Moneta alternativa: differenze tra le versioni

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Le '''valute alternative''' sono strumenti di scambio con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il [[denaro]] ufficiale (rispetto al quale sono complementari). Solitamente le valute complementari non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria, ciò contribuisce al loro aspetto identitario, cioè al loro identificare la comunità  all'interno della quale sono usate alla stregua dei vantaggi di una tessera associativa.   
Le '''valute alternative''' sono strumenti di scambio con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il [[denaro]] ufficiale (rispetto al quale sono complementari). Solitamente le valute complementari non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria, ciò contribuisce al loro aspetto identitario, cioè al loro identificare la comunità  all'interno della quale sono usate alla stregua dei vantaggi di una tessera associativa.   


Un sistema di [[valuta]] complementare è infatti accettato ed utilizzato all'interno di un gruppo, di una rete, di una [[comunità]] per facilitare e favorire lo scambio di merci, la circolazione di beni e servizi all'interno di quella [[rete sociale]], rispetto al resto della comunità .
Un sistema di [[valuta]] complementare è infatti accettato ed utilizzato all'interno di un gruppo, di una rete, di una [[comunità]] per facilitare e favorire lo scambio di merci, la circolazione di beni e servizi all'interno di quella [[rete sociale]], rispetto al resto della comunità.


Per comprendere le ragioni che danno vita ad un sistema di valuta complementare, è utile rifarsi al significato antico del [[denaro]]: «Il denaro è un accordo all'interno di una comunità  che accetta di utilizzare "qualcosa" come bene di scambio riconosciuto».
Per comprendere le ragioni che danno vita ad un sistema di valuta complementare, è utile rifarsi al significato antico del [[denaro]]: «Il denaro è un accordo all'interno di una comunità  che accetta di utilizzare "qualcosa" come bene di scambio riconosciuto».
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La moneta denominata “credito” raccolse l'eredità  del tedesco [[Silvio Gesell]], ministro delle finanze della breve [[Repubblica dei Consigli di Baviera]] durante la crisi degli "anni 20", che in quella circostanza emise una moneta che si doveva ossidare velocemente, in modo da essere utilizzata solo per gli scambi e non per l'accumulo e per l'incremento della ricchezza individuale. Per conservare il suo valore nominale era necessario applicare un bollino mensile pari all'1% del suo valore (dagli studi si comprese che quella moneta poteva circolare con una velocità  superiore 40 volte a quella delle monete ufficiali).
La moneta denominata “credito” raccolse l'eredità  del tedesco [[Silvio Gesell]], ministro delle finanze della breve [[Repubblica dei Consigli di Baviera]] durante la crisi degli "anni 20", che in quella circostanza emise una moneta che si doveva ossidare velocemente, in modo da essere utilizzata solo per gli scambi e non per l'accumulo e per l'incremento della ricchezza individuale. Per conservare il suo valore nominale era necessario applicare un bollino mensile pari all'1% del suo valore (dagli studi si comprese che quella moneta poteva circolare con una velocità  superiore 40 volte a quella delle monete ufficiali).


L'applicazione effettiva della "moneta di Gesell" arrivò però solo circa un decennio dopo, quando alcuni comuni del sud della [[Germania]] fecero ricorso a questo sistema per porre freno alla disoccupazione e alla povertà . II "credito" argentino, rifacendosi a quell'esperienza, misurava solo le ore di lavoro contenute nei servizi e nei beni che le persone si scambiavano. Anche se la falsificazione frenò la diffusione, non mancarono i risultati eclatanti: nella provincia di Mendoza riaprì una piccola fabbrica grazie al credito concesso dalla [[Rete Globale del Baratto]]. I proprietari della fabbrica poterono inoltre contare sul lavoro di elettricisti e muratori, tutti retribuiti con i "credito". Addirittura a livello locale i comuni della provincia di Buenos Aires, di Chabacano, Quilmes e Avellaneda accettarono i "credito" per il pagamento delle tasse.
L'applicazione effettiva della "moneta di Gesell" arrivò però solo circa un decennio dopo, quando alcuni comuni del sud della [[Germania]] fecero ricorso a questo sistema per porre freno alla disoccupazione e alla povertà. II "credito" argentino, rifacendosi a quell'esperienza, misurava solo le ore di lavoro contenute nei servizi e nei beni che le persone si scambiavano. Anche se la falsificazione frenò la diffusione, non mancarono i risultati eclatanti: nella provincia di Mendoza riaprì una piccola fabbrica grazie al credito concesso dalla [[Rete Globale del Baratto]]. I proprietari della fabbrica poterono inoltre contare sul lavoro di elettricisti e muratori, tutti retribuiti con i "credito". Addirittura a livello locale i comuni della provincia di Buenos Aires, di Chabacano, Quilmes e Avellaneda accettarono i "credito" per il pagamento delle tasse.


La rilevanza di questa [[economia partecipativa|nuova economia]] non sfuggì però alle istituzioni pubbliche, che tentarono, in realtà  senza gran successo, di appropriarsi di questa moneta per regolarizzarla e disciplinarla sotto il controllo del governo centrale.
La rilevanza di questa [[economia partecipativa|nuova economia]] non sfuggì però alle istituzioni pubbliche, che tentarono, in realtà  senza gran successo, di appropriarsi di questa moneta per regolarizzarla e disciplinarla sotto il controllo del governo centrale.
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