Maurizio Garino: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - " c" con " c"
m (Sostituzione testo - "’" con "'")
m (Sostituzione testo - " c" con " c")
Riga 14: Riga 14:
===Le occupazioni delle fabbriche===
===Le occupazioni delle fabbriche===
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, sindacalista e amico di Maurizio Garino]]
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, sindacalista e amico di Maurizio Garino]]
Protagonista di clamorosi [[sciopero|scioperi]] (come quello contro la decisione unilaterale della FIAT di spostare l'orario di lavoro dall'ora solare a quella legale), lo si ricorda soprattutto per la sua partecipazione a tutti gli eventi che porteranno alle occupazioni e alla costituzione dei [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|consigli di fabbrica del 1919-20]]: il [[1 novembre|1° novembre]] l'assemblea della Sezione torinese della FIOM approva l'ordine del giorno "Boero-Garino" «a grande maggioranza» che porta alla «costituzione dei Consigli operai di fabbrica, mediante l'elezione dei Commissari di reparto». Si costituisce un nuovo consiglio direttivo, provvisorio, in cui [[Pietro Ferrero]] assume le funzioni di segretario, dopo che la carica era stata declinate dallo stesso Garino. Sempre con [[Pietro Ferrero|Ferrero]], partecipa alla costituzione delle Commissione di studio sui consigli, spesso riunendosi presso i locali de «L'Ordine Nuovo», nuovo giornale [[comunismo|comunista]] di [[Antonio Gramsci]]. '''Nasce così una collaborazione tra gli anarchici facenti capo a [[Pietro Ferrero|Ferrero]] e Garino e i comunisti de «L'Ordine Nuovo»''' <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref>, collaborazione che partorirà  la nascita di un manifesto apparso ne «L'Ordine nuovo» del [[27 marzo]] [[1920]].  
Protagonista di clamorosi [[sciopero|scioperi]] (come quello contro la decisione unilaterale della FIAT di spostare l'orario di lavoro dall'ora solare a quella legale), lo si ricorda soprattutto per la sua partecipazione a tutti gli eventi che porteranno alle occupazioni e alla costituzione dei [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|consigli di fabbrica del 1919-20]]: il [[1 novembre|1° novembre]] l'assemblea della Sezione torinese della FIOM approva l'ordine del giorno "Boero-Garino" «a grande maggioranza» che porta alla «costituzione dei Consigli operai di fabbrica, mediante l'elezione dei Commissari di reparto». Si costituisce un nuovo consiglio direttivo, provvisorio, in cui [[Pietro Ferrero]] assume le funzioni di segretario, dopo che la carica era stata declinate dallo stesso Garino. Sempre con [[Pietro Ferrero|Ferrero]], partecipa alla costituzione delle Commissione di studio sui consigli, spesso riunendosi presso i locali de «L'Ordine Nuovo», nuovo giornale [[comunismo|comunista]] di [[Antonio Gramsci]]. '''Nasce così una collaborazione tra gli anarchici facenti capo a [[Pietro Ferrero|Ferrero]] e Garino e i comunisti de «L'Ordine Nuovo»''' <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref>, collaborazione che partorirà  la nascita di un manifesto apparso ne «L'Ordine nuovo» del [[27 marzo]] [[1920]].  


Al Convegno straordinario della FIOM di Firenze ([[9 novembre|9 novembre]]-[[10 novembre]] [[1919]]), Boero e Garino ottengono che i vertici federali permettano l'«esperimento dei Consigli di fabbrica» intesi come «la continuazione dell'opera delle Commissioni interne coordinata con quella dell'organizzazione». Nel dicembre dello stesso anno partecipa al Congresso straordinario della CdL di Torino e presenta una mozione a favore dei Consigli, ritenuti «ai fini dei principi comunisti-antiautoritari, organi assolutamente antistatali e possibili cellule della futura gestione della produzione agricola e industriale». Instancabile, porta avanti tenacemente la sua linea durante il Convegno nazionale della FIOM (Genova, maggio [[1920]]) e al Congresso anarchico piemontese (giugno [[1920]]), nonché anche al Congresso bolognese che sancisce la nascita dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] ([[1 luglio|1°]]-[[4 luglio]] [[1920]]). Nel settembre [[1920]] inizia [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|l'occupazione delle fabbriche]] e Maurizio Garino è naturalmente in prima fila. Alla fine dell'esperienza, conclusasi negativamente per il tradimento dei [[sindacalismo|sindacati]] riformisti, accusa i dirigenti nazionali sindacali di avere in qualche modo illuso «la massa operaia che non distingue se il movimento fosse sindacale o politico, aveva creduto che voi sareste andati fino in fondo, che voi l'avreste condotta al gran gesto rivoluzionario» <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>.  
Al Convegno straordinario della FIOM di Firenze ([[9 novembre|9 novembre]]-[[10 novembre]] [[1919]]), Boero e Garino ottengono che i vertici federali permettano l'«esperimento dei Consigli di fabbrica» intesi come «la continuazione dell'opera delle Commissioni interne coordinata con quella dell'organizzazione». Nel dicembre dello stesso anno partecipa al Congresso straordinario della CdL di Torino e presenta una mozione a favore dei Consigli, ritenuti «ai fini dei principi comunisti-antiautoritari, organi assolutamente antistatali e possibili cellule della futura gestione della produzione agricola e industriale». Instancabile, porta avanti tenacemente la sua linea durante il Convegno nazionale della FIOM (Genova, maggio [[1920]]) e al Congresso anarchico piemontese (giugno [[1920]]), nonché anche al Congresso bolognese che sancisce la nascita dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] ([[1 luglio|1°]]-[[4 luglio]] [[1920]]). Nel settembre [[1920]] inizia [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|l'occupazione delle fabbriche]] e Maurizio Garino è naturalmente in prima fila. Alla fine dell'esperienza, conclusasi negativamente per il tradimento dei [[sindacalismo|sindacati]] riformisti, accusa i dirigenti nazionali sindacali di avere in qualche modo illuso «la massa operaia che non distingue se il movimento fosse sindacale o politico, aveva creduto che voi sareste andati fino in fondo, che voi l'avreste condotta al gran gesto rivoluzionario» <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>.  
64 364

contributi