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=== Cultura di massa e omologazione ===
=== Cultura di massa e omologazione ===
[[Pier Paolo Pasolini]] aveva intuito in anticipo le conseguenze sociali e culturali prodotti dalla massificazione televisiva <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=OCp3tzg2Hqk Pasolini e i medium di massa]</ref>. Egli iniziò ad accorgersi che quasi tutti i giovani proletari avevano cominciato a vestirsi e comportarsi in modo analogo ai modelli proposti dalle TV. Prima dell'avvento delle TV, sosteneva Pasolini, era possibile distinguere un proletario da un borghese, oppure un [[comunista]] da un [[fascista]], ma già agli inizi degli anni settanta ciò era molto più difficile perché la TV aveva innescato un processo di omologazione. Pasolini chiamò questi fenomeni '''mutazione antropologica''', nel senso che egli riteneva che grazie ai media e alle TV, le mode e i desideri della collettività sono decise nei consigli d'amministrazione delle reti televisive e trasmesse ai telespettatori principalmente tramite la pubblicità, i film e tutti vari programmi televisivi che fanno più tendenza.
[[Pier Paolo Pasolini]] aveva intuito in anticipo le conseguenze sociali e culturali prodotti dalla massificazione televisiva <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=4ZucVBLjA9Q Pasolini e i medium di massa]</ref>. Egli iniziò ad accorgersi che quasi tutti i giovani proletari avevano cominciato a vestirsi e comportarsi in modo analogo ai modelli proposti dalle TV. Prima dell'avvento delle TV, sosteneva Pasolini, era possibile distinguere un proletario da un borghese, oppure un [[comunista]] da un [[fascista]], ma già agli inizi degli anni settanta ciò era molto più difficile perché la TV aveva innescato un processo di omologazione. Pasolini chiamò questi fenomeni '''mutazione antropologica''', nel senso che egli riteneva che grazie ai media e alle TV, le mode e i desideri della collettività sono decise nei consigli d'amministrazione delle reti televisive e trasmesse ai telespettatori principalmente tramite la pubblicità, i film e tutti vari programmi televisivi che fanno più tendenza.


[[Karl Popper]] ha definito la televisione una "cattiva maestra", arrivando a questa conclusione dopo un'accurata analisi dei programmi e degli effetti sui telespettatori. Egli pensava che il piccolo schermo fosse diventato un potere incontrollato, capace di immettere nella società massice dosi di violenza.
[[Karl Popper]] ha definito la televisione una "cattiva maestra", arrivando a questa conclusione dopo un'accurata analisi dei programmi e degli effetti sui telespettatori. Egli pensava che il piccolo schermo fosse diventato un potere incontrollato, capace di immettere nella società massice dosi di violenza.
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