Michele Schirru: differenze tra le versioni

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===L'adolescenza ribelle: socialismo e anarchismo ===
===L'adolescenza ribelle: socialismo e anarchismo ===


Secondo quanto da lui stesso affermato, fa la conoscenza delle idee anarchiche sin da bambino grazie ad un anziano muratore anarchico suo compaesano, tale Antonio Solinas Chessa, che lo incaricava di distribuire dei manifestini di propaganda sovversiva.<ref name=" edizioni ">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref> Durante il processo del [[5 maggio]] [[1931]] dichiarerà  di essere stato un adolescente «scapigliato e selvaggio» <ref name=" anarchismo ">Fonte: Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo I, pag 528. Vedasi inoltre [http://ita.anarchopedia.org/Discussione:Michele_Schirru#Considerazione_n.C2.B02 Discussione, § 2°]</ref>, assolutamente ostile ad ogni forma di oppressione.  
Secondo quanto da lui stesso affermato, fa la conoscenza delle idee anarchiche sin da bambino grazie ad un anziano muratore anarchico suo compaesano, tale Antonio Solinas Chessa, che lo incaricava di distribuire dei manifestini di propaganda sovversiva.<ref name="edizioni1">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref> Durante il processo del [[5 maggio]] [[1931]] dichiarerà  di essere stato un adolescente «scapigliato e selvaggio» <ref name=" anarchismo ">Fonte: Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo I, pag 528. Vedasi inoltre [http://ita.anarchopedia.org/Discussione:Michele_Schirru#Considerazione_n.C2.B02 Discussione, § 2°]</ref>, assolutamente ostile ad ogni forma di oppressione.  


Partito il padre per gli [[USA|Stati Uniti]] in cerca di fortuna, viene ammesso da autodidatta alla Scuola marittima di La Spezia, ma è costretto ad interrompere gli studi a causa di una forte polmonite. Nell'agosto [[1917]] è presente alle [[moti operai antimilitaristici a Torino|agitazioni sociali di Torino]], dove per la prima volta viene arrestato dalle forze dell'ordine.  
Partito il padre per gli [[USA|Stati Uniti]] in cerca di fortuna, viene ammesso da autodidatta alla Scuola marittima di La Spezia, ma è costretto ad interrompere gli studi a causa di una forte polmonite. Nell'agosto [[1917]] è presente alle [[moti operai antimilitaristici a Torino|agitazioni sociali di Torino]], dove per la prima volta viene arrestato dalle forze dell'ordine.  


Rilasciato, in quello stesso anno viene chiamato a svolgere i tre anni di [[esercito|servizio militare]], di cui 14 mesi li passerà  al fronte. Partecipa alla guerra con la speranza che da imperialista si trasformi in guerra di liberazione degli oppressi prima e [[rivoluzione sociale]] poi<ref name=" edizioni ">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref>. Al termine del "grande massacro" rimane nella penisola, a Torino, dove incontra altri compagni che gli permettono di conoscere meglio e approfondire i principi e la storia del pensiero anarchico <ref name="dizionario">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag 528</ref>. Sino ad allora si era definito socialista, ma da questo momento inizierà  la vera e proprio militanza nel [[movimento anarchico]]:
Rilasciato, in quello stesso anno viene chiamato a svolgere i tre anni di [[esercito|servizio militare]], di cui 14 mesi li passerà  al fronte. Partecipa alla guerra con la speranza che da imperialista si trasformi in guerra di liberazione degli oppressi prima e [[rivoluzione sociale]] poi<ref name="edizioni2">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref>. Al termine del "grande massacro" rimane nella penisola, a Torino, dove incontra altri compagni che gli permettono di conoscere meglio e approfondire i principi e la storia del pensiero anarchico <ref name="dizionario">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag 528</ref>. Sino ad allora si era definito socialista, ma da questo momento inizierà  la vera e proprio militanza nel [[movimento anarchico]]:
:«Allora la mia mente che s’apriva conobbe l’ideale anarchico, la sua bellezza, la sua grandezza. E il socialismo mi parve una povera cosa con le sue preoccupazioni politiche, con le sue battaglie elettorali, con le sue paure di turbare le laboriose digestioni di lor signori. Il mio era un temperamento ribelle, la mia era una coscienza, se pure in formazione, tutta tesa verso un completo ideale di libertà  e di giustizia; e nei libri e negli opuscoli anarchici, così vibranti di entusiasmo, trovavo le parole e i pensieri che perfettamente esprimevano il mio stato d’animo e le mie speranze. Così divenni anarchico.» <ref name=" edi ">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno ''Testamento'', «Uccidere il tiranno»]</ref>
:«Allora la mia mente che s’apriva conobbe l’ideale anarchico, la sua bellezza, la sua grandezza. E il socialismo mi parve una povera cosa con le sue preoccupazioni politiche, con le sue battaglie elettorali, con le sue paure di turbare le laboriose digestioni di lor signori. Il mio era un temperamento ribelle, la mia era una coscienza, se pure in formazione, tutta tesa verso un completo ideale di libertà  e di giustizia; e nei libri e negli opuscoli anarchici, così vibranti di entusiasmo, trovavo le parole e i pensieri che perfettamente esprimevano il mio stato d’animo e le mie speranze. Così divenni anarchico.» <ref name=" edi ">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno ''Testamento'', «Uccidere il tiranno»]</ref>


Nel capoluogo piemontese, durante il luglio [[1919]] ([[20 luglio|20]]-[[21 luglio]]), Schirru è in prima fila nelle nuove agitazioni sociali che gli costano un nuovo periodo detentivo, quantunque per fortuna riuscirà  ad evitare il tribunale militare. Ritornato da disoccupato in Sardegna e deluso dal tradimento del PSI durante le [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche del 1919-20]], decide di emigrare negli [[USA|Stati Uniti d'America]]. Sbarca a New York il [[2 novembre]] [[1920]], stabilendosi nella "Grande mela" alla 187a strada n. 561e, salvo un periodo di residenza (dal 1920 al 1921) a Pittsfield, Massachusetts.<ref name=" edizioni ">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref>
Nel capoluogo piemontese, durante il luglio [[1919]] ([[20 luglio|20]]-[[21 luglio]]), Schirru è in prima fila nelle nuove agitazioni sociali che gli costano un nuovo periodo detentivo, quantunque per fortuna riuscirà  ad evitare il tribunale militare. Ritornato da disoccupato in Sardegna e deluso dal tradimento del PSI durante le [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche del 1919-20]], decide di emigrare negli [[USA|Stati Uniti d'America]]. Sbarca a New York il [[2 novembre]] [[1920]], stabilendosi nella "Grande mela" alla 187a strada n. 561e, salvo un periodo di residenza (dal 1920 al 1921) a Pittsfield, Massachusetts.<ref name="edizioni3">[http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno]</ref>


===Attività  politica negli Stati Uniti===
===Attività  politica negli Stati Uniti===
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===Il ritorno in Italia per attentare alla vita di Mussolini===
===Il ritorno in Italia per attentare alla vita di Mussolini===


Schirru intende far qualcosa per fermare il regime fascista e per questo decide di far rientro in [[Italia]], dove vi giunge nel gennaio [[1930]]. Nel mese seguente é già  a le Havre, in Francia. Di qui si sposta a Parigi, poi nei pressi di Avignone (dove risiedono padre, madre e fratelli) ed infine a Milano, dove prende contatti con diversi compagni con i quali discute dei suoi propositi <ref name=" edizioni ">Mentre si trova a Milano, si concretizza la liberazione di un compagno anarchico ([[Romeo Asara]]) dall'Ospedale psichiatrico di Mombello, dov'era stato internato in seguito alla sua simulazione di pazzia dopo un arresto. Secondo alcuni tale evasione non fu mai realizzata perchè Asara sarebbe stato liberato dalle autorità , ma nel suo interrogatorio Miche Schirru a tal proposito afferma:«essendo stato arrestato un buon compagno milanese, e avendogli trovato nella sua abitazione degli attrezzi meccanici, ed altro materiale, forse da sospetti che la sbirraglia nutriva su lui, venne accusato per lo scoppio di Piazza Giulio Cesare. Seppe fare il matto, e fu ricoverato a Mombello (manicomio di Milano). Lo scopo era di farlo evadere. Corrompendo qualche guardiano se ciò fosse possibile, altrimenti con una scalata di muri. Tutto andò bene, ed ancora respira l’aria libera.» ([http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno])</ref>
Schirru intende far qualcosa per fermare il regime fascista e per questo decide di far rientro in [[Italia]], dove vi giunge nel gennaio [[1930]]. Nel mese seguente é già  a le Havre, in Francia. Di qui si sposta a Parigi, poi nei pressi di Avignone (dove risiedono padre, madre e fratelli) ed infine a Milano, dove prende contatti con diversi compagni con i quali discute dei suoi propositi <ref name="edizioni4">Mentre si trova a Milano, si concretizza la liberazione di un compagno anarchico ([[Romeo Asara]]) dall'Ospedale psichiatrico di Mombello, dov'era stato internato in seguito alla sua simulazione di pazzia dopo un arresto. Secondo alcuni tale evasione non fu mai realizzata perchè Asara sarebbe stato liberato dalle autorità , ma nel suo interrogatorio Miche Schirru a tal proposito afferma:«essendo stato arrestato un buon compagno milanese, e avendogli trovato nella sua abitazione degli attrezzi meccanici, ed altro materiale, forse da sospetti che la sbirraglia nutriva su lui, venne accusato per lo scoppio di Piazza Giulio Cesare. Seppe fare il matto, e fu ricoverato a Mombello (manicomio di Milano). Lo scopo era di farlo evadere. Corrompendo qualche guardiano se ciò fosse possibile, altrimenti con una scalata di muri. Tutto andò bene, ed ancora respira l’aria libera.» ([http://archivio.edizionianarchismo.net/library/michele-schirru-uccidere-il-tiranno Uccidere il tiranno])</ref>
[[File:Schiavina1.jpg|thumb|160 px|left|[[Raffaele Schiavina]]]]
[[File:Schiavina1.jpg|thumb|160 px|left|[[Raffaele Schiavina]]]]
Fatto rientro nuovamente a Parigi, fa la spola tra la Francia, Bruxelles (qui il [[30 dicembre]] [[1930]] redige il suo ''Testamento''), Charleroi e Liegi. Proprio in [[Belgio]] prepara i due ordigni che gli sarebbero dovuto servire per l'attentato, mantenendo stabili contatti con [[Raffaele Schiavina]], [[Giuseppe Polidori]] (da cui riceve somme di denaro) e [[Emidio Recchioni]].
Fatto rientro nuovamente a Parigi, fa la spola tra la Francia, Bruxelles (qui il [[30 dicembre]] [[1930]] redige il suo ''Testamento''), Charleroi e Liegi. Proprio in [[Belgio]] prepara i due ordigni che gli sarebbero dovuto servire per l'attentato, mantenendo stabili contatti con [[Raffaele Schiavina]], [[Giuseppe Polidori]] (da cui riceve somme di denaro) e [[Emidio Recchioni]].
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