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I giudici fascisti riescono ad aggravare la posizione dell'imputato, facendo credere che, al momento dell'arresto, egli intendesse sparare per uccidere e non per suicidarsi, cosa abbastanza inverosimile perché secondo le testimonianze il funzionario che lo aveva arrestato gli dava le spalle, al momento dello sparo e perché Schirru si ferisce alla faccia in seguito allo sparo<ref name="stori">Storia del fascismo, Salvatorelli e Mira, pag 540</ref>. Di diverso parere è però Garosci, che scrive: «In questura quando vide che sarebbe stato perquisito, non volle almeno morire senza essere vendicato: estrasse la rivoltella e sparò sugli agenti e sul commissario, ferendoli» <ref name="garosci">Garosci in "La vita di Carlo Rosselli" vol.I Vallecchi 1973 </ref>. Al di là di tutto si può comunque immaginare che al momento dell'arresto ci sia stata una colluttazione e siano partiti alcuni spari in seguito alla stessa... | I giudici fascisti riescono ad aggravare la posizione dell'imputato, facendo credere che, al momento dell'arresto, egli intendesse sparare per uccidere e non per suicidarsi, cosa abbastanza inverosimile perché secondo le testimonianze il funzionario che lo aveva arrestato gli dava le spalle, al momento dello sparo e perché Schirru si ferisce alla faccia in seguito allo sparo<ref name="stori">Storia del fascismo, Salvatorelli e Mira, pag 540</ref>. Di diverso parere è però Garosci, che scrive: «In questura quando vide che sarebbe stato perquisito, non volle almeno morire senza essere vendicato: estrasse la rivoltella e sparò sugli agenti e sul commissario, ferendoli» <ref name="garosci">Garosci in "La vita di Carlo Rosselli" vol.I Vallecchi 1973 </ref>. Al di là di tutto si può comunque immaginare che al momento dell'arresto ci sia stata una colluttazione e siano partiti alcuni spari in seguito alla stessa... | ||
Durante il dibattimento l'anarchico sardo dice che aveva progettato l'attentato «per le mie idee anarchiche, per i compagni confinati nelle isole, per la speranza che con | Durante il dibattimento l'anarchico sardo dice che aveva progettato l'attentato «per le mie idee anarchiche, per i compagni confinati nelle isole, per la speranza che con la caduta di Mussolini, cadesse tutto l'ordinamento politico dittatoriale e borghese della società ». Schirru ribadisce alla corte che ormai aveva abbandonato ogni proposito d'attentato perché “l'operazione” era per lui troppo difficoltosa. | ||
Il suo avvocato Cesare D'Angeloantonio ('''avvocato d'ufficio, e quindi probabilmente non estraneo alle congetture fasciste''') - "proverà " a salvargli la vita, ma senza riuscirvi. | Il suo avvocato Cesare D'Angeloantonio ('''avvocato d'ufficio, e quindi probabilmente non estraneo alle congetture fasciste''') - "proverà " a salvargli la vita, ma senza riuscirvi. |