Movimento operaio: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "dopo-guerra" con "dopoguerra"
m (Sostituzione testo - " comunardi " con " comunardi ")
m (Sostituzione testo - "dopo-guerra" con "dopoguerra")
Riga 61: Riga 61:
===Dal 1945 ai giorni nostri===
===Dal 1945 ai giorni nostri===


Nel secondo dopo-guerra il movimento operaio fu impegnato nella riorganizzazione delle proprie strutture, tuttavia negli anni '50 e nei primi anni '60 non si registrarono importanti episodi conflittuali giacché i lavoratori erano anche impegnati anima e corpo nella ricostruzione socio-economica dei paesi distrutti dalla guerra, ricevendone anche un effimero benessere (il cosiddetto miracolo economico). Nella stessa [[Germania]] federale del dopoguerra il ''Deutscher Gewerkschaftsbund'' (sindacato nato nel [[1949]]) fu uno dei fattori più importanti nella ricostruzione economica e politica del Paese. I sindacati più importanti non avanzavano più pretese rivoluzionarie, visto anche il definitivo rifiuto nel Congresso di Bad Godesberg del [[1959]] da parte della socialdemocrazia tedesca del [[marxismo]] e delle ideologie [[rivoluzione sociale| rivoluzionaria]]. In [[Italia]] la ripresa di un movimento operaio libero si concretizzò con la ricostituzione del sindacato unitario (1944) promosso dai tre grandi partiti di massa DC, PCI, PSI, ma che così come in [[Francia]] fu messo in crisi dall'inizio della Guerra fredda e dall'estromissione dalla coalizione di governo dei partiti filosovietici.  
Nel secondo dopoguerra il movimento operaio fu impegnato nella riorganizzazione delle proprie strutture, tuttavia negli anni '50 e nei primi anni '60 non si registrarono importanti episodi conflittuali giacché i lavoratori erano anche impegnati anima e corpo nella ricostruzione socio-economica dei paesi distrutti dalla guerra, ricevendone anche un effimero benessere (il cosiddetto miracolo economico). Nella stessa [[Germania]] federale del dopoguerra il ''Deutscher Gewerkschaftsbund'' (sindacato nato nel [[1949]]) fu uno dei fattori più importanti nella ricostruzione economica e politica del Paese. I sindacati più importanti non avanzavano più pretese rivoluzionarie, visto anche il definitivo rifiuto nel Congresso di Bad Godesberg del [[1959]] da parte della socialdemocrazia tedesca del [[marxismo]] e delle ideologie [[rivoluzione sociale| rivoluzionaria]]. In [[Italia]] la ripresa di un movimento operaio libero si concretizzò con la ricostituzione del sindacato unitario (1944) promosso dai tre grandi partiti di massa DC, PCI, PSI, ma che così come in [[Francia]] fu messo in crisi dall'inizio della Guerra fredda e dall'estromissione dalla coalizione di governo dei partiti filosovietici.  


Le lotte operaie ricominciarono alla fine degli anni '60, in particolare durante il biennio [[1968]]-[[1970|70]] quando operai e studenti in molti casi agirono unitariamente contro [[Stato]] e [[capitale]]. <ref>[[Maggio_1968#La_rivolta_studentesca|La rivolta studentesca]]</ref> In un volantino redatto dagli studenti di Torino si invitano gli operai ad unirsi a loro nella lotta:
Le lotte operaie ricominciarono alla fine degli anni '60, in particolare durante il biennio [[1968]]-[[1970|70]] quando operai e studenti in molti casi agirono unitariamente contro [[Stato]] e [[capitale]]. <ref>[[Maggio_1968#La_rivolta_studentesca|La rivolta studentesca]]</ref> In un volantino redatto dagli studenti di Torino si invitano gli operai ad unirsi a loro nella lotta:
64 364

contributi