Mediateca Anarchica: differenze tra le versioni

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*[http://vimeo.com/21965663 Oltre le mura], cortometraggio realizzato con i detenuti della Casa di Reclusione di Sant'Angelo dei Lombardi (AV). Regia di Giuliano Capozzi, Musiche di Enzo Perna, con la collaborazione di Monica Mariotti.  
*[http://vimeo.com/21965663 Oltre le mura], cortometraggio realizzato con i detenuti della Casa di Reclusione di Sant'Angelo dei Lombardi (AV). Regia di Giuliano Capozzi, Musiche di Enzo Perna, con la collaborazione di Monica Mariotti.  


==Immigrazione\CIE==
==Immigrazione/CIE==
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 Mare nostrum], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati Centri di Identificazione ed Espulsione). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". “Mare nostrum” mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la 189 del 30 luglio 2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". La durata della versione italiana è di 59 minuti. Si tratta di un progetto completamente autoprodotto, realizzato con diverse tecnologie digitali nell'arco di oltre cinque anni e costato oltre 25 mila euro. Realizzato e prodotto da Stefano Mencherini, che firma dopo Dante D'Aurelio anche la fotografia (il montaggio è di Leida Napoles e Mario Chavarria), il documentario è un viaggio in presa diretta nell'Italia dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la Kater I Rades. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto tre anni dopo, durante il periodo "dei respingimenti" a colpi di kalashnikov. Mare nostrum continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel "[[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza temporanea]]" Fondazione Regina pacis, San Foca, Lecce. Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT Regina Pacis]</ref>. Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Le musiche originali di "Mare nostrum" sono di Alessandro Coppola, fondatore dei Nidi d'Arac. Il testo della canzone "Cicuta", firmato da Mencherini e musicato e interpretato da Coppola, è una sintesi della vicenda di don Cesare Lodeserto e della "sua" fondazione. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'e' anche una versione fascista dell'Inno di Mameli, riscritta per "Mare nostrum" da Lucia Poli (attrice e autrice teatrale), Francesco di Giacomo (leader del Banco), Alessandro Coppola e Stefano Mencherini e interpretata da Poli, Di Giacomo e Coppola. Altre musiche non originali utilizzate nel film sono di Luciano Orologi, Ivano Fossati, Mau Mau, Les anarchistes. La consulenza musicale è di Andrea Farri.
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 Mare nostrum], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati Centri di Identificazione ed Espulsione). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". “Mare nostrum” mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la 189 del 30 luglio 2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". La durata della versione italiana è di 59 minuti. Si tratta di un progetto completamente autoprodotto, realizzato con diverse tecnologie digitali nell'arco di oltre cinque anni e costato oltre 25 mila euro. Realizzato e prodotto da Stefano Mencherini, che firma dopo Dante D'Aurelio anche la fotografia (il montaggio è di Leida Napoles e Mario Chavarria), il documentario è un viaggio in presa diretta nell'Italia dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la Kater I Rades. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto tre anni dopo, durante il periodo "dei respingimenti" a colpi di kalashnikov. Mare nostrum continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel "[[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza temporanea]]" Fondazione Regina pacis, San Foca, Lecce. Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT Regina Pacis]</ref>. Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Le musiche originali di "Mare nostrum" sono di Alessandro Coppola, fondatore dei Nidi d'Arac. Il testo della canzone "Cicuta", firmato da Mencherini e musicato e interpretato da Coppola, è una sintesi della vicenda di don Cesare Lodeserto e della "sua" fondazione. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'e' anche una versione fascista dell'Inno di Mameli, riscritta per "Mare nostrum" da Lucia Poli (attrice e autrice teatrale), Francesco di Giacomo (leader del Banco), Alessandro Coppola e Stefano Mencherini e interpretata da Poli, Di Giacomo e Coppola. Altre musiche non originali utilizzate nel film sono di Luciano Orologi, Ivano Fossati, Mau Mau, Les anarchistes. La consulenza musicale è di Andrea Farri.


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