazionale dei partiti socialisti. La prima conferenza di Zimmerwal si tenne dal [[5 settembre|5]] all'[[8 settembre]] [[1915]] in [[Svizzera]] per iniziativa italiana ed elvetica</ref>.


===Il primo dopo guerra: Umanità  Nova===
===Il primo dopo guerra: Umanità  Nova===
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: «Umanità  Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d’una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà » («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .
: «Umanità  Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d’una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà » («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .


Il progetto di [[Umanità  Nova]] fornisce a Nella nuovo entusiasmo: stringe rapporti epistolari con [[Malatesta]] e quando questi alla fine del [[1919]] sbarcherà  a Taranto di rientro dall'esilio inglese, sarà  proprio a Nella Giacomelli che [[Errico Malatesta]] telegraferà . Sul primo numero del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] annuncia ironicamente la morte di “Petit Jardin” <ref name="petit">''Sulla tomba di Petiti Jardin'', 26-27 febbraio 1920</ref>, i suoi scritti sono dapprima quotidiani e poi via via sempre più radi e intrisi di un pessimismo che sembra nuovamente far breccia nel suo animo. Auspica non la [[rivoluzione]], ma la fine del mondo, scettica com’è sulla possibilità  che gli esseri umani possano finalmente cambiare <ref name="permettete">''Permettete'', 1 marzo 1920</ref>. E’ critica con il movimento anarchico, convinta com'é che «si creano dei ribelli ma non si formano degli anarchici», non ponendo quindi le basi per la costituzione di una società  veramente libertaria.  
Il progetto di [[Umanità  Nova]] fornisce a Nella nuovo entusiasmo: stringe rapporti epistolari con [[Malatesta]] e quando questi alla fine del [[1919]] sbarcherà  a Taranto di rientro dall'esilio inglese, sarà  proprio a Nella Giacomelli che [[Errico Malatesta]] telegraferà . Sul primo numero del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] annuncia ironicamente la morte di “Petit Jardin” <ref name="petit">''Sulla tomba di Petiti Jardin'', 26-27 febbraio 1920</ref>, i suoi scritti sono dapprima quotidiani e poi via via sempre più radi e intrisi di un pessimismo che sembra nuovamente far breccia nel suo animo. Auspica non la [[rivoluzione]], ma la fine del mondo, scettica com’è sulla possibilità  che gli esseri umani possano finalmente cambiare <ref name="permettete">''Permettete'', 1 marzo 1920</ref>. E’ critica con il movimento anarchico, convinta com'é che «si creano dei ribelli ma non si formano degli anarchici», non ponendo quindi le basi per la costituzione di una società  veramente libertaria.  


===L'ultimo periodo===
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