Mario Buda: differenze tra le versioni

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Cinque giorni dopo, il [[16 settembre]], un uomo percorre Wall Street con un carretto trainato da un cavallo e si ferma tra la sede della [[banca]] “Morgan & Stanley” e la Borsa valori. A mezzogiorno il carretto, carico di esplosivi, esplode grazie ad un comando a distanza. La banca ed altri edifici vengono letteralmente distrutti. Muoiono 38 persone e altre duecento vengono ferite.  
Cinque giorni dopo, il [[16 settembre]], un uomo percorre Wall Street con un carretto trainato da un cavallo e si ferma tra la sede della [[banca]] “Morgan & Stanley” e la Borsa valori. A mezzogiorno il carretto, carico di esplosivi, esplode grazie ad un comando a distanza. La banca ed altri edifici vengono letteralmente distrutti. Muoiono 38 persone e altre duecento vengono ferite.  


Le [[autorità ]] statunitensi rispondono prontamente. L'inchiesta è affidata a William J. Flynn, direttore tra il [[1919]] e il [[1921]] del ''Bureau of Investigation'', il precursore del [[FBI]]. A proposito di Flynn, il procuratore generale Palmer disse: « Flynn è un cacciatore di anarchici... il più grande esperto di circoli anarchici degli Stati Uniti» <ref name="Palmer">{{en 2}} ''[http://www.fbi.gov/libref/directors/flynn.htm Directors, Then and Now: William J. Flynn]'', sur ''fbi.gov''.</ref>
Le [[autorità]] statunitensi rispondono prontamente. L'inchiesta è affidata a William J. Flynn, direttore tra il [[1919]] e il [[1921]] del ''Bureau of Investigation'', il precursore del [[FBI]]. A proposito di Flynn, il procuratore generale Palmer disse: « Flynn è un cacciatore di anarchici... il più grande esperto di circoli anarchici degli Stati Uniti» <ref name="Palmer">{{en 2}} ''[http://www.fbi.gov/libref/directors/flynn.htm Directors, Then and Now: William J. Flynn]'', sur ''fbi.gov''.</ref>


Viene immediatamente seguita la pista anarchica ed in particolare quella che porta ai seguaci di [[Luigi Galleani]] legati al giornale ''[[Cronaca Sovversiva]]''. Per Flynn l'attentato era una risposta all'arresto di [[Sacco e Vanzetti]]. In particolare le attenzioni si rivolgono proprio su Mario Buda, sulla base alla testimonianza del fabbro ferraio che gli aveva affittato il cavallo poi usato per trainare il carro esplosivo. L'anarchico romagnolo però riuscirà  a far perdere le tracce, fugge da New York e si imbarca verso l'[[Italia]].
Viene immediatamente seguita la pista anarchica ed in particolare quella che porta ai seguaci di [[Luigi Galleani]] legati al giornale ''[[Cronaca Sovversiva]]''. Per Flynn l'attentato era una risposta all'arresto di [[Sacco e Vanzetti]]. In particolare le attenzioni si rivolgono proprio su Mario Buda, sulla base alla testimonianza del fabbro ferraio che gli aveva affittato il cavallo poi usato per trainare il carro esplosivo. L'anarchico romagnolo però riuscirà  a far perdere le tracce, fugge da New York e si imbarca verso l'[[Italia]].
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Rientra al paese natale dove lo aspetta la madre molto malata, ma la detenzione l'ha profondamente segnato. Probabilmente le sue idee sono venute talmente meno che non solo si allontana da qualsiasi pensiero sovversivo, ma addirittura viene assoldato come informatore dell'[[OVRA]] ([[polizia]] segreta [[fascista]]). Il [[14 marzo]] [[1933]], tre mesi dopo il rilascio, l'ex-anarchico ottiene il regolare passaporto per l'espatrio e raggiunge la [[Francia]] con l'obiettivo di infiltrarsi negli ambienti anarchici italiani. Rimarrà  oltralpe sino al [[30 giugno]] [[1933]]. <ref>[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=0CDUQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.altreitalie.it%2FImagePub.aspx%3Fid%3D79597&ei=kIbKUvXeLczfygOo5oGQDQ&usg=AFQjCNFReyYiBUl9b4DC4cdeVM1GxwO_Yw&bvm=bv.58187178,d.Yms «L'uomo che fece esplodere Wall Street». La storia di Mario Buda]</ref>
Rientra al paese natale dove lo aspetta la madre molto malata, ma la detenzione l'ha profondamente segnato. Probabilmente le sue idee sono venute talmente meno che non solo si allontana da qualsiasi pensiero sovversivo, ma addirittura viene assoldato come informatore dell'[[OVRA]] ([[polizia]] segreta [[fascista]]). Il [[14 marzo]] [[1933]], tre mesi dopo il rilascio, l'ex-anarchico ottiene il regolare passaporto per l'espatrio e raggiunge la [[Francia]] con l'obiettivo di infiltrarsi negli ambienti anarchici italiani. Rimarrà  oltralpe sino al [[30 giugno]] [[1933]]. <ref>[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=0CDUQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.altreitalie.it%2FImagePub.aspx%3Fid%3D79597&ei=kIbKUvXeLczfygOo5oGQDQ&usg=AFQjCNFReyYiBUl9b4DC4cdeVM1GxwO_Yw&bvm=bv.58187178,d.Yms «L'uomo che fece esplodere Wall Street». La storia di Mario Buda]</ref>


Nel [[1934]], si unisce in matrimonio con rito religioso insieme a Sara Randi, andando ad abitare nella casa dell'anziana madre. Nel frattempo, i giornali comunisti ''Bandiera rossa'' (stampato a Parigi) e ''[[L'Unità ]]'' e gli ambienti anarchici lo indicano pubblicamente come provocatore al servizio dell'[[OVRA]]. Qualcuno, soprattutto tra gli anarchici, avanzerà  persino il sospetto che abbia svolto tali servigi anche al confino e persino prima, immediatamente dopo il suo ritorno in [[Italia]]. Non esistono prove al riguardo, tuttavia sorgono dubbi perché a Savignano non ebbe mai reali problemi con i [[fascismo|fascisti]] locali. Inoltre, nella lettera scritta dal confino a Benito Mussolini l'[[8 gennaio]] [[1931]], Buda riporta:  «(subito dopo il suo arresto il [[20 agosto]] [[1927]])... il questore di Forlì, ad un mio parente che era andato per parlargli in mio favore, disse chiaramente che conosceva bene ciò che avevo fatto durante il mio soggiorno in America<ref>In ''Acs, Fondo confinati politici,'' «Buda mario, Lettera a S. E. Benito Mussolini» </ref>».
Nel [[1934]], si unisce in matrimonio con rito religioso insieme a Sara Randi, andando ad abitare nella casa dell'anziana madre. Nel frattempo, i giornali comunisti ''Bandiera rossa'' (stampato a Parigi) e ''[[L'Unità]]'' e gli ambienti anarchici lo indicano pubblicamente come provocatore al servizio dell'[[OVRA]]. Qualcuno, soprattutto tra gli anarchici, avanzerà  persino il sospetto che abbia svolto tali servigi anche al confino e persino prima, immediatamente dopo il suo ritorno in [[Italia]]. Non esistono prove al riguardo, tuttavia sorgono dubbi perché a Savignano non ebbe mai reali problemi con i [[fascismo|fascisti]] locali. Inoltre, nella lettera scritta dal confino a Benito Mussolini l'[[8 gennaio]] [[1931]], Buda riporta:  «(subito dopo il suo arresto il [[20 agosto]] [[1927]])... il questore di Forlì, ad un mio parente che era andato per parlargli in mio favore, disse chiaramente che conosceva bene ciò che avevo fatto durante il mio soggiorno in America<ref>In ''Acs, Fondo confinati politici,'' «Buda mario, Lettera a S. E. Benito Mussolini» </ref>».


Nel [[1937]] viene inviato in [[Francia]] con il nome in codice di «Romagna», il suo compito è quello di partecipare ad una riunione insieme ad [[Umberto Tommasini]], [[Giobbe Giopp]] e [[Gino Bibbi]] che intenderebbero compiere un attentato contro Mussolini. I tre anarchici si fidano di Buda, il quale però informa l'OVRA che così riuscirà  ad arrestare [[Luigi Tocco]] e [[Luigia Battaini]], che dovevano procurare il denaro necessario per l'attentato. L'OVRA fingerà  di ricercare Mario Buda per coprire il suo ruolo di informatore, ma eviterà  di arrestare tanto lui quanto [[Umberto Tommasini|Tommasini]] (altrimenti sarebbe stato chiaro che il confidente era proprio lo pseudo-anarchico savignanese), il quale non sospetterà  mai dell'amico ed anzi continuerà  a corrispondere con lui anche dopo la seconda guerra mondiale.
Nel [[1937]] viene inviato in [[Francia]] con il nome in codice di «Romagna», il suo compito è quello di partecipare ad una riunione insieme ad [[Umberto Tommasini]], [[Giobbe Giopp]] e [[Gino Bibbi]] che intenderebbero compiere un attentato contro Mussolini. I tre anarchici si fidano di Buda, il quale però informa l'OVRA che così riuscirà  ad arrestare [[Luigi Tocco]] e [[Luigia Battaini]], che dovevano procurare il denaro necessario per l'attentato. L'OVRA fingerà  di ricercare Mario Buda per coprire il suo ruolo di informatore, ma eviterà  di arrestare tanto lui quanto [[Umberto Tommasini|Tommasini]] (altrimenti sarebbe stato chiaro che il confidente era proprio lo pseudo-anarchico savignanese), il quale non sospetterà  mai dell'amico ed anzi continuerà  a corrispondere con lui anche dopo la seconda guerra mondiale.
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