Maurizio Garino: differenze tra le versioni

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==Biografia ==
==Biografia ==
'''Maurizio Garino''', in Sardegna, a Ploaghe, in provincia di Sassari, il [[31 ottobre]] [[1892]]. Tre anni dopo in cerca di migliori condizioni economiche, la famiglia si trasferisce a Torino, [[1900|l'anno seguente]] si trasferirà  Cassine in provincia di Alessandria. Dopo le scuole elementari e una breve permanenza in un collegio religioso, Garino inizia a lavorare come apprendista falegname, diventando poi modellista meccanico. Ritornata la sua famiglia nel [[1906]] a Torino, nel [[1908]] Maurizio milita per due anni ([[1908]]-[[1910]]) nella gioventù socialista, prima di aderire all'[[anarchismo]].
'''Maurizio Garino''', in Sardegna, a Ploaghe, in provincia di Sassari, il [[31 ottobre]] [[1892]]. Tre anni dopo in cerca di migliori condizioni economiche, la famiglia si trasferisce a Torino, [[1900|l'anno seguente]] si trasferirà  Cassine in provincia di Alessandria. Dopo le scuole elementari e una breve permanenza in un collegio religioso, Garino inizia a lavorare come apprendista falegname, diventando poi modellista meccanico. Ritornata la sua famiglia nel [[1906]] a Torino, nel [[1908]] Maurizio milita per due anni ([[1908]]-[[1910]]) nella gioventù socialista, prima di aderire all'[[anarchismo]].


===Il Circolo di Studi Sociali e l'attivismo anarchico-sindacale===
===Il Circolo di Studi Sociali e l'attivismo anarchico-sindacale===
Nel [[1910]] è tra i principali fondatori del [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref> che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]), assumerà  la denominazione di [[Scuola Moderna "F. Ferrer"]]. Garino diviene direttore della scuola (nel [[1911]] ne sarà  segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]), in cui operai, lavoratori e anarchici in genere, discutevano e affrontavano gli argomenti più disparati ([[filosofia]], architettura, astronomia, scienze, biologia ecc.).
Nel [[1910]] è tra i principali fondatori del [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref> che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]), assumerà  la denominazione di [[Scuola Moderna "F. Ferrer"]]. Garino diviene direttore della scuola (nel [[1911]] ne sarà  segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]), in cui operai, lavoratori e anarchici in genere, discutevano e affrontavano gli argomenti più disparati ([[filosofia]], architettura, astronomia, scienze, biologia ecc.).
Attivissimo in [[sindacalismo|campo sindacale]] nell'ambito della minoranza anarchica della FIOM, è tra i primi ad indire uno [[sciopero]] nelle officine di Savigliano contro lo sfruttamento delle donne e dei soldati. Si oppone tenacemente alla firma della convenzione tra la FIOM e il Consorzio automobilistico torinese (gen. [[1912]]) che, in cambio del «sabato inglese», abolisce le tolleranze e introduce la trattenuta sindacale obbligatoria. Per questo Garino aderisce al nuovo [[Sindacato Unico Metallurgico]] (SUM), fondato dai [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]], partecipando allo [[sciopero]] proclamato dallo stesso e risoltosi con una grave sconfitta dopo due mesi di lotta.
Attivissimo in [[sindacalismo|campo sindacale]] nell'ambito della minoranza anarchica della FIOM, è tra i primi ad indire uno [[sciopero]] nelle officine di Savigliano contro lo sfruttamento delle donne e dei soldati. Si oppone tenacemente alla firma della convenzione tra la FIOM e il Consorzio automobilistico torinese (gen. [[1912]]) che, in cambio del «sabato inglese», abolisce le tolleranze e introduce la trattenuta sindacale obbligatoria. Per questo Garino aderisce al nuovo [[Sindacato Unico Metallurgico]] (SUM), fondato dai [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]], partecipando allo [[sciopero]] proclamato dallo stesso e risoltosi con una grave sconfitta dopo due mesi di lotta.
Quest'esperienza negativa, causata dalla divisione sindacale, lo porta a farsi portavoce con [[Pietro Ferrero]] nell'ambito del [[Fascio Libertario Torinese]] della scelta unitaria a favore della [[FIOM]], anche dopo la costituzione dell'[[USI]] (novembre [[1912]]). Il suo attivismo politico e sindacale lo costringerà  spesso a dover cambiare luogo di lavoro (Fonderie Subalpine, Acciaierie Fiat, Officine Savigliano ecc.). <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>
Quest'esperienza negativa, causata dalla divisione sindacale, lo porta a farsi portavoce con [[Pietro Ferrero]] nell'ambito del [[Fascio Libertario Torinese]] della scelta unitaria a favore della [[FIOM]], anche dopo la costituzione dell'[[USI]] (novembre [[1912]]). Il suo attivismo politico e sindacale lo costringerà  spesso a dover cambiare luogo di lavoro (Fonderie Subalpine, Acciaierie Fiat, Officine Savigliano ecc.). <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>


Si attiva ed è in prima fila durante gli eventi della [[settimana rossa]] ([[7 giugno|7]]-[[14 giugno]] [[1914]]): arrestato per «violenza privata, minaccia e porto d'arma», è tuttavia prosciolto. Dichiarato abile per la guerra, nonostante fosse stato riformato alla visita di leva, ottiene l'esonero come «operaio specialista» e allo scoppio della guerra assume nette posizioni anti interventiste, partecipando nell'agosto [[1917]] alle [[Moti operai antimilitaristici a Torino (agosto 1917)|dimostrazioni contro la guerra]].
Si attiva ed è in prima fila durante gli eventi della [[settimana rossa]] ([[7 giugno|7]]-[[14 giugno]] [[1914]]): arrestato per «violenza privata, minaccia e porto d'arma», è tuttavia prosciolto. Dichiarato abile per la guerra, nonostante fosse stato riformato alla visita di leva, ottiene l'esonero come «operaio specialista» e allo scoppio della guerra assume nette posizioni anti interventiste, partecipando nell'agosto [[1917]] alle [[Moti operai antimilitaristici a Torino (agosto 1917)|dimostrazioni contro la guerra]].
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===Le occupazioni delle fabbriche===
===Le occupazioni delle fabbriche===
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, sindacalista e amico di Maurizio Garino]]
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|right|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, sindacalista e amico di Maurizio Garino]]
Protagonista di clamorosi [[sciopero|scioperi]] (come quello contro la decisione unilaterale della FIAT di spostare l'orario di lavoro dall'ora solare a quella legale), lo si ricorda soprattutto per la sua partecipazione a tutti gli eventi che porteranno alle occupazioni e alla costituzione dei [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|consigli di fabbrica del 1919-20]]: il [[1 novembre|1° novembre]] l'assemblea della Sezione torinese della FIOM approva l'ordine del giorno "Boero-Garino" «a grande maggioranza» che porta alla «costituzione dei Consigli operai di fabbrica, mediante l'elezione dei Commissari di reparto». Si costituisce un nuovo consiglio direttivo, provvisorio, in cui [[Pietro Ferrero]] assume le funzioni di segretario, dopo che la carica era stata declinate dallo stesso Garino. Sempre con [[Pietro Ferrero|Ferrero]], partecipa alla costituzione delle Commissione di studio sui consigli, spesso riunendosi presso i locali de «L'Ordine Nuovo», nuovo giornale [[comunismo|comunista]] di [[Antonio Gramsci]]. '''Nasce così una collaborazione tra gli anarchici facenti capo a [[Pietro Ferrero|Ferrero]] e Garino e i comunisti de «L'Ordine Nuovo»''' <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref>, collaborazione che partorirà  la nascita di un manifesto apparso ne «L'Ordine nuovo» del [[27 marzo]] [[1920]].  
Protagonista di clamorosi [[sciopero|scioperi]] (come quello contro la decisione unilaterale della FIAT di spostare l'orario di lavoro dall'ora solare a quella legale), lo si ricorda soprattutto per la sua partecipazione a tutti gli eventi che porteranno alle occupazioni e alla costituzione dei [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|consigli di fabbrica del 1919-20]]: il [[1 novembre|1° novembre]] l'assemblea della Sezione torinese della FIOM approva l'ordine del giorno "Boero-Garino" «a grande maggioranza» che porta alla «costituzione dei Consigli operai di fabbrica, mediante l'elezione dei Commissari di reparto». Si costituisce un nuovo consiglio direttivo, provvisorio, in cui [[Pietro Ferrero]] assume le funzioni di segretario, dopo che la carica era stata declinate dallo stesso Garino. Sempre con [[Pietro Ferrero|Ferrero]], partecipa alla costituzione delle Commissione di studio sui consigli, spesso riunendosi presso i locali de «L'Ordine Nuovo», nuovo giornale [[comunismo|comunista]] di [[Antonio Gramsci]]. '''Nasce così una collaborazione tra gli anarchici facenti capo a [[Pietro Ferrero|Ferrero]] e Garino e i comunisti de «L'Ordine Nuovo»''' <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref>, collaborazione che partorirà  la nascita di un manifesto apparso ne «L'Ordine nuovo» del [[27 marzo]] [[1920]].  


Al Convegno straordinario della FIOM di Firenze ([[9 novembre|9 novembre]]-[[10 novembre]] [[1919]]), Boero e Garino ottengono che i vertici federali permettano l'«esperimento dei Consigli di fabbrica» intesi come «la continuazione dell'opera delle Commissioni interne coordinata con quella dell'organizzazione». Nel dicembre dello stesso anno partecipa al Congresso straordinario della CdL di Torino e presenta una mozione a favore dei Consigli, ritenuti «ai fini dei principi comunisti-antiautoritari, organi assolutamente antistatali e possibili cellule della futura gestione della produzione agricola e industriale». Instancabile, porta avanti tenacemente la sua linea durante il Convegno nazionale della FIOM (Genova, maggio [[1920]]) e al Congresso anarchico piemontese (giugno [[1920]]), nonché anche al Congresso bolognese che sancisce la nascita dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] ([[1 luglio|1°]]-[[4 luglio]] [[1920]]). Nel settembre [[1920]] inizia [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|l'occupazione delle fabbriche]] e Maurizio Garino è naturalmente in prima fila. Alla fine dell'esperienza, conclusasi negativamente per il tradimento dei [[sindacalismo|sindacati]] riformisti, accusa i dirigenti nazionali sindacali di avere in qualche modo illuso «la massa operaia che non distingue se il movimento fosse sindacale o politico, aveva creduto che voi sareste andati fino in fondo, che voi l'avreste condotta al gran gesto rivoluzionario» <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>.  
Al Convegno straordinario della FIOM di Firenze ([[9 novembre|9 novembre]]-[[10 novembre]] [[1919]]), Boero e Garino ottengono che i vertici federali permettano l'«esperimento dei Consigli di fabbrica» intesi come «la continuazione dell'opera delle Commissioni interne coordinata con quella dell'organizzazione». Nel dicembre dello stesso anno partecipa al Congresso straordinario della CdL di Torino e presenta una mozione a favore dei Consigli, ritenuti «ai fini dei principi comunisti-antiautoritari, organi assolutamente antistatali e possibili cellule della futura gestione della produzione agricola e industriale». Instancabile, porta avanti tenacemente la sua linea durante il Convegno nazionale della FIOM (Genova, maggio [[1920]]) e al Congresso anarchico piemontese (giugno [[1920]]), nonché anche al Congresso bolognese che sancisce la nascita dell'[[Unione Anarchica Italiana|UAI]] ([[1 luglio|1°]]-[[4 luglio]] [[1920]]). Nel settembre [[1920]] inizia [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|l'occupazione delle fabbriche]] e Maurizio Garino è naturalmente in prima fila. Alla fine dell'esperienza, conclusasi negativamente per il tradimento dei [[sindacalismo|sindacati]] riformisti, accusa i dirigenti nazionali sindacali di avere in qualche modo illuso «la massa operaia che non distingue se il movimento fosse sindacale o politico, aveva creduto che voi sareste andati fino in fondo, che voi l'avreste condotta al gran gesto rivoluzionario» <ref name="rivista">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/296/55.htm Alcune schede tratte dal ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'']</ref>.  


In età  avanzata, a chi gli chiederà  cosa avesse significato per lui e per l'[[anarchismo]] quel biennio ([[1919]]-[[1920|20]]), Garino risponderà :
In età  avanzata, a chi gli chiederà  cosa avesse significato per lui e per l'[[anarchismo]] quel biennio ([[1919]]-[[1920|20]]), Garino risponderà :
: «Siamo sempre stati considerati dei sognatori, degli utopisti; noi siamo certi di non esserlo, ed anche l'esperienza del biennio rosso conferma le nostre tesi: l'unica via rivoluzionaria aperta di fronte alla classe operaia è quella della rivoluzione libertaria, dell'[[autogestione]] ».
: «Siamo sempre stati considerati dei sognatori, degli utopisti; noi siamo certi di non esserlo, ed anche l'esperienza del biennio rosso conferma le nostre tesi: l'unica via rivoluzionaria aperta di fronte alla classe operaia è quella della rivoluzione libertaria, dell'[[autogestione]] ».
===Il fascismo e la resistenza===
===Il fascismo e la resistenza===


Nel [[1921]] entra a lavorare in una cooperativa, di cui poi diventerà  dirigente, che verrà  trasformata in seguito in società  per azioni per evitare che fosse fascistizzata. Durante il [[Fascismo|ventennio fascista]] rimane a Torino, patendo continui arresti e persecuzioni (l'amico [[Pietro Ferrero]] fu ucciso selvaggiamente dai [[fascismo|fascisti]] il [[18 dicembre]] [[1922]]). Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]] prende parte attiva alla [[gli anarchici e la resistenza antifascista|resistenza]]: è arrestato nell'ottobre [[1944]] e poi rilasciato grazie a uno scambio di prigionieri.
Nel [[1921]] entra a lavorare in una cooperativa, di cui poi diventerà  dirigente, che verrà  trasformata in seguito in società  per azioni per evitare che fosse fascistizzata. Durante il [[Fascismo|ventennio fascista]] rimane a Torino, patendo continui arresti e persecuzioni (l'amico [[Pietro Ferrero]] fu ucciso selvaggiamente dai [[fascismo|fascisti]] il [[18 dicembre]] [[1922]]). Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]] prende parte attiva alla [[gli anarchici e la resistenza antifascista|resistenza]]: è arrestato nell'ottobre [[1944]] e poi rilasciato grazie a uno scambio di prigionieri.
   
   
===L'attività  nel secondo dopo guerra===
===L'attività  nel secondo dopo guerra===
[[File:Gramsci.png|thumb|left| 160 px|[[Antonio Gramsci]]]]
[[File:Gramsci.png|thumb|left| 160 px|[[Antonio Gramsci]]]]
Finita la guerra, continua ancora a portare avanti il suo pensiero partecipando alla riorganizzazione del movimento anarchico libertario piemontese e ricostituendo la Scuola Moderna, che pur svolgendo una intensa attività  culturale con l'organizzazione di diverse conferenze sui più svariati temi, non avrà  più quel carattere formativo dei militanti che aveva avuto in passato. Dirigente dell'ANPPIA <ref name="anppia">[http://www.anppia.it/ www.anppia.it]</ref> sino alla fine, Garino muore a Torino nell'aprile del [[1977]].
Finita la guerra, continua ancora a portare avanti il suo pensiero partecipando alla riorganizzazione del movimento anarchico libertario piemontese e ricostituendo la Scuola Moderna, che pur svolgendo una intensa attività  culturale con l'organizzazione di diverse conferenze sui più svariati temi, non avrà  più quel carattere formativo dei militanti che aveva avuto in passato. Dirigente dell'ANPPIA <ref name="anppia">[http://www.anppia.it/ www.anppia.it]</ref> sino alla fine, Garino muore a Torino nell'aprile del [[1977]].


== Garino e Gramsci ==
== Garino e Gramsci ==


Ambedue sardi, condividono insieme le esperienze delle [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) | occupazioni delle fabbriche]]; Gramsci esprime giudizi più che lusinghieri nei confronti degli anarchici <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref> e di Garino soprattutto: «... poiché concepiamo il Consiglio di fabbrica come l'inizio storico di un processo che necessariamente deve condurre alla fondazione dello Stato operaio, l'atteggiamento del compagno Garino, libertario, sindacalista, era una riprova della profonda persuasione sempre nutrita che nel processo reale rivoluzionario tutta la classe operaia spontaneamente trova la sua unità  pratica e'' ''teorica, che ogni operaio, in quanto sincero rivoluzionario, non può che essere portato a collaborare con tutta la classe allo svolgimento di un compito che è immanente nella società  capitalistica è non è affatto un fine che viene proposto liberamente dalla coscienza e dalla volontà  individuale».
Ambedue sardi, condividono insieme le esperienze delle [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) | occupazioni delle fabbriche]]; Gramsci esprime giudizi più che lusinghieri nei confronti degli anarchici <ref name="appro">Per approfondimenti si legga ''[http://www.gramscitalia.it/html/manias.pdf L'esperienza dei consigli di fabbrica. Gramsci e gli anarchici]''</ref> e di Garino soprattutto: «... poiché concepiamo il Consiglio di fabbrica come l'inizio storico di un processo che necessariamente deve condurre alla fondazione dello Stato operaio, l'atteggiamento del compagno Garino, libertario, sindacalista, era una riprova della profonda persuasione sempre nutrita che nel processo reale rivoluzionario tutta la classe operaia spontaneamente trova la sua unità  pratica e'' ''teorica, che ogni operaio, in quanto sincero rivoluzionario, non può che essere portato a collaborare con tutta la classe allo svolgimento di un compito che è immanente nella società  capitalistica è non è affatto un fine che viene proposto liberamente dalla coscienza e dalla volontà  individuale».
==Note==
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