Mediateca Anarchica: differenze tra le versioni

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La '''mediateca anarchica''' è una sezione della [[Biblioteca Anarchica]] contenente una sezione video e una sezione audio. Alcuni contributi non sono specificamente anarchici ma consentono di comprendere meglio alcuni aspetti che comunque sono legati alle attività del mondo anarchico (es. il film documentario "Mare nostrum", che è un'inchiesta sui crimini e gli affari che si celano dietro i [[CIE]]).
La '''mediateca anarchica''' è una sezione della [[Biblioteca Anarchica]] contenente una sezione video e una sezione audio. Alcuni contributi non sono specificamente anarchici ma consentono di comprendere meglio alcuni aspetti che comunque sono legati alle attività del mondo anarchico (es. il film documentario "Mare nostrum", che è un'inchiesta sui crimini e gli affari che si celano dietro i [[CIE]]).


= Video scaricabili =
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====[http://www.ngvision.org/mediabase/751 Anarchists Against the Wall]====
====[http://www.ngvision.org/mediabase/751 Anarchists Against the Wall]====
[[File:Anarchists_Against_the_Wall.gif |thumb|[[Anarchists Against the Wall]]]]
[[File:Anarchists_Against_the_Wall.gif |thumb|[[Anarchists Against the Wall]]]]
*[[Anarchists Against the Wall]] (anarchici e anarchiche contro il muro) è un gruppo aperto il cui principale interesse è l'[[azione diretta]] non-violenta congiunta israelo-palestinese nei territori palestinesi occupati. I suoi scopi principali sono collaborare con la società civile palestinese nelle pratiche di disobbedienza civile all'occupazione, utilizzando l'insurrezione popolare dal basso come alternativa a politiche basate invece sulle diverse fazioni e partiti; creare un'alternativa alla violenza nella lotta di resistenza e far sì che israeliani e palestinesi resistano all'occupazione fianco a fianco. Anche se essere anarchici non è un criterio per unirsi al gruppo, la maggioranza delle attiviste e degli attivisti israeliani si riconoscono nell'[[anarchismo]] e il gruppo opera basandosi su principi anarchici. Dalla sua nascita nel marzo [[2003]] il gruppo si è prevalentemente concentrato sulla resistenza contro la costruzione del muro dell'apartheid nel West Bank. A partire dal [[2002]] Israele ha iniziato a costruire una barriera, nota come muro dell'[[apartheid]], dentro ai territori occupati. Oltre ad aumentare in maniera consistente le sofferenze causate dall'occupazione rendendo ancora più difficili i movimenti della popolazione all'interno del West Bank, il percorso del muro comporta massicci furti di terra agricola ed espulsioni della popolazione palestinese dai propri terreni. Quando è iniziato a diventare evidente che la costruzione del muro si sarebbe trasformata in un enorme strumento di oppressione, un gruppo anarchico israeliano ha deciso di usare la questione del muro come catalizzatore per azioni dirette congiunte israelo-palestinesi. Dall'inizio del conflitto questa è stata la prima volta in cui israeliani e israeliane e palestinesi si sono trovati fianco a fianco in azioni di resistenza all'occupazione. (Anarchists against the Wall). «Per dedicarsi ad azioni congiunte di israeliani e palestinesi è necessario creare la base personale e relazionale che rende possibile il fare politica assieme. È necessario costruire fiducia. La gente in Europa si deve rendere conto che non usiamo la parola “Apartheid” solo come uno slogan. C'è una separazione assoluta tra le due società. Costruire relazioni personali e fiducia, che sono la base dell'azione politica, è il passo più difficile e contemporaneamente il più importante.» «Gli israeliani devono vedere l'occupazione. È impossibile e inutile raccontargliela. La maggioranza delle persone che ha fatto questa esperienza, che ha visto, ha cambiato totalmente la propria vita. Si sono sentiti chiamati a risponderne personalmente, perché è diventato per loro impossibile non sentire profondamente l'ingiustizia.” La cosiddetta “barriera di separazione» o per meglio dire Muro dell'Apartheid, di cui sono già stati costruiti più di 150 dei primi 650 Km previsti, non si limita a separare, per presunti motivi di sicurezza, la popolazione israeliana da quella palestinese, ma penetrando nei Territori Occupati ed accerchiando molti centri abitati, espropria terre, distrugge coltivazioni e pozzi, separa la popolazione dalle proprie fonti di sussistenza, rende i movimenti interni ancora più difficoltosi di quando già non faccia l'attuale sistema di suddivisione in aree e annette, di fatto, una larga percentuale di territorio palestinese, soprattutto intorno alle zone degli insediamenti israeliani e a quelle strategicamente più interessanti. Proteste, manifestazioni e campi politici contro il Muro, gestiti ed organizzati da segmenti della società civile palestinese, hanno rappresentato un ritorno dell'Intifada come movimento dal basso, sostanzialmente disarmato e non militarizzato. Le zone dove attualmente si compiono i lavori di costruzione sono state protagoniste di diffusi momenti di insurrezione popolare, spesso con la presenza e il sostegno di [[internazionalismo|attiviste e attivisti internazionali]] e israeliani, tra cui Anarchists against the Wall. La violenza della repressione ha comportato oltre alla drammaticamente consueta uccisione di civili palestinesi, anche il ferimento grave di due compagni israeliani, Gil Naamati nel dicembre [[2003]] e Itay Levinsky nel marzo [[2004]]. Se in [[Italia]] solo l'[[Controinformazione|informazione indipendente e di movimento]] ha dato spazio alle notizie delle azioni e della [[repressione]] conseguente, in Israele stampa, radio e televisione si sono trovate invece costrette ad affrontare il tema di giovanissimi cittadini israeliani, ebrei e disarmati, colpiti in maniera quasi mortale da un esercito cui tradizionalmente si attribuisce una funzione difensiva e protettiva.
*[[Anarchists Against the Wall]] (anarchici e anarchiche contro il muro) è un gruppo aperto il cui principale interesse è l'[[azione diretta]] non-violenta congiunta israelo-palestinese nei territori palestinesi occupati. I suoi scopi principali sono collaborare con la società civile palestinese nelle pratiche di disobbedienza civile all'occupazione, utilizzando l'insurrezione popolare dal basso come alternativa a politiche basate invece sulle diverse fazioni e partiti; creare un'alternativa alla violenza nella lotta di resistenza e far sì che israeliani e palestinesi resistano all'occupazione fianco a fianco. Anche se essere anarchici non è un criterio per unirsi al gruppo, la maggioranza delle attiviste e degli attivisti israeliani si riconoscono nell'[[anarchismo]] e il gruppo opera basandosi su principi anarchici. Dalla sua nascita nel marzo [[2003]] il gruppo si è prevalentemente concentrato sulla resistenza contro la costruzione del muro dell'apartheid nel West Bank. A partire dal [[2002]] Israele ha iniziato a costruire una barriera, nota come muro dell'[[apartheid]], dentro ai territori occupati. Oltre ad aumentare in maniera consistente le sofferenze causate dall'occupazione rendendo ancora più difficili i movimenti della popolazione all'interno del West Bank, il percorso del muro comporta massicci furti di terra agricola ed espulsioni della popolazione palestinese dai propri terreni. Quando è iniziato a diventare evidente che la costruzione del muro si sarebbe trasformata in un enorme strumento di oppressione, un gruppo anarchico israeliano ha deciso di usare la questione del muro come catalizzatore per azioni dirette congiunte israelo-palestinesi. Dall'inizio del conflitto questa è stata la prima volta in cui israeliani e israeliane e palestinesi si sono trovati fianco a fianco in azioni di resistenza all'occupazione. (Anarchists against the Wall). «Per dedicarsi ad azioni congiunte di israeliani e palestinesi è necessario creare la base personale e relazionale che rende possibile il fare politica assieme. È necessario costruire fiducia. La gente in Europa si deve rendere conto che non usiamo la parola “Apartheid” solo come uno slogan. C'è una separazione assoluta tra le due società. Costruire relazioni personali e fiducia, che sono la base dell'azione politica, è il passo più difficile e contemporaneamente il più importante.» «Gli israeliani devono vedere l'occupazione. È impossibile e inutile raccontargliela. La maggioranza delle persone che ha fatto questa esperienza, che ha visto, ha cambiato totalmente la propria vita. Si sono sentiti chiamati a risponderne personalmente, perché è diventato per loro impossibile non sentire profondamente l'ingiustizia.” La cosiddetta “barriera di separazione» o per meglio dire Muro dell'Apartheid, di cui sono già stati costruiti più di 150 dei primi 650 Km previsti, non si limita a separare, per presunti motivi di sicurezza, la popolazione israeliana da quella palestinese, ma penetrando nei Territori Occupati ed accerchiando molti centri abitati, espropria terre, distrugge coltivazioni e pozzi, separa la popolazione dalle proprie fonti di sussistenza, rende i movimenti interni ancora più difficoltosi di quando già non faccia l'attuale sistema di suddivisione in aree e annette, di fatto, una larga percentuale di territorio palestinese, soprattutto intorno alle zone degli insediamenti israeliani e a quelle strategicamente più interessanti. Proteste, manifestazioni e campi politici contro il Muro, gestiti ed organizzati da segmenti della società civile palestinese, hanno rappresentato un ritorno dell'Intifada come movimento dal basso, sostanzialmente disarmato e non militarizzato. Le zone dove attualmente si compiono i lavori di costruzione sono state protagoniste di diffusi momenti di insurrezione popolare, spesso con la presenza e il sostegno di [[internazionalismo|attiviste e attivisti internazionali]] e israeliani, tra cui Anarchists against the Wall. La violenza della repressione ha comportato oltre alla drammaticamente consueta uccisione di civili palestinesi, anche il ferimento grave di due compagni israeliani, Gil Naamati nel dicembre [[2003]] e Itay Levinsky nel marzo [[2004]]. Se in [[Italia]] solo l'[[Controinformazione|informazione indipendente e di movimento]] ha dato spazio alle notizie delle azioni e della [[repressione]] conseguente, in Israele stampa, radio e televisione si sono trovate invece costrette ad affrontare il tema di giovanissimi cittadini israeliani, ebrei e disarmati, colpiti in maniera quasi mortale da un esercito cui tradizionalmente si attribuisce una funzione difensiva e protettiva.


====[http://www.ngvision.org/mediabase/453 Gli anarchici nella resistenza]====
====[http://www.ngvision.org/mediabase/453 Gli anarchici nella resistenza]====
'''''A cura della Fondazione Anna Kuliscioff (Milano), in collaborazione con il Centro Studi Libertari e l'Archivio Giuseppe Pinelli (Mi)'''''
'''''A cura della Fondazione Anna Kuliscioff (Milano), in collaborazione con il Centro Studi Libertari e l'Archivio Giuseppe Pinelli (Mi)'''''
*Quando nella primavera del 1945 l'insurrezione dilaga in tutto il Nord Italia, gli anarchici, già protagonisti nei primi anni Venti della resistenza popolare a uno squadrismo che sta per farsi regime, poi del confino, dell'esilio e della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], sono ancora una volta armi in pugno contro il fascismo. Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]] in tutto il centro-nord si costituiscono le prime bande, poi diventate formazioni autonome in alcune aree o parte integrante delle organizzazioni partigiane costituite dalle varie forze antifasciste.
*Quando nella primavera del 1945 l'insurrezione dilaga in tutto il Nord Italia, gli anarchici, già protagonisti nei primi anni Venti della resistenza popolare a uno squadrismo che sta per farsi regime, poi del confino, dell'esilio e della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], sono ancora una volta armi in pugno contro il fascismo. Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]] in tutto il centro-nord si costituiscono le prime bande, poi diventate formazioni autonome in alcune aree o parte integrante delle organizzazioni partigiane costituite dalle varie forze antifasciste.


====[http://www.ngvision.org/mediabase/442 Il Partigiano Silvano Fedi]====
====[http://www.ngvision.org/mediabase/442 Il Partigiano Silvano Fedi]====
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====[http://www.ngvision.org/mediabase/537 Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina]====
====[http://www.ngvision.org/mediabase/537 Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina]====
'''''A cura del Centro studi libertari/Archivio Pinelli'''''
'''''A cura del Centro studi libertari/Archivio Pinelli'''''
*Nestor Ivanovic Machno (1889-1934) è stato il personaggio centrale di una rivoluzione libertaria in [[Ucraina libertaria|Ucraina]] schiacciata nel sangue. Hélène Châtelain (regista teatrale e cinematografica, di famiglia russo-ucraina) ha riesumato dopo oltre settant'anni di silenzio testi, immagini e documenti che tracciano la vita straordinaria di Machno, morto poverissimo in un infimo alberghetto di Parigi. Poverissimo come era nato, in una famiglia di contadini. Ma dal [[1917]] al [[1921]] [[Nestor Makhno]] è il leader di un movimento anarchico contadino che spazza una regione grande più di metà dell'Italia, coinvolgendo milioni di uomini e donne in un grande esperimento di autogestione libertaria. L'armata machnovista, costituita per lo più da contadini, supera nel 1919, al culmine dell'insurrezione, i 50.000 effettivi... Nelle storie ufficiali dell'URSS di tutto questo non se ne trova traccia. Neanche una parola. Se non per una breve e brutale condanna, assoluta come il silenzio. Dopo la sconfitta militare da parte dell'Armata Rossa, [[Nestor Makhno]] è costretto a lasciare l'Ucraina e nel [[1925]] si rifugia infine a Parigi. Lo insegue una domanda di estradizione, da parte di Mosca, per «tradimento della patria, omicidio e saccheggio». Con la fine del regime sovietico, Hélène Châtelain è potuta tornare nei luoghi della machnovitchina e ricostruire, anche attraverso testimonianze originali, la storia dell'epopea machnovista.
*Nestor Ivanovic Machno (1889-1934) è stato il personaggio centrale di una rivoluzione libertaria in [[Ucraina libertaria|Ucraina]] schiacciata nel sangue. Hélène Châtelain (regista teatrale e cinematografica, di famiglia russo-ucraina) ha riesumato dopo oltre settant'anni di silenzio testi, immagini e documenti che tracciano la vita straordinaria di Machno, morto poverissimo in un infimo alberghetto di Parigi. Poverissimo come era nato, in una famiglia di contadini. Ma dal [[1917]] al [[1921]] [[Nestor Makhno]] è il leader di un movimento anarchico contadino che spazza una regione grande più di metà dell'Italia, coinvolgendo milioni di uomini e donne in un grande esperimento di autogestione libertaria. L'armata machnovista, costituita per lo più da contadini, supera nel 1919, al culmine dell'insurrezione, i 50.000 effettivi... Nelle storie ufficiali dell'URSS di tutto questo non se ne trova traccia. Neanche una parola. Se non per una breve e brutale condanna, assoluta come il silenzio. Dopo la sconfitta militare da parte dell'Armata Rossa, [[Nestor Makhno]] è costretto a lasciare l'Ucraina e nel [[1925]] si rifugia infine a Parigi. Lo insegue una domanda di estradizione, da parte di Mosca, per «tradimento della patria, omicidio e saccheggio». Con la fine del regime sovietico, Hélène Châtelain è potuta tornare nei luoghi della machnovitchina e ricostruire, anche attraverso testimonianze originali, la storia dell'epopea machnovista.


====[https://centrostudilibertari.it/it/spagna-1936-lutopia-si-fa-storia Spagna 1936: l'utopia si fa storia]====
====[https://centrostudilibertari.it/it/spagna-1936-lutopia-si-fa-storia Spagna 1936: l'utopia si fa storia]====
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====[http://www.megavideo.com/?v=3XB21XT2 S'era tutti sovversivi]====
====[http://www.megavideo.com/?v=3XB21XT2 S'era tutti sovversivi]====
'''''Dedicato a [[Franco Serantini]]'''''
'''''Dedicato a [[Franco Serantini]]'''''
*Realizzato in occasione del trentesimo anniversario della morte di [[Franco Serantini]], il video è stato prodotto nell'ambito di uno stage coordinato dalla Prof.ssa Sandra Lischi (Università di Pisa, Facoltà di Lettere, corso di laurea in Cinema, Musica e Teatro) consulenza storica di Franco Bertolucci, contributo alla realizzazione di Francesco Moretti.
*Realizzato in occasione del trentesimo anniversario della morte di [[Franco Serantini]], il video è stato prodotto nell'ambito di uno stage coordinato dalla Prof.ssa Sandra Lischi (Università di Pisa, Facoltà di Lettere, corso di laurea in Cinema, Musica e Teatro) consulenza storica di Franco Bertolucci, contributo alla realizzazione di Francesco Moretti.
**Su youtube: [http://www.youtube.com/watch?v=_rDkX1YMVbQ I parte], [http://www.youtube.com/watch?v=_rDkX1YMVbQ II parte], [http://www.youtube.com/watch?v=j7h3-cTYcjc&feature=related III parte], [http://www.youtube.com/watch?v=otmKsvpWOeU IV parte], [http://www.youtube.com/watch?v=lex31Ly3XqI V parte], [http://www.youtube.com/results?search_query=6di6+S%27era+tutti+sovversivi&aq=f VI parte],
**Su youtube: [http://www.youtube.com/watch?v=_rDkX1YMVbQ I parte], [http://www.youtube.com/watch?v=_rDkX1YMVbQ II parte], [http://www.youtube.com/watch?v=j7h3-cTYcjc&feature=related III parte], [http://www.youtube.com/watch?v=otmKsvpWOeU IV parte], [http://www.youtube.com/watch?v=lex31Ly3XqI V parte], [http://www.youtube.com/results?search_query=6di6+S%27era+tutti+sovversivi&aq=f VI parte],


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====[http://www.youtube.com/watch?v=gLe0l6a2uZ4 Carrara, primo maggio anarchico 2010]====
====[http://www.youtube.com/watch?v=gLe0l6a2uZ4 Carrara, primo maggio anarchico 2010]====
*Realizzato il 1° maggio 2010, il video parla di un ideale che non potrà mai morire.
*Realizzato il 1° maggio 2010, il video parla di un ideale che non potrà mai morire.


====[http://vimeo.com/25519562 Prima dell'anarchia (libertà della cultura)]====
====[http://vimeo.com/25519562 Prima dell'anarchia (libertà della cultura)]====
*Documentario di Martino Oberto (1925-2011), uno dei principali esponenti della controcultura italiana degli anni '50, '60.
*Documentario di Martino Oberto (1925-2011), uno dei principali esponenti della controcultura italiana degli anni '50, '60.
[[Image:Carleto.jpg|thumb|right|176px|Carlo Giuliani]]
[[Image:Carleto.jpg|thumb|right|176px|Carlo Giuliani]]
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===Brevi video dal web===
===Brevi video dal web===


====[http://www.youtube.com/watch?v=cEDWrS-Yg5M Estratto da «De la grève sauvage à l'autogestion généralisée»]====
====[http://www.youtube.com/watch?v=cEDWrS-Yg5M Estratto da «De la grève sauvage à l'autogestion généralisée»]====
* Adattamento di un testo di [[Raoul Vaneigem]], traduzione di [[Alfredo Maria Bonanno|Alfredo M. Bonanno]].
* Adattamento di un testo di [[Raoul Vaneigem]], traduzione di [[Alfredo Maria Bonanno|Alfredo M. Bonanno]].


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*[[Silvano Pelissero]] racconta le drammatiche vicende che lo vide coinvolto insieme agli amici anarchici [[Maria Soledad Rosas|Sole]] e [[Edoardo Massari|Baleno]].
*[[Silvano Pelissero]] racconta le drammatiche vicende che lo vide coinvolto insieme agli amici anarchici [[Maria Soledad Rosas|Sole]] e [[Edoardo Massari|Baleno]].


====[https://www.youtube.com/watch?v=wJ8ENohOKz4 Anarchia. Chiacchiere in Libertà con Gianni Milano.]====
====[https://www.youtube.com/watch?v=wJ8ENohOKz4 Anarchia. Chiacchiere in Libertà con Gianni Milano.]====
*[[Gianni Milano]] racconta la sua idea di anarchia.
*[[Gianni Milano]] racconta la sua idea di anarchia.


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==Immigrazione\CIE==
==Immigrazione\CIE==
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 Mare nostrum], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati Centri di Identificazione ed Espulsione). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". “Mare nostrum” mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la 189 del 30 luglio 2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". La durata della versione italiana è di 59 minuti. Si tratta di un progetto completamente autoprodotto, realizzato con diverse tecnologie digitali nell'arco di oltre cinque anni e costato oltre 25 mila euro. Realizzato e prodotto da Stefano Mencherini, che firma dopo Dante D'Aurelio anche la fotografia (il montaggio è di Leida Napoles e Mario Chavarria), il documentario è un viaggio in presa diretta nell'Italia dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la Kater I Rades. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto tre anni dopo, durante il periodo "dei respingimenti" a colpi di kalashnikov. Mare nostrum continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel "[[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza temporanea]]" Fondazione Regina pacis, San Foca, Lecce. Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT Regina Pacis]</ref>. Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Le musiche originali di "Mare nostrum" sono di Alessandro Coppola, fondatore dei Nidi d'Arac. Il testo della canzone "Cicuta", firmato da Mencherini e musicato e interpretato da Coppola, è una sintesi della vicenda di don Cesare Lodeserto e della "sua" fondazione. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'e' anche una versione fascista dell'Inno di Mameli, riscritta per "Mare nostrum" da Lucia Poli (attrice e autrice teatrale), Francesco di Giacomo (leader del Banco), Alessandro Coppola e Stefano Mencherini e interpretata da Poli, Di Giacomo e Coppola. Altre musiche non originali utilizzate nel film sono di Luciano Orologi, Ivano Fossati, Mau Mau, Les anarchistes. La consulenza musicale è di Andrea Farri.
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 Mare nostrum], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati Centri di Identificazione ed Espulsione). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". “Mare nostrum” mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la 189 del 30 luglio 2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di permanenza temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la Fondazione "Regina pacis". La durata della versione italiana è di 59 minuti. Si tratta di un progetto completamente autoprodotto, realizzato con diverse tecnologie digitali nell'arco di oltre cinque anni e costato oltre 25 mila euro. Realizzato e prodotto da Stefano Mencherini, che firma dopo Dante D'Aurelio anche la fotografia (il montaggio è di Leida Napoles e Mario Chavarria), il documentario è un viaggio in presa diretta nell'Italia dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la Kater I Rades. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto tre anni dopo, durante il periodo "dei respingimenti" a colpi di kalashnikov. Mare nostrum continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel "[[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza temporanea]]" Fondazione Regina pacis, San Foca, Lecce. Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT Regina Pacis]</ref>. Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Le musiche originali di "Mare nostrum" sono di Alessandro Coppola, fondatore dei Nidi d'Arac. Il testo della canzone "Cicuta", firmato da Mencherini e musicato e interpretato da Coppola, è una sintesi della vicenda di don Cesare Lodeserto e della "sua" fondazione. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'e' anche una versione fascista dell'Inno di Mameli, riscritta per "Mare nostrum" da Lucia Poli (attrice e autrice teatrale), Francesco di Giacomo (leader del Banco), Alessandro Coppola e Stefano Mencherini e interpretata da Poli, Di Giacomo e Coppola. Altre musiche non originali utilizzate nel film sono di Luciano Orologi, Ivano Fossati, Mau Mau, Les anarchistes. La consulenza musicale è di Andrea Farri.


==Psichiatria==
==Psichiatria==
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==Religione ==
==Religione ==
*[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8e9dd778-3129-42be-970a-1167771f5eed.html This is my Land... Hebron], documentario di di Giulia Amati e e Stephen Natanson su come alcune centinaia di coloni israeliani ultra ortodossi, appoggiati dall'esercito d'[[Israele]], tengano in uno stato di [[apartheid]] una città di 150 mila abitanti.
*[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8e9dd778-3129-42be-970a-1167771f5eed.html This is my Land... Hebron], documentario di di Giulia Amati e e Stephen Natanson su come alcune centinaia di coloni israeliani ultra ortodossi, appoggiati dall'esercito d'[[Israele]], tengano in uno stato di [[apartheid]] una città di 150 mila abitanti.


==Storia==
==Storia==
*'''[https://www.youtube.com/watch?v=whfGbPFAy4w Signs Out of Time]''', documentario sottotitolato su [[Marija Gimbutas]], le [[società gilaniche]] e i [[Kurgan]]
*'''[https://www.youtube.com/watch?v=whfGbPFAy4w Signs Out of Time]''', documentario sottotitolato su [[Marija Gimbutas]], le [[società gilaniche]] e i [[Kurgan]]


= Audio=
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