Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto. <ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag. 157</ref>  
Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto. <ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag. 157</ref>  


Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Etienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie:
Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Étienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie:
:«[...] sono lo stesso, come prima, nemico dichiarato della realtà esistente, solo con questa differenza, ho cessato di essere teorico [...] Io amo, Pablo, amo appassionatamente: non so se posso essere amato come io vorrei esserlo, ma non dispero, so almeno che si ha molta simpatia verso di me; devo e voglio meritare l'amore di colei che amo, amandola religiosamente, vale a dire, attivamente - è sottomessa alla più terribile ed alla più infame schiavitù - e devo liberarla combattendo i suoi oppressori e accendendo sul suo cuore il sentimento della sua propria dignità, suscitando in lei l'amore e la necessità della libertà, gli istinti della ribellione e della indipendenza, ricordandola a se stessa, al sentimento della sua forza e dei suoi diritti. Amare è volere la libertà [...] Abbasso tutti i dogmi religiosi e filosofici, non sono più menzogne; la verità non è una stupidaggine, se non un fatto, la vita stessa è la comunità di uomini liberi e indipendenti, è la santa unità dell'amore che germoglia dalle profondità misteriose e infinite della libertà individuale». (Lettera di Michail Bakunin al fratello Paolo, Parigi, [[29 marzo]] [[1845]]).
:«[...] sono lo stesso, come prima, nemico dichiarato della realtà esistente, solo con questa differenza, ho cessato di essere teorico [...] Io amo, Pablo, amo appassionatamente: non so se posso essere amato come io vorrei esserlo, ma non dispero, so almeno che si ha molta simpatia verso di me; devo e voglio meritare l'amore di colei che amo, amandola religiosamente, vale a dire, attivamente - è sottomessa alla più terribile ed alla più infame schiavitù - e devo liberarla combattendo i suoi oppressori e accendendo sul suo cuore il sentimento della sua propria dignità, suscitando in lei l'amore e la necessità della libertà, gli istinti della ribellione e della indipendenza, ricordandola a se stessa, al sentimento della sua forza e dei suoi diritti. Amare è volere la libertà [...] Abbasso tutti i dogmi religiosi e filosofici, non sono più menzogne; la verità non è una stupidaggine, se non un fatto, la vita stessa è la comunità di uomini liberi e indipendenti, è la santa unità dell'amore che germoglia dalle profondità misteriose e infinite della libertà individuale». (Lettera di Michail Bakunin al fratello Paolo, Parigi, [[29 marzo]] [[1845]]).


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