Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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Bakunin ritiene che ammettere l'esistenza di ''Dio'' significa abdicare alla ragione e alla giustizia. '''Dio''' priva la [[libertà]] all'uomo non solo nel pensiero, ma anche nella vita concreta e reale: obbedire a '''Dio''' significa obbedire ai suoi rappresentanti in terra ([[Stato]], Chiesa, preti, vescovi, re, capi di stato ecc.). Infatti ogni tiranno, ogni peggior nemico della [[libertà]], ha legittimato la propria [[autorità]] coll'approvazione divina.  
Bakunin ritiene che ammettere l'esistenza di ''Dio'' significa abdicare alla ragione e alla giustizia. '''Dio''' priva la [[libertà]] all'uomo non solo nel pensiero, ma anche nella vita concreta e reale: obbedire a '''Dio''' significa obbedire ai suoi rappresentanti in terra ([[Stato]], Chiesa, preti, vescovi, re, capi di stato ecc.). Infatti ogni tiranno, ogni peggior nemico della [[libertà]], ha legittimato la propria [[autorità]] coll'approvazione divina.  


:«Poiché Dio è tutto, il mondo reale e l'uomo sono nulla. Poiché Dio è la verità, la giustizia, il bene, il bello, la potenza e la vita, l'uomo è la menzogna, l'iniquità, il male, la bruttezza, l'impotenza e la morte. Poiché Dio è il padrone, l'uomo è lo schiavo. Incapace di trovare da sé la giustizia, la verità e la vita eterna, l'uomo non può che arrivarvi per mezzo d'una rivelazione divina. Ma chi dice rivelazione, dice rivelatori, messia, profeti, preti e legislatori, ispirati da Dio stesso; e questi, una volta riconosciuti come rappresentanti di Dio sulla terra, come i santi istitutori dell'umanità eletti da Dio per dirigerla verso la via della salvezza, debbono necessariamente esercitare un potere assoluto. Tutti gli uomini devono loro un'obbedienza passiva e illimitata; perché contro la Ragione divina non c'è ragione umana e contro la Giustizia di Dio non vi è giustizia terrestre che tenga. Schiavi di Dio, gli uomini devono esserlo anche della [[Chiesa]] e dello [[Stato]], in quanto quest'ultimo è consacrato dalla [[Chiesa]]. [...] l'idea di Dio [...] è la negazione più decisa della libertà umana e comporta necessariamente la servitù degli uomini, tanto in teoria quanto in pratica.»  (da "''[[Dio e lo Stato]]''")
:«Poiché Dio è tutto, il mondo reale e l'uomo sono nulla. Poiché Dio è la verità, la giustizia, il bene, il bello, la potenza e la vita, l'uomo è la menzogna, l'iniquità, il male, la bruttezza, l'impotenza e la morte. Poiché Dio è il padrone, l'uomo è lo schiavo. Incapace di trovare da sé la giustizia, la verità e la vita eterna, l'uomo non può che arrivarvi per mezzo d'una rivelazione divina. Ma chi dice rivelazione, dice rivelatori, messia, profeti, preti e legislatori, ispirati da Dio stesso; e questi, una volta riconosciuti come rappresentanti di Dio sulla terra, come i santi istitutori dell'umanità eletti da Dio per dirigerla verso la via della salvezza, debbono necessariamente esercitare un potere assoluto. Tutti gli uomini devono loro un'obbedienza passiva e illimitata; perché contro la Ragione divina non c'è ragione umana e contro la Giustizia di Dio non vi è giustizia terrestre che tenga. Schiavi di Dio, gli uomini devono esserlo anche della [[Chiesa]] e dello [[Stato]], in quanto quest'ultimo è consacrato dalla [[Chiesa]]. [...] l'idea di Dio [...] è la negazione più decisa della libertà umana e comporta necessariamente la servitù degli uomini, tanto in teoria quanto in pratica». (da "''[[Dio e lo Stato]]''")
L'ateo è comunque solo parzialmente libero; lo è solo spiritualmente. Per completare il proprio percorso deve trovare nella società la completa [[libertà]] sociale e individuale.
L'ateo è comunque solo parzialmente libero; lo è solo spiritualmente. Per completare il proprio percorso deve trovare nella società la completa [[libertà]] sociale e individuale.


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