Moneta alternativa: differenze tra le versioni

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La moneta di ghiaccio rappresenta la base dell'economia poundiana basata sull'abolizione delle imposte dirette progressive ([[fiscalità  monetaria]]), la quale prevede l'emissione di moneta da parte dello [[Stato]] per finanziare la spesa pubblica, azione che senza monete di ghiaccio porterebbe livelli di inflazione altissimi.
La moneta di ghiaccio rappresenta la base dell'economia poundiana basata sull'abolizione delle imposte dirette progressive ([[fiscalità  monetaria]]), la quale prevede l'emissione di moneta da parte dello [[Stato]] per finanziare la spesa pubblica, azione che senza monete di ghiaccio porterebbe livelli di inflazione altissimi.


Ha destato un certo interesse nel mondo economico in conseguenza dell' incipiente sviluppo dei sistemi di pagamento con moneta elettronica. Con essa sarebbe difatti possibile coniare una '''moneta di ghiaccio ON/OFF''' ovvero che sospenda la svalutazione temporale finché depositata in banca, per far in modo che le banche accettino di buon grado il ritiro dai clienti di queste valute.
Ha destato un certo interesse nel mondo economico in conseguenza dell'incipiente sviluppo dei sistemi di pagamento con moneta elettronica. Con essa sarebbe difatti possibile coniare una '''moneta di ghiaccio ON/OFF''' ovvero che sospenda la svalutazione temporale finché depositata in banca, per far in modo che le banche accettino di buon grado il ritiro dai clienti di queste valute.


In alcuni casi, la tassa sulla moneta è praticata da qualche tipo di autorità  governativa (anche locale) a scopo di gettito fiscale, e questi guadagni ottenuti dalla tassazione della moneta depositati in un fondo. Che cosa si possa fare con questi fondi varia notevolmente tra i sistemi storicamente proposti. In alcuni casi, è utilizzato per pagare i costi amministrativi dello [[Stato]]. Se la moneta in questione è gestita dal governo, la tassa sulla moneta può essere utilizzata come entrata fiscale; in parallelo si propone anche un imposta sui depositi bancari, ma è proposta solo da alcuni economisti. Altri sistemi che sono stati proposti comportano la ridistribuzione del fondo equamente a tutti gli utenti della moneta.
In alcuni casi, la tassa sulla moneta è praticata da qualche tipo di autorità  governativa (anche locale) a scopo di gettito fiscale, e questi guadagni ottenuti dalla tassazione della moneta depositati in un fondo. Che cosa si possa fare con questi fondi varia notevolmente tra i sistemi storicamente proposti. In alcuni casi, è utilizzato per pagare i costi amministrativi dello [[Stato]]. Se la moneta in questione è gestita dal governo, la tassa sulla moneta può essere utilizzata come entrata fiscale; in parallelo si propone anche un imposta sui depositi bancari, ma è proposta solo da alcuni economisti. Altri sistemi che sono stati proposti comportano la ridistribuzione del fondo equamente a tutti gli utenti della moneta.
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È previsto nel sistema economico geselliano distributista come base del "credito sociale" ed in quello teorizzato nel cap.10 del libro "Teoria generale dei sistemi economici".
È previsto nel sistema economico geselliano distributista come base del "credito sociale" ed in quello teorizzato nel cap.10 del libro "Teoria generale dei sistemi economici".


A proposito di Gesell, Keynes scriveva: «... Egli sostiene che l'aumento del capitale reale è ostacolato dal saggio monetario di interesse, e che, se si togliesse questo freno, l'aumento del capitale reale sarebbe tanto rapido nel mondo moderno, da giustificare probabilmente un saggio monetario di interesse uguale a zero, se non proprio subito, entro un periodo relativamente breve. Quindi la necessità  preminente è di ridurre il saggio monetario di interesse; ed egli indicò che questo scopo può raggiungersi facendo si che la moneta sia sottoposta a costi di mantenimento allo stesso modo delle altre scorte di merci sterili. Questo concetto lo condusse alla famosa prescrizione della moneta "stampigliata" alla quale il suo nome è principalmente associato, e che ha ricevuto l'approvazione del prof. Irving Fisher. Secondo questa proposta, la carta moneta (benché il metodo dovrebbe evidentemente applicarsi anche almeno a qualche forma di moneta bancaria) manterrebbe il proprio valore soltanto se le si applicassero ogni mese, come in un libretto di assicurazione, delle marche da acquistare presso un ufficio postale. Naturalmente il costo delle marche potrebbe venir fissato a qualunque cifra si ritenesse opportuno. Secondo la mia teoria questo costo dovrebbe essere uguale, all'ingrosso, all'eccedenza del saggio monetario di interesse (escluse le marche) sull'efficienza marginale del capitale corrispondente ad un ritmo di investimento nuovo compatibile con la piena occupazione. L'onere effettivo proposto da Gesell era dell' 1 per mille alla settimana, equivalente al 5,2 per cento all'anno. Questo sarebbe troppo nelle condizioni esistenti, ma la cifra giusta, che dovrebbe essere variata di tempo in tempo, potrebbe trovarsi soltanto per tentativi. L'idea che sta alla base del concetto della moneta stampigliata è corretta. È infatti possibile trovare mezzi per applicarla in pratica su scala modesta. Ma vi sono molte difficoltà  cui il Gesell non fece fronte. In particolare egli non si rendeva conto che la moneta non è l'unica cosa a possedere un premio di liquidità , ma che differisce soltanto per una questione di gradi da molte cose, e che essa trae la sua importanza dal fatto di avere un premio di liquidità  maggiore di quello per ogni altra cosa. Se quindi la carta moneta dovesse essere privata del suo premio di liquidità  mediante il sistema della stampigliatura, si introdurrebbero una serie di surrogati: moneta bancaria, crediti a vista, monete estere, gioielli e metalli preziosi in genere, e così via».
A proposito di Gesell, Keynes scriveva: «... Egli sostiene che l'aumento del capitale reale è ostacolato dal saggio monetario di interesse, e che, se si togliesse questo freno, l'aumento del capitale reale sarebbe tanto rapido nel mondo moderno, da giustificare probabilmente un saggio monetario di interesse uguale a zero, se non proprio subito, entro un periodo relativamente breve. Quindi la necessità  preminente è di ridurre il saggio monetario di interesse; ed egli indicò che questo scopo può raggiungersi facendo si che la moneta sia sottoposta a costi di mantenimento allo stesso modo delle altre scorte di merci sterili. Questo concetto lo condusse alla famosa prescrizione della moneta "stampigliata" alla quale il suo nome è principalmente associato, e che ha ricevuto l'approvazione del prof. Irving Fisher. Secondo questa proposta, la carta moneta (benché il metodo dovrebbe evidentemente applicarsi anche almeno a qualche forma di moneta bancaria) manterrebbe il proprio valore soltanto se le si applicassero ogni mese, come in un libretto di assicurazione, delle marche da acquistare presso un ufficio postale. Naturalmente il costo delle marche potrebbe venir fissato a qualunque cifra si ritenesse opportuno. Secondo la mia teoria questo costo dovrebbe essere uguale, all'ingrosso, all'eccedenza del saggio monetario di interesse (escluse le marche) sull'efficienza marginale del capitale corrispondente ad un ritmo di investimento nuovo compatibile con la piena occupazione. L'onere effettivo proposto da Gesell era dell'1 per mille alla settimana, equivalente al 5,2 per cento all'anno. Questo sarebbe troppo nelle condizioni esistenti, ma la cifra giusta, che dovrebbe essere variata di tempo in tempo, potrebbe trovarsi soltanto per tentativi. L'idea che sta alla base del concetto della moneta stampigliata è corretta. È infatti possibile trovare mezzi per applicarla in pratica su scala modesta. Ma vi sono molte difficoltà  cui il Gesell non fece fronte. In particolare egli non si rendeva conto che la moneta non è l'unica cosa a possedere un premio di liquidità , ma che differisce soltanto per una questione di gradi da molte cose, e che essa trae la sua importanza dal fatto di avere un premio di liquidità  maggiore di quello per ogni altra cosa. Se quindi la carta moneta dovesse essere privata del suo premio di liquidità  mediante il sistema della stampigliatura, si introdurrebbero una serie di surrogati: moneta bancaria, crediti a vista, monete estere, gioielli e metalli preziosi in genere, e così via».


'''E-gold''' è un esempio di una moderna valuta privata in cui è applicato il ''demurrage''. In questo caso vi è una tassa sullo stoccaggio dell'oro dell'1% all'anno. Il demurrage associato con l'E-gold è verosimilmente utilizzato dagli operatori per aiutare a coprire le spese di deposito fisico. Un altro esempio è la nascita a luglio [[2010]] di '''Bitcoin''', una moneta elettronica criptografica freesoftware e p2p che permette la pensabilità  e la realizzazione di un sistema monetario implementato con [[autogestione|regole autogestite]] che abbia però le caratteristiche di affidabilità  tecnica della moneta ordinaria.
'''E-gold''' è un esempio di una moderna valuta privata in cui è applicato il ''demurrage''. In questo caso vi è una tassa sullo stoccaggio dell'oro dell'1% all'anno. Il demurrage associato con l'E-gold è verosimilmente utilizzato dagli operatori per aiutare a coprire le spese di deposito fisico. Un altro esempio è la nascita a luglio [[2010]] di '''Bitcoin''', una moneta elettronica criptografica freesoftware e p2p che permette la pensabilità  e la realizzazione di un sistema monetario implementato con [[autogestione|regole autogestite]] che abbia però le caratteristiche di affidabilità  tecnica della moneta ordinaria.
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