Movimento operaio: differenze tra le versioni

m (Sostituzione testo - "dopo-guerra" con "dopoguerra")
Riga 11: Riga 11:




In [[Francia]] il movimento operaio diede i primi segni di vita subito dopo la [[rivoluzione francese]], alla fine del settecento, anche se fu immediatamente illegalizato dalla legge Chapelier (1791) <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_Ren%C3%A9_Guy_Le_Chapelier#La_legge_Le_Chapelier La legge Le Chapelier]</ref>. Immediatamente il movimento francese assunse una forte connotazione politica rivoluzionaria, che sfociò nella [[Babeuf#La_congiura_degli_Uguali|Congiura degli eguali]] ([[1795]]-[[1796|96]]), una cospirazione di [[Gracchus Babeuf]] che sarà duramente [[repressione|repressa]] perché mirava ristabilire la Costituzione dell'anno prima e ad instaurare il [[comunismo]] economico. Dopo la restaurazione, il movimento operaio francese ebbe un periodo di stasi ma a partire dagli anni '30 riprese vigore, ispirata dallo studio di [[Louis Blanc]] ''L'Organizzazione del lavoro'' <ref>''L'Organisation du travail'', 1839</ref>, dalle insurrezioni di [[Blanqui]] (il fallito tentativo insurrezionale del maggio del [[1839]] gli costò la condanna a morte, dalla quale poi fu graziato) e da altre riflessioni politiche annoverabili tra il [[socialismo utopistico]] ([[Charles Fourier]] e [[Saint-Simon|H. de Saint-Simon]]). Non da meno fu lo straordinario e proficuo lavoro teorico di [[Pierre-Joseph Proudhon]], padre dell'[[anarchismo]] moderno, con il quale influenzò e condizionò anche il movimento operaio, sia francese che europeo, conferendogli carattere radicalmente [[anti-capitalismo|anti-capitalista]] e [[autorità |antiautoritario]]. [[Image:Black flag waving.png|thumb|left|Su alcuni drappi neri gli operai lionesi ([[rivolta dei Canuts|canuts]] scrissero il loro proclama di lotta: «Vivere lavorando o morire combattendo»]]Già nel novembre [[1831]] e aprile [[1834]] gli operai francesi impiegati nell'industria della seta (''canuts'') diedero prova di radicalità, rivoltandosi violentemente contro lo sfruttamento del lavoro imposto dai loro datori di lavoro ([[rivolta dei Canuts]]), esattamente come avevano fatto i [[luddismo|luddisti]] inglesi qualche decennio prima. In seguito gli operai francesi parteciparono alla [[rivoluzione del 1848]], che comportò la caduta della monarchia e l'avvento della ''Seconda Repubblica'', del cui [[governo]] fece parte, tra gli altri, [[Louis Blanc]], il poeta Lamartine e l'operaio '''Alexandre Martin''' detto Albert. Furono attuate una serie di riforme sociali di ispirazione socialista: fu proclamata la liberazione degli schiavi nelle colonie, la giornata lavorativa fu ridotta a dieci ore e furono introdotti gli ''ateliers nationaux'' («opifici nazionali»). La fine del governo [[socialista]] e la [[repressione]] dei moti operai e popolari conseguenti, gettò la classe operaia francese in una profondissima crisi, che portò alla sua quasi totale emarginazione rispetto al regime bonapartista e ad un arretramento generale delle condizioni di vita delle [[classismo|classi sociali]] più sfruttate.
In [[Francia]] il movimento operaio diede i primi segni di vita subito dopo la [[rivoluzione francese]], alla fine del settecento, anche se fu immediatamente illegalizato dalla legge Chapelier (1791) <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_Ren%C3%A9_Guy_Le_Chapelier#La_legge_Le_Chapelier La legge Le Chapelier]</ref>. Immediatamente il movimento francese assunse una forte connotazione politica rivoluzionaria, che sfociò nella [[Babeuf#La_congiura_degli_Uguali|Congiura degli eguali]] ([[1795]]-[[1796|96]]), una cospirazione di [[Gracchus Babeuf]] che sarà duramente [[repressione|repressa]] perché mirava ristabilire la Costituzione dell'anno prima e ad instaurare il [[comunismo]] economico. Dopo la restaurazione, il movimento operaio francese ebbe un periodo di stasi ma a partire dagli anni '30 riprese vigore, ispirata dallo studio di [[Louis Blanc]] ''L'Organizzazione del lavoro'' <ref>''L'Organisation du travail'', 1839</ref>, dalle insurrezioni di [[Blanqui]] (il fallito tentativo insurrezionale del maggio del [[1839]] gli costò la condanna a morte, dalla quale poi fu graziato) e da altre riflessioni politiche annoverabili tra il [[socialismo utopistico]] ([[Charles Fourier]] e [[Saint-Simon|H. de Saint-Simon]]). Non da meno fu lo straordinario e proficuo lavoro teorico di [[Pierre-Joseph Proudhon]], padre dell'[[anarchismo]] moderno, con il quale influenzò e condizionò anche il movimento operaio, sia francese che europeo, conferendogli carattere radicalmente [[anti-capitalismo|anti-capitalista]] e [[autorità |antiautoritario]]. [[Image:Black flag waving.png|thumb|left|Su alcuni drappi neri gli operai lionesi ([[rivolta dei Canuts|canuts]]) scrissero il loro proclama di lotta: «Vivere lavorando o morire combattendo»]]Già nel novembre [[1831]] e aprile [[1834]] gli operai francesi impiegati nell'industria della seta (''canuts'') diedero prova di radicalità, rivoltandosi violentemente contro lo sfruttamento del lavoro imposto dai loro datori di lavoro ([[rivolta dei Canuts]]), esattamente come avevano fatto i [[luddismo|luddisti]] inglesi qualche decennio prima. In seguito gli operai francesi parteciparono alla [[rivoluzione del 1848]], che comportò la caduta della monarchia e l'avvento della ''Seconda Repubblica'', del cui [[governo]] fece parte, tra gli altri, [[Louis Blanc]], il poeta Lamartine e l'operaio '''Alexandre Martin''' detto Albert. Furono attuate una serie di riforme sociali di ispirazione socialista: fu proclamata la liberazione degli schiavi nelle colonie, la giornata lavorativa fu ridotta a dieci ore e furono introdotti gli ''ateliers nationaux'' («opifici nazionali»). La fine del governo [[socialista]] e la [[repressione]] dei moti operai e popolari conseguenti, gettò la classe operaia francese in una profondissima crisi, che portò alla sua quasi totale emarginazione rispetto al regime bonapartista e ad un arretramento generale delle condizioni di vita delle [[classismo|classi sociali]] più sfruttate.


Come riportato, il movimento operaio ha quindi le sue origini principalmente in [[Gran Bretagna]], paese in cui scoppiò la [[rivoluzione industriale]], ma anche nella vicina [[Francia]]. Nello stesso periodo che il movimento operaio inglese e francese si andava a formare, gli altri paesi d'Europa vivevano in condizioni di arretratezza industriale, quindi gli operai erano ridotti numericamente ai minimi termini. L'[[Italia]] pre-unitaria non aveva un grande apparato industriale, anche se in Campania era attiva sin dal [[1832]] il ''Real Opificio Borbonico di Pietrarsa'', un efficiente fabbrica del settore ferroviario, tuttavia nel [[1848]] in Piemonte nacquero le prime [[società di mutuo soccorso]] ed entità associative operaie, che dopo il [[1859]] si estesero nelle altre regioni. Sarebbe però azzardato parlare di movimento operaio italiano, che invece cominciò a consolidarsi solo dopo l'unità d'[[Italia]] (1861) con la progressiva sostituzione dell'industria all'artigianato e grazie anche alla propaganda dell'anarchico [[Michail Bakunin]]. Le prime agitazioni operaie si ebbero nell'estate del [[1863]] proprio nella fabbrica di Pietralsa, poiché la nuova proprietà aveva dato vita a una serie impressionante di licenziamenti. Alle proteste operaie le istituzioni risposero con violente cariche delle forze di [[polizia]] ([[6 agosto]] [[1863]]) che causarono almeno quattro morti: Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri. <ref>[https://angeloxg1.wordpress.com/tag/sciopero/ 6 Agosto 1863: i Bersaglieri sparano sui lavoratori]</ref><br />
Come riportato, il movimento operaio ha quindi le sue origini principalmente in [[Gran Bretagna]], paese in cui scoppiò la [[rivoluzione industriale]], ma anche nella vicina [[Francia]]. Nello stesso periodo che il movimento operaio inglese e francese si andava a formare, gli altri paesi d'Europa vivevano in condizioni di arretratezza industriale, quindi gli operai erano ridotti numericamente ai minimi termini. L'[[Italia]] pre-unitaria non aveva un grande apparato industriale, anche se in Campania era attiva sin dal [[1832]] il ''Real Opificio Borbonico di Pietrarsa'', un efficiente fabbrica del settore ferroviario, tuttavia nel [[1848]] in Piemonte nacquero le prime [[società di mutuo soccorso]] ed entità associative operaie, che dopo il [[1859]] si estesero nelle altre regioni. Sarebbe però azzardato parlare di movimento operaio italiano, che invece cominciò a consolidarsi solo dopo l'unità d'[[Italia]] (1861) con la progressiva sostituzione dell'industria all'artigianato e grazie anche alla propaganda dell'anarchico [[Michail Bakunin]]. Le prime agitazioni operaie si ebbero nell'estate del [[1863]] proprio nella fabbrica di Pietralsa, poiché la nuova proprietà aveva dato vita a una serie impressionante di licenziamenti. Alle proteste operaie le istituzioni risposero con violente cariche delle forze di [[polizia]] ([[6 agosto]] [[1863]]) che causarono almeno quattro morti: Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Domenico Del Grosso e Aniello Olivieri. <ref>[https://angeloxg1.wordpress.com/tag/sciopero/ 6 Agosto 1863: i Bersaglieri sparano sui lavoratori]</ref><br />
64 364

contributi